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Calcio, squadre: Stasera Ibrahimovic si presenta ai tifosi del Barcellona. Test ok ma la mano è fratturata.

Ibra, oggi è il grande giornoOggi è il giorno della sua presentazione ai tifosi blaugrana. Nell'attesa di vederlo calcare il prato del Nou Camp, tra le file di una delle squadre di calcio più forti al mondo, possono considerarsi superate le rituali visite mediche anche se per Ibrahimovic è saltata fuori una sgradita sorpresa. ''Ibrahimovic ha una frattura alla mano sinistra'', arriva dal capo dell'equipe medica del Barcellona, Ricard Pruna, la conferma a conclusionde dei test effettuati sul fuoriclasse svedese, ex Inter: ''Abbiamo rilevato una frattura della base del secondo metacarpo, che dovremo trovare il modo di risolvere perchè Ibrahimovic possa giocare il più presto possibile'', ha assicurato Pruna, citato dalla pagina web del club blaugrana.

Dunque, visite mediche ok, a questo punto manca poco per l'ovazione che gli sarà tributata dal pubblico catalano. Ed è già scoppiata la Ibra-mania in città, con i tifosi letteralmente impazziti per il grande colpo realizzato dalla società. Non meno pazza l'operazione dal punto di vista finanziario. Ben 66 i milioni di euro investiti, che sono la somma dei 46 milioni pagati all'Inter, dei 20 milioni valutati dal club per Samuel Eto'o e della cessione per un anno di Alexander Hleb. È quanto ha assicurato il vicepresidente economico del Barcellona, Joan Box. "La valutazione per Eto'o è sui 20 milioni, pertanto il Barca ne paga per Ibrahimovic 66 - ha detto nel presentare i conti del club -. I 20 sono una somma ragionevole, perché considero Eto'o al livello di Ibrahimovic, ma a Samuel restava un anno di contratto e Zlatan ne ha davanti 5, questa è la differenza", ha osservato il braccio destro di Laporta. Un'operazione dunque importante, ma che ha portato nella squadra blaugrana uno dei più forti giocatori in assoluto. E lo stesso Florentino Perez stringe virtualmente la mano al collega e rivale Joan Laporta. Il colpo non ha lasciato indifferente il numero uno del Real Madrid, la rivale più grande tra le squadre di calcio spagnole, che non può esimersi dal complimentarsi con il presidente del Barcellona: "Al Real sta bene che arrivino grandi giocatori da altri campionati. E Ibrahimovic è uno di questi. E' una buona cosa per la Liga che Ibrahimovic arrivi perchè i migliori del mondo sono qui - spiega ad As il facoltoso imprenditore spagnolo - Devo complimentarmi con il Barcellona perchè Ibrahimovic gli renderà non solo dal punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista patrimoniale. Con Laporta ho un buon rapporto". Ora aspettiamo stasera, per mostrarvi le prime immagini della presentazione di questo fenomeno...
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Calcio, Serie A: Buffon non si tira indietro e lancia la sfida all'Inter: "Ci siamo rinforzati, il divario è ridotto"

Buffon lancia la sfidaCi si attende molto dalla stagione della Juventus. E' il destino delle Grandi. Per una Signora squadra, costruita sempre per vincere, la stagione passata, l'ultima di Ranieri in panchina, è stata fallimentare, nonostante la conquista della Champions diretta, con il secondo posto raggiunto nella Serie A di Calcio. Ora, con Ciro Ferrara in panchina (protagonista nelle prime settimane di lavoro con le vittorie che hanno consentito alla Juve di entrare nell'Europa che conta dalla porta principale), e soprattutto con i colpi messi a segno dalla dirigenza bianconera (Cannavaro, Diego e Felipe Melo, ndr), si punta ad aprire un nuovo ciclo, di successi e soddisfazioni per i tifosi e l'ambiente bianconero. Sarà difficile, perchè l'Inter, nonostante l'addio di Ibra, ha acquistato ottimi giocatori e rimane lì, un passo avanti rispetto tutte le altre big della Serie A di Calcio. Lo sa anche uno dei grandi leader della Juventus, il portierone della Nazionale Gigi Buffon, il quale non si nasconde e anzi getta il guanto di sfida: "Ci siamo rinforzati, abbiamo preso grandi giocatori: Melo è in ascesa e Diego potrebbe diventare il nostro valore aggiunto, ma dovremo aiutarlo ad inserirsi".

Ma la distanza dall'Inter, il divario che si è evidenziato in questi ultimi anni, è ancora uguale? "Siamo più vicini, anche se loro hanno il grande vantaggio di giocare insieme da molto tempo. Eto'o non lo vedo inferiore a Ibra". Così Gigi, che poi aggiunge: "I nerazzurri erano già una macchina perfetta, almeno in Italia, e non avevano molti margini di miglioramento. Quelli li avevamo noi, il Milan, la Fiorentina e la Roma e in effetti noi ora siamo quelli che hanno fatto lo sforzo economico maggiore". Un altro pensiero, chiaro e preciso, investe lo scambio Eto'o-Ibra, avvenuto in questi giorni a Via Durini: "Sono entrambi due grandi giocatori, lo dicono i numeri. Avere un giocatore decisivo nelle partite che contano è importante, certo è che l`Inter dovrà cambiare, quasi snaturarsi rispetto al gioco praticato sin dai tempi di Mancini". Infine, a chiusura dell'intervista, una battuta sul futuro e anche un "sassolino" tolto dai suoi scarpini, che faceva male e andava levato: "Sono un ragazzo fortunato perché ho la possibilità di sentirmi amato: dopo dieci anni di Parma ad altissimo livello, ho la possibilità di passare quindici anni alla Juve. Se andasse veramente così sarei soddisfatto, perché se uno ha questa possibilità vuol dire non è un giocatore qualunque. Lo scorso anno mi ha dato fastidio una cosa: quando facevo una prestazione importante, ma commettevo una mezza sbavatura, subito si sottolineava l'aspetto negativo. Ora so che alla prima partita in cui riuscirò a fare due belle parate, si dirà che 'Buffon è rinato'. La verità invece è che Buffon è sempre Buffon. Non sono mai morto e non ho bisogno di rinascere". Gigi c'è, la Juventus pure, ne vedremo delle belle quest'anno...
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Calcio, Serie A: Eto'o inizia l'avventura con l'Inter. Prime parole per Moratti: "E' una persona di cuore"

Eto'o inizia l'avventura con l'InterL'avventura di Samuel Eto'o con la società di Massimo Moratti e la Serie A di Calcio è partita ufficialmente. L'attaccante camerunense, arrivato all'Inter nell'ambito dell'operazione che ha portato Ibrahimovic in blaugrana, è sbarcato in questi istanti a Milano.

Nel giorno in cui, a Barcellona, vecchia patria per il colored, si presenta il fuoriclasse svedese, comincia invece da stamani per il bomber una nuova vita, in Italia con la società di Via Durini: "Sono felicissimo di essere finalmente arrivato a Milano", queste le prime parole del centravanti africano, appena arrivato all'aeroporto milanese. "Per me questa è una nuova avventura e ci tengo a sfruttarla fino in fondo. Comincia una nuova vita e mi auguro che porti soddisfazioni e successi", ha aggiunto Eto'o presentandosi, quindi, con grande entusiasmo e voglia di vincere. Il bomber ex Barcellona ha, infatti, le idee chiare sul suo futuro in nerazzurro: "Il mio primo obiettivo sarà vincere la Champions". Insomma, Ibra ha scelto di tentare l'avventura nella Liga, attratto dalla possibilità di vincere il trofeo continentale con il Barcellona, i Campioni d'Europa in carica, il camerunense arriva in Italia con la stessa fame di vittorie e con la voglia di regalare alla squadra nerazzurra quel successo che manca ormai da troppo tempo. Il ringraziamento a Moratti è doveroso: "Una persona di cuore", poi i complimenti ai suoi nuovi compagni di squadra: "Ho saputo che hanno vinto il derby in America. Sono molto felice per questo importante successo". Descrivere Eto'o è abbastanza semplice. E' un cecchino micidiale che arriva nel nostro paese e nella nostra Serie A di Calcio con un biglietto da visita niente male, a livello di gioco, qualche intemperanza caratteriale a livello umano. Parlano le cifre: 108 reti in 144 partite con la maglia del Barcellona (37 in 80 con la nazionale del Camerun) per questo ragazzo classe 1981 (cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, e poi passato al Maiorca e al Barcellona). Uno score pazzesco per questa punta di riferimento, velocissima, ficcante e micidiale sotto porta e che si è fregiata del titolo di giocatore africano dell'anno nel 2003, nel 2004 e nel 2005 (in quest'anno è stato anche secondo al Fifa World Player). Detto dei meriti dovuti alla sua abilità da calciatore, il giocatore ha sicuramente un carattere da "peperino", non facile da controllare, e anche in passato a volte ha avuto "colpi di testa" come quando le critiche di un giornalista di una radio di Yaounde valsero all'individuo, tale Philippe Bony una testata sul labbro. Insomma, qualche piccola macchia che comunque non toglie nulla ad un grande campione e, poi, non scordiamoci che si scontrerà con un tizio di nome Mourinho...in bocca al lupo Eto'o...
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(video gol) Calcio, risultati: Milito stende il Milan. L'Inter vince il derby d'America

Milito vince il primo derbyIl giovane Leonardo perde la prima battaglia contro l'esperto e titolato Mourinho. La prima stracittadina, vissuta nell'aria statuintense del Massachussets, a Foxborough, vede l'Inter sorridere, grazie al due a zero inflitto ai "cugini" rossoneri. Questi i risultati di calcio del primo derby milanese. Protagonista dell'incontro l'argentino Diego Milito, autore della doppietta decisiva (al 4' e al 75') che regala al portoghese la prima vera soddisfazione dell'annata, in attesa delle gare che contano sul serio.



(Inter-Milan 2-0. Doppietta di Milito)

Senza i vari Ibrahimovic, Kakà e Maldini, i primi due sono volati in Spagna (il primo a Barcellona, l'altro a Madrid) in cerca di nuove emozioni e trofei, il terzo invece ha lasciato il calcio dopo una strepitosa carriera vestita di rossonero, va in scena il primo scontro tra lo "Special One" e il giovane neotecnico del Milan. I risultati di calcio parlano chiaro. Per Leonardo c'è ancora molto da lavorare, in casa Milan, per l'Inter invece, Milito sembra già indossare i panni di Ibra e del leader dell'attacco interista. Un match che, in ambito internazionale, mancava da 40 anni e che ha visto trionfare la squadra nerazzurra, al termine di una gara non esaltante e che poteva offrire, senza dubbio, di più al pubblico americano. Mourinho manda in campo la coppia Milito-Balotelli, un misto di forza fisica, tecnica e fiuto del gol, con il serbo Stankovic nel ruolo di suggeritore. Leonardo risponde con Nesta e Thiago Silva centrali, e Ronaldinho titolare ma soprattutto punto di riferimento principale nell'attacco rossonero, formato da Pato e Borriello. Proprio da un iniziativa personale del "Principe" nasce il vantaggio dell'Inter: fuga in velocità dell'argentino che entra in area dalla sinistra al 4' e trafigge Kalac, sul primo palo, dopo aver disorientato l'americano Onyewu. Milan pericoloso proprio grazie a Dinho che, sui calci piazzati, mette i brividi al portiere interista, mentre il "Papero" non riesce quasi mai a liberarsi per il tiro, mostrando ancora di essere qualche passo indietro rispetto ai compagni. L'ultimo tentativo rossonero di ristabilire la parità lo ha confezionato al 75' Flamini, con un destro potente alzato sopra la traversa dal fortissimo estremo difensore brasiliano Julio Cesar. Una manciata di secondi dopo, ancora Milito, in contropiede, chiude i giochi, mettendo a segno il punto del due a zernito l'incontro di calcio, e a risultato acquisito, i complimenti di Moratti: "Milito ha confermato di avere le caratteristiche per cui lo abbiamo ingaggiato: è un goleador vero". Lui ringrazia e racconta: "Ho esultato parecchio dopo i gol perché segnare mi rende felice, è il mio mestiere: sono un attaccante e quando la palla va in porta è bello. Mi trovo già a mio agio nell'Inter perché sono stato accolto benissimo, mi hanno fatto sentire a casa dal primo giorno, non ho avuto problemi di inserimento. Inoltre giocare al fianco di certi campioni rende tutto più facile".

RISULTATI DI CALCIO
MILAN-INTER 0-2
Milan (4-3-1-2): Kalac; Zambrotta (63' Oddo), Onyewu (63' Nesta), Thiago Silva, Jankulovski (63' Antonini); Gattuso (68' Flamini), Pirlo (46' Abate), Ambrosini; Ronaldinho (68' Odu); Borriello (46' Zigoni), Pato. A disp. Storari, Kaladze, Inzaghi, Favalli, Di Gennaro, Strasser, Albertazzi. All. Leonardo.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar (85' Toldo); Maicon (69' Santon), Lucio (77' Materazzi), Chivu (73' Cordoba), Zanetti (91' Obi); Muntari (77' Burdisso), Cambiasso (87' Destro), Thiago Motta (62' Vieira); Stankovic (85' Krhin); Milito (77' Quaresma), Balotelli (69' Mancini). A disp. Orlandoni, Belec. All. Mourinho.
Arbitro: Gonzales.
Marcatori: 4' e 75' Milito (I).
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