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Mourinho si esalta e riabbraccia Ibra:"Orgoglioso di me stesso".

(Josè Mourinho. Orgoglioso di se stesso)
Mourinho, a poche ore dall'importante match del Ferraris, sorprende tutti ed evita qualsiasi ulteriore polemica, nonostante la risposta, giunta poche ore fa da Luciano Spalletti, che, riprendendo alcune dichiarazioni rilasciate dal portoghese, lo accusava di una vera e propria "gufata" a danno dei giallorossi. Il tecnico portoghese, quindi, mette da parte polemiche varie, tra le varie cose....ci regala, come sempre, qualche battuta delle sue. Sapete come si definisce? "Orgoglioso di se stesso" (per come ha agito qualche giorno fa, ndr).

Josè Mourinho ha scosso il calcio italiano con quei sette minuti pazzeschi nei quali ha "sparato" accuse contro le maggiori società italiane. Poi polemiche su polemiche, la risposta di un'arrabbiata Juventus, quella della Figc che ha proceduto al deferimento del tecnico nerazzurro (insieme a Balotelli e De Rossi), quella di Maldini, indignato per l'accostamento "titoli 0" associata al club rossonero e alla stagione, senza dubbio, poco esaltante. Dopo quel breve ma veemente monologo, e tutto il polverone che si è alzato, chi si attendeva una nuova sfuriata di Mourinho, alla vigilia di Genoa-Inter (torna Ibrahimovic dal primo minuto), è rimasto decisamente deluso. Su quello che è successo, il portoghese s'è limitato a definirsi "orgoglioso" di se stesso, lasciando aperte le porte a vari scenari per il futuro professionale. "Quanto resterò in Italia? Nel calcio non si sa mai. Due, quattro, dieci. Dipende". E, sempre riguardo a questo argomento, stuzzicato dai giornalisti in merito alla possibilità che, a fine stagione possa lasciare l'Italia per colpa di questo clima che si è creato (dovuto in gran parte al suo modo di fare, ndr), ha risposto con la solita franchezza e sincerità: "A fine stagione io lascio l'Italia perché vado in vacanza. Le mie vacanze non le faccio in Italia, le faccio in Africa, dove faccio beneficenza, gioco con i bambini". Insomma, cambiano i modi, è sicuramente un Mourinho più pacato, ma le sue parole sono sempre taglienti come una lama affilata.

I CONVOCATI DI MOURINHO PER GENOA-INTER:
Portieri: Julio Cesar, Orlandoni, Toldo
Difensori: Burdisso, Cordoba, Maicon, Materazzi, Rivas, Santon
Centrocampisti: Bolzoni, Cambiasso, Figo, Jimenez, Muntari, Stankovic, Vieira
Attaccanti: Adriano, Crespo, Ibrahimovic, Balotelli, Mancini.
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"Ero morto, l'Argentina mi ha ridato la vita". Così Diego Armando Maradona.

(Diego Armando Maradona. Il profumo d'Argentina lo ha fatto rinascere)
Diego Armando Maradona E' rinato. L'Argentina, la sua terra natia, e la nazionale, la "Seleccion" che lui ha reso grande con le sue giocate da "mago del pallone", e che ora vuole rendere grande nella nuova veste di selezionatore, è stata la scintilla che gli ha ridato la gioia di vivere. Questo è quello che traspare da quegli occhi di uomo ferito, ad un passo dal baratro, ma che si è rialzato e che è tornato a lottare. Gli sbagli, molti, che ha compiuto in passato (soprattutto la droga) sembrano di colpo cancellati dalla felicità di allenare tanti campioni, a partire da Messi per passare a Tevez e ad Aguero, fuoriclasse dell'Atletico Madrid, che gli ha "regalato" un bellissimo nipotino, avuto da poco dalla relazione con la figlia di Dieguito, Gianina.

Da sportivi, è bello sentirlo parlare in questo modo: ''Ero, di fatto, morto, sono stato molto male. Ma ora sto attraversando un momento eccezionale". Ospite ad una trasmissione argentina, l'ex Pibe de Oro descrive tutta la sua felicità per aver ritrovato il dolce piacere di avere qualcosa per cui lottare e, durante la stessa, ha aperto il suo cuore: "Erano molti anni che non ero così felice, motivato, con un progetto. E ci sono i giocatori a farmi andare avanti. Per non parlare di mio nipote: è nato in Spagna ma è argentino: e spero che diventi mancino come me". "El Kun" Aguero, uno dei tanti giovani fuoriclasse del calcio attuale, e attaccante dell'Atletico Madrid, oltre a essere uno dei motivi di orgoglio del Maradona selezionatore, gli ha dato un altro grande dono, un nipotino, avuto con Gianina, la figlia del Pibe. Diego è rinato. E' risorto come la Fenice risorgeva dalle proprie ceneri, e ora sprizza energia e gioia da tutti i pori. E' così entusiasta delle emozioni che è tornato a vivere, soprattutto nella sua nuova veste di selezionatore della nazionale argentina, che ci tiene a sottolineare: "Ho dovuto reinventarmi una vita, tornare a lottare, alzarmi tutte le mattine -ha confessato il Pibe- adesso ogni tanto mi capita di alzarmi alle quattro del mattino e mi metto a fare la formazione delle squadre. Sono entusiasta di potere allenare la nazionale dell'Argentina". Uno sportivo, ma soprattutto un uomo, che è caduto e che si è rialzato. Un'impresa che merita la nostra ammirazione. Bentornato Diego.
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Novellino sente "aria di svolta":"Rispettiamo la Juventus ma puntiamo alla vittoria".

(La grinta di Novellino, tecnico granata, a poche ore dal derby)
Una vittoria nel derby è qualcosa di stupendo. Oltre al successo sportivo, la carica che ti conferisce si estende poi alle gare successive. Può essere, per esempio, la svolta di una stagione finora avara di soddisfazioni. Può essere questo per il Torino, e Novellino allora ci prova. Manifestato il più assoluto rispetto per i bianconeri, il tecnico irpino ci crede come non mai nel successo contro la Juventus e chiede una grande prova ai propri calciatori.

"Questa partita puo' essere la svolta della stagione, punteremo alla vittoria". Con queste parole "minacciose", il grintoso tecnico avellinese Walter Novellino infonde fiducia all'ambiente granata e carica i suoi ragazzi in vista del derby, pezzo forte dei tre anticipi che sfileranno domani in rapida successione, a partire dalle quattro. "Rispettiamo la Juve - ha detto il tecnico granata- ma i tanti punti di differenza in classifica tra noi e loro non significano che abbiamo paura. Siamo consapevoli della nostra forza". Infine, una battuta sulla direzione arbitrale: "Farina e' un ottimo direttore di gara, la designazione è perfetta". Tutti gli ingredienti ci sono: la fame di vittoria del Toro, la voglia di scudetto dei bianconeri, un arbitro adatto alla contesa. Ha tutta l'aria di essere un gran derby.
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Spalletti rimprovera Mourinho: "Prima gli auguri, poi la gufata".

(Curiosa mimica di Spalletti, forse è rivolta a Mourinho?)
Oggi, consueta conferenza prepartita giallorossa. C'è l'Udinese in arrivo, poi a distanza ravvicinata il match fondamentale con l'Arsenal ma, inevitabilmente si è tornati sulle polemiche veementi di questi giorni, e sulle dichiarazioni di Mourinho, che hanno colpito, nel mucchio, anche i giallorossi. Il tecnico romanista Luciano Spalletti ha fornito le proprie valutazioni della vicenda e ha risposto al collega interista, e non sono mancate battute scoppiettanti.

Uno Spalletti, come al solito, molto schietto e sincero. Da buon toscanaccio, non sono mancate le risposte "polemiche" ma abbastanza condivisibili, al collega Mourinho. Oggi, in conferenza stampa, parlando di formazione e di coloro che sarano i protagonisti nell'anticipo di campionato (domani pomeriggio) con l'Udinese, tra le mura amiche dell'Olimpico, non ha evitato le domande dei giornalisti e ha regalato alcune chicche che vogliamo porre alla vostra attenzione. Interessante, soprattutto, il suo pensiero riguardo tutto quello che è accaduto dopo la gara di campionato con l'Inter: “Sono d’accordo con chi dice che dopo le partite bisogna stare più tranquilli. Sono stato il primo a non farcela ho anche detto che può far parte della sfortuna ma ci sembra che poi le situazioni sono state più di una nelle trasferte di Milano. Io sono stato squalificato perché non devo avere quelle reazioni e Pierpaoli ha scritto bene ma ha visto male. È la terza squalifica che prendo una a Udine in coppa Uefa poi a Empoli un po’ mi dispiace perché va a segnare un decorso corretto della carriera. Io sono stato quello che ha detto a De Rossi quando ha segnato con la mano che ha fatto bene a dichiararlo. Si va avanti stando attenti a quello che succede. Bisogna stare attenti”. Ma, al di là della reazione avuta alla fine di una gara "infuocata", e che ha comportato una giornata di squalifica (sarà in tribuna domani, a dare indicazioni, via telefono, al suo secondo), si è sentito offeso dalle parole di Mourinho? “Le parole di Mourinho mi hanno un po’ sorpreso perché l’ho incontrato all’uscita della sua conferenza stampa a San Siro mentre io entravo lui mi ha abbracciato, mi ha fatto i complimenti per la partita e mi ha fatto gli auguri per la gara con l’Arsenal. A distanza di 24 ore una gufata pazzesca. Zero Titoli. Io lo so che se arrivo quarto sono ancora dentro a qualche situazione ma lui ha fatto vedere di aver perso un po’ di serenità e sicurezza. Lui deve stare tranquillo perché ha dimostrato di avere una squadra forte fatta di grandi campioni. Ha una squadra tosta, fisica che precedentemente in Champions è andata fuori anche per sfortuna. La trasferta all’Old Trafford sarà difficile ma loro sapranno farsi valere”. In sostanza, prima la "carota" (gli auguri pre-partita, anche in ottica champions), poi il "bastone" (la gufata e le critiche). Quale il vero Mourinho? Sempre riguardo al suo sfogo, alla fine, al tecnico capitolino, è stato chiesto se quella del portoghese è stata una "parte" ben recitata, e anche su questo, la risposta del mister è stata esauriente: “Non ho niente da dire. questo lo dovete chiedere a lui. Dico solo che mi ha un po’sorpreso. Posso dire che questo è il nostro campionato difficile e carico di tensioni. Come impostazione professionale a me piacciono le persone che fanno le cose con passione e vedo a Trigoria ogni giorno persone innamorate del proprio lavoro e io sono uno di quelle”.
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Marcello Nicchi è il nuovo capo dell'Aia. Vince il derby toscano con Apricena.

(Le prime parole di Marcello Nicchi, neopresidente dell'A.I.A.)
La scelta è caduta su Marcelo Nicchi. Il futuro dell'Associazione Italiana Arbitri è nelle mani dell'ex arbitro toscano. Con 163 preferenze, ha ottenuto l'incarico e prenderà il posto del numero uno uscente, Cesare Gussoni.

La sezione di Arezzo assume un ruolo chiave nel calcio italiano. Si sono tenute oggi a Roma (in un albergo di Fiumicino) le elezioni che hanno portato alla nomina dell’uomo che guiderà l’A.I.A. fino al 2012, succedendo a Cesare Gussoni (il quale aveva assunto l'incarico il 25 novembre 2006, dopo lo scandalo di Calciopoli). Ad imporsi è stato l’aretino Marcello Nicchi (55 anni, dirigente di un noto istituto bancario italiano, debuttò in serie A nel 1988, e nel 1993 raggiunse la prestigiosa qualifica ad Internazionale) che ha avuto la meglio sul rivale, il fiorentino Matteo Apricena, attuale e stimato commissario della CAN-D: 163 preferenze sono valse al toscano questo storico risultato. Matteo Apricena ha riportato, invece, 155 preferenze. “Oggi per me inizia un impegno vero. Finiscono le chiacchiere e cominciano i fatti, oggi credo sia una svolta storica per l’immagine della nostra Associazione. Non permetteremo mai più che all'interno dell'AIA si parli di calciopoli”. Con queste parole ha esordito il nuovo presidente dell'AIA, Marcello Nicchi, e non possiamo che augurargli un in bocca al lupo grandissimo per quest'avventura che ha avuto inizio, ufficialmente, nella giornata odierna.

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Cobolli Gigli getta acqua sul fuoco. "Basta polemiche, si rischia di generare violenza".

Basta. Lo stop alle polemiche arriva proprio dalla dirigenza bianconera, e dal suo vertice Cobolli Gigli che richiama tutti (compreso lui stesso) a chiudere le poemiche e a far "parlare" il campo. Il numero uno della società torinese ha risposto (a parole e con un comunicato) alle invettive velenose del tecnico portoghese dell'Inter, ora però è tempo di dare un taglio netto alle polemiche, pericolose, e portatrici di violenza.

Cobolli Gigli ha detto "basta". Il numero uno di uno dei club colpiti da Mourinho nel suo sfogo, vuole che si chiudano al più presto queste polemiche, ritenute sterili e futili. "L'importante è che la Juve abbia sostenuto le sue ragioni, non voglio entrare in polemica, ma cercare di ricordarmi per primo, come presidente, che il calcio bisogna giocarlo e non parlarlo". Con queste poghe righe, il numero uno bianconero prova a stemperare il clima con l'Inter, pensando anche alla sfida del 19 aprile a Torino. "Altrimenti - dice - potrebbero esserci rischi di violenza allo stadio: non ho nessuna intenzione di fare queste cose". Mourinho ha parlato, nel suo monologo, di "gara dello scandalo", riferendosi appunto alla sfida scudetto che sta per arrivare. Noi speriamo che, quella sera, invece si possa assistere ad una gara di calcio e, che, al termine di essa, ci sia spazio solamente per tributare il giusto plauso ai protagonisti.
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A Morganti il big match Genoa-Inter, il derby della Mole a Farina.

(A Morganti, fischietto marchigiano, il big match tra Genoa e Inter)
Sono uscite le designazioni per la 27esima giornata di campionato. Tanti match importanti in Serie A, a partire dai tre anticipi che, sabato, vedranno impegnate Roma, Juventus e Inter, ovvero le nostre italiane impegnate nella Champions League.

Il match più insidioso è quello del Marassi, dove i rossoblu di Gasperini provano a imitare i "cugini" blucerchiati e sono pronti a dare battaglia alla corazzata nerazzurra per continuare ad inseguire il quarto posto, attualmente occupatao dalla Fiorentina. Per l'Inter, "strapazzata" dalla Samp, e con la testa già all'Old Trafford, è un match molto difficile. Arbitrerà Morganti di Ascoli Piceno. All'Olimpico, una Roma sempre più incerottata (mancherà di nuovo Francesco Totti, in dubbio anche per la gara di Coppa) e chiamata, tra pochi giorni, alla rimonta europea contro i Gunners, per continuare a cullare il sogno di arrivare alla finale del 27 maggio (che sarà proprio all'Olimpico di Roma), ospita l'insidiosa Udinese di Marino. Sarà l'umbro Tagliavento il fischietto della gara. A Torino, invece, è la giornata del derby della Mole. Emozioni quindi che non mancheranno. Da una parte la fame di punti dei granata, dall'altra quella di una JUventus che continua a cullare il sogno scudetto (ma alle porte c'è il Chelsea e il gol di Drogba da rimontare) e gara affidata Farina di Novi Ligure. Ma anche la domenica offre gare da non perdere, tra le quali Napoli-Lazio, dove i partenopei, in crisi nera, ospitano invece una squadra, quella biancoceleste, che dal periodo difficile vi è sostanzialmente uscita, grazie allla ritrovata vena, in zona gol, di Zarate.

Ecco gli arbitri designati per la 27esima giornata della Serie A:
Genoa-Inter: Morganti.
Roma-Udinese: Tagliavento.
Torino-Juve: Farina di Novi Ligure.
Bologna-Sampdoria: Banti.
Catania-Siena: Peruzzo.
Chievo-Cagliari: Pierpaoli.
Fiorentina-Palermo: De Marco
Lecce-Reggina: Gava.
Milan-Atalanta: Orsato.
Napoli-Lazio: Saccani.
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Furia Maldini su Mourinho. Il capitano rossonero si schiera con la Juventus.

(Paolo Maldini, una vita di successi nel Milan)
Le ginocchia scricchiolano, l'età avanza, ma lui è sempre in piedi, condottiero sempreverde del suo club. Una persona tranquilla e pacata, mai fuori delle righe, come Paolo Maldini, questa volta non ce l'ha fatta a stare zitto. Il capitano rossonero risponde stizzito al mister nerazzurro per le parole espresse nei confronti del club di Via Turati. La questione s'infervora, soprattutto, sulla storia dei "titoli 0" e dal buon Maldini arriva anche un'aperta difesa dei "rivali" della Juventus, altra vittima delle esternazioni dello "Special One".

La Società non si è molto interessata alle dichiarazioni di Mourinho. Il Milan si è tenuto abbastanza al largo da polemiche varie, nonostante sia uno dei club contro i quali si è scagliato il portoghese nel suo sfogo avuto qualche giorno fa, ma il suo giocatore-simbolo non resta, al contrario, in silenzio. Paolo Maldini, bandiera rossonera, non nasconde invece una certa irritazione per qualche frase espressa dal tecnico nerazzurro. In particolare quel "Milan zero titoli": "Per quanto riguarda me, non credo gli convenga metterla sul piano dei trofei vinti -è sbottato il capitano rossonero- per una cosa che ha vinto lui io ne ho vinte cinque". Questa la risposta del capitano milanista, che non accetta la critica del tecnico lusitano, ma aggiunge: "Non voglio alimentare un botta e risposta con Mourinho -ha immediatamente precisato Maldini- comunque penso che sia stato pesante soprattutto nei confronti della Juventus". E non possiamo essere in disaccordo, visto che le parole rivolte nei confronti della compagine bianconera sono state molto gravi, soprattutto in relazione alla questione dei favori arbitrali, che avrebbero favorito maggiormente la Vecchia Signora. Caro Mourinho, chi non è innocente, o meglio, chi non ha ricevuto un "favore arbitrale", scagli la prima pietra.
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