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Gianfranco Rosi piange la scomparsa di Parisi: "ora riesco solo a piangere"

E' un dolore lancinante quello che sta provando Gianfranco Rosi, un altro grande del pugilato italiano e mondiale, il quale piange la scomparsa del collega "rivale" Giovanni Parisi, scomparso poche ore fa in seguito ad un terribile incidente stradale, avvenuto sulla tangenziale di Voghera.

"In questo momento riesco solo a piangere, ed è difficile trovare le parole per esprimere il dolore che provo, pensando che ci eravamo visti meno di due settimane fa a Chianciano Terme, in occasione delle elezioni federali - ha detto l' ex campione del mondo ed ex rivale di Parisi - e ci saremmo risentiti nei prossimi giorni, perchè anche lui sarebbe entrato a far parte della nostra nazionale di calcio dei pugili". E poi aggiunge, con le lacrime che scendono copiose dal volto di un atleta sconvolto dalla morte di un grandissimo campione, al quale si era legato molto in quest'ultimo periodo dopo qualche attrito nel passato: "In passato - racconta Rosi - tra di noi i rapporti non erano stati sempre ottimi, ma da qualche anno eravamo tornati ad essere grandi amici, perchè il pugilato è soprattutto amicizia e questo era lo spirito che c'era tra me e Giovanni. Mi legano a lui tanti ricordi splendidi e sono questi che mi resteranno dentro per sempre». Ci associamo al ricordo. Ciao Giovanni, ciao grande campione.
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Boxe in lutto. L'ex campione del mondo Parisi muore in un incidente stradale

(Giovanni Parisi è morto, a soli 42 anni. Un altro dramma sconvolge lo sport)
Un terribile lutto sconvolge il mondo dello sport e la boxe, in particolare. Giovanni Parisi, 42enne, ex campione del mondo di pugilato e oro olimpico a Seul nel 1988, è deceduto, a seguito di un incidente stradale.

Il dramma è avvenuto a Voghera, sulla tangenziale. Poco fa, mentre viaggiava, la sua auto si è scontrato frontalmente con un camion, e l'impatto è stato così tremendo da non lasciare scampo al boxer, originario di Vibo Valentia. Lo sport perde un altro campione.
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Canovi "vende" Thiago Motta alla Roma e il Genoa s'infuria.

Le dichiarazioni dell'avvocato Canovi hanno fatto infuriare il Grifone, che ha reagito. Il procuratore di Thiago Motta, forte centrocampista brasiliano del Genoa, aveva dichiarato che il calciatore sogna la maglia giallorossa e che "Preziosi ha dato la sua parola e non si rifiuterebbe di vendere un giocatore di fronte ad un'offerta importante". Tali pensieri, espressi dall'agente del giocatore, hanno davvero mandato di traverso la vittoria di domenica, alla società ligure, la quale ha prontamente risposto, con un comunicato molto duro, pubblicato in queste ore sul sito internet del club rossoblu.

Parole forti e dure, quelle che il Genoa ha rivolto, pubblicamente, al procuratore Dario Canovi. Poi, doverosa, la smentita ufficiale di qualsiasi trattativa che riguardi il calciatore brasiliano Thiago Motta, definito un "professionista esemplare". ecco il comunicato ufficiale, che potete trovare sul sito della società ligure:

"Il Genoa Cfc ci tiene a stigmatizzare il comportamento dello stesso Canovi reputandolo inopportuno nei contenuti, intempestivo nelle modalità e smentibile nella sostanza. Più nello specifico, il Genoa smentisce qualunque trattativa inerente il giocatore Thiago Motta, così come di qualunque altro componente la rosa di prima squadra; ribadisce che l'atleta è sotto contratto con la società a tutto il 30 giugno 2012 e, pertanto, ogni affermazione di eventuale gradimento o interessamento di società terze hanno nella scrivente, l'unico interlocutore. La società, inoltre, ribadisce l'intolleranza a tali comportamenti speculativi, non professionali e turbativi, in una fase della stagione agonistica che, in particolare per il nostro club, appare di grande concentrazione. Il Genoa, infine, ci tiene a evidenziare che l'estemporaneità di tali affermazioni da parte del'avvocato Canovi, non modificano l'eccellente relazione professionale e umana con il proprio tesserato, Thiago Motta, professionista esemplare, con il quale la proprietà e la società hanno creato e sviluppato un importante rapporto fiduciario e di reciproca stima".

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"Vi regalo una casa se vi qualificate". La promessa di un uomo d'affari ai giocatori della Romania.

(Mutu, stella della Romania. Ora, c'è un motivo in più per conquistare la qualificazione)
Mutu, stella della nazionale romenaIn un mondo nel quale ormai è diventata un'impresa acquistare una casa, c'è addirittura chi le regala. Un premio, per un traguardo sportivo. Si, non stiamo scherzando. Si tratta di un misterioso uomo d'affari di origine romena che, in caso di qualificazione della Romania ai mondiali del 2010, regalerà un appartamento (del valore di 1,5 milioni di euro) a ciascun calciatore.

Una casa per la qualificazione ai mondiali del prossim'anno. Un premio per incentivare e motivare i calciatori romeni affinchè riescano a raggiungere il traguardo. "Darò ad ogni giocatore un appartamento da 1,5 milioni di euro in caso di qualificazione ai Mondiali. Le chance sono reali, ma dipenderà dalla mobilitazione della squadra per le partite contro Serbia e Austria". Queste le parole di Ionut Negoita, uomo d'affari con interessi nel Rapid Bucarest. "Di solito si riesce a vincere quando ci si trova in situazioni speciali", ha aggiunto, spiegando che una "motivazione materiale fa crescere l'interesse" e assicurando di avere l'assenso della Federcalcio romena (Frf). Quinta nel gruppo 7 delle qualificazioni, la Romania affronterà sabato prossimo a Costanza (sud-est del Paese) la temibile Serbia, in testa al girone; poi, in trasferta, l'Austria il primo aprile. Due impegni fondamentali per Mutu e compagni, per poter strappare un biglietto per il Sudafrica.
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Gattuso suona la carica: "Vogliamo tornare grandi".

E' uno dei combattenti, forse quello più grande, del centrocampo e del club rossonero. "Ringhio" Gattuso è vero e proprio "cuore milan". Sempre pronto alla lotta, non tira mai indietro la gamba, non si risparmia mai. Sta recuperando da un infortunio, e pian piano, a passi misurati, sta per tornare in campo ad aiutare il suo Milan..."a tornare grande". "Vogliamo tornare grandi, tornare a quei livelli ai quali eravamo abituati. La società è con noi, sa come fare".

E' questo il grido del guerriero milanista che parla di tutto e soprattutto della voglia di riaprire un ciclo di successi, quei successi ai quali era abituato, qualche anno fa, il club rossonero. Ma, come mai, questa stagione è stata così grigia? Beh, per Gattuso la causa è una sola: "Quest'anno c'è stato il problema degli infortuni, però negli ultimi anni non siamo stati competitivi per vincere lo scudetto. E' un rammarico nostro e dei nostri tifosi e non solo perché sta vincendo l'Inter. Dobbiamo arrabbiarci perché siamo il Milan e dobbiamo tornare ad essere competitivi e non arrivare a 2-3 mesi dalla fine ad essere già fuori dai giochi". Gli infortuni, un problema comune a molte squadre (Juventus, Roma, ndr), ma non manca anche un pò di "ferocia", al Milan? Anche su questo, il centrocampista ha le idee chiare: "In Italia le ultime due squadre ad aver vinto scudetti sono due squadre molto simili, cioè la Juve di Capello e l'Inter di Mancini e Mourinho. Sono due squadre fortissime fisicamente, con quanta qualità e tanto fisico. Guarda caso l'Inter ha preso Ibra, difensori forti fisicamente, e riesce a portare spesso a casa il risultato anche quando gioca male. Credo che la differenza sia questa". Ma, mettendo da parte il finale di stagione, e rivolgendo lo sguardo per un attimo al futuro, come se lo immagina Gattuso, personalmente, dopo aver ripreso pienamente dall'infortunio? ""Spero quello di quest'anno, avevo raggiunto una certa maturità, facevo meno fatica, correvo il giusto, senza arrivare a fine partita stremato. Voglio ripartire da lì. Faccio parte di una grande società, vogliamo tornare a quei livelli a cui siamo abituati"." E il Milan come sarà...di nuovo competitivo ai massimi livelli?: "Fin quando c'è Berlusconi, e quindi Galliani, sono ottimista. E' un presidente abituato a guardare avanti, la società farà la squadra per tornare ad essere competitivi". Gattuso, un campione, vero. Ce ne fossero...
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Camolese si "ripresenta": "Uniti ci salveremo"

(Ecco la stretta di mano tra Camolese e Cairo)
Camolese stringe la mano a CairoIl grande ritorno. Giancarlo Camolese riabbraccia il suo vecchio amore, il Toro, e prova a salvarlo da una situazione di chiara difficoltà. Esonerato Novellino, il patron Cairo si affida a un cuore granata per risollevare le sorti della squadra. Conquistare la salvezza non sarà facile, ma il neoallenatore granata manifesta fiducia e si dice convinto di poter centrare l'obiettivo. Basterà essere "uniti" e seguire alcune indicazioni.

Primo allenamento, oggi pomeriggio, al centro sportivo torinese, e prime parole da neoallenatore dei granata. Ecco come si "ripresenta" (visti i trascorsi avuti già in casa dei granata) Giancarlo Camolese: ''Il tempo a disposizione non è molto, bisognerà essere bravi e veloci - sono le sue prime parole - ma la squadra può centrare l'obiettivo''. Poi, il mister, ha così concluso: "Ho bisogno di tutti e con tutti voglio arrivare alla salvezza". Convinto di poter centrare l'obiettivo insieme ai "suoi" ragazzi, abbattuti per la situazione che stanno vivendo. Convinto che si possa ancora dare una sterzata decisiva ad un campionato di sofferenza, e virare verso posizioni di maggiore respiro. Ma quale è il primo passo da compiere? Prima cosa da fare, secondo Camolese, sarà quella di "ricompattare il gruppo dal punto di vista fisico". Ecco, infatti, cosa dice lo stesso allenatore: "So che ci sono degli infortunati, dovremo valutarli per cercare di recuperarli al più presto", sottolinea l'allenatore, che ha ricevuto grandi incoraggiamenti e attestati di stima dal presidente: ''Non è vero che ci sono stati dei problemi sulla durata del contratto. In passato ho siglato accordi lunghi che hanno avuto breve durata, questa volta ho preferito fare il contrario perché mi auguro che duri a lungo''. Questo l'augurio di Cairo, a Camolese, il quale parte oggi per un viaggio difficile, che conosce prò una sola meta: la salvezza. Almeno, così spera l'ambiente granata.
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Bari contro Lippi per la mancata convocazione di Cassano. Attesa la contestazione al San Nicola.

Da una parte ha fatto male la mancata convocazione di Antonio Cassano, tra i giocatori più in forma in questo momento nel nostro campionato, dall'altra le mancate spiegazioni del tecnico azzurro, Marcello Lippi, che è andato dritto per la sua strada, senza rendere conto a nessuno ("Ho le mie convinzioni e non devo dare spiegazioni. E non perche' sono arrogante").

Il popolo pugliese, e in special modo barese, non l'ha presa bene, anzi davvero male. Ed è pronta una contestazione, organizzata contro il mister viareggino, in occasione della sfida che la nazionale italiana disputerà, mercoledì prossimo, al "San Nicola" di Bari, contro l'Irlanda, per le qualificazioni ai mondiali del 2010. Bari è la città nella quale il talentuoso giocatore sampdoriano è nato e ha mosso i primi passi, Bari è la città che davvero poteva tributare una speciale ovazione ad un calciatore che sta deliziando per le sue giocate, che è in uno stato di forma strepitoso e che merita di poter indossare la maglia azzurra. L'orientamento delle frange più calde della tifoseria barese pare delineato: gli azzurri saranno incoraggiati dal primo all'ultimo minuto, come da tradizione negli appuntamenti con la nazionale ospitati dal capoluogo pugliese. Mentre un trattamento ben diverso sarà riservato a Marcello Lippi, ritenuto responsabile dell'esclusione di uno dei calciatori più in forma del campionato italiano. Ma le voci contrarie arrivano non solo dai tifosi, bensì anche dal partito socialdemocratico, e da Mimmo Magistro, Stella d'oro al merito sportivo del Coni, nonché candidato sindaco al comune di Bari: "Il signor Lippi, contravvenendo agli obblighi di lealtà e di correttezza - si legge nell'esposto - e senza alcuna giustificazione, discrimina evidentemente "per motivi personali" Antonio Cassano, negandogli la giusta aspirazione a vestire la maglia azzurra". Insomma, si annuncia un "San Nicola" tutto esaurito e molto "caldo", festante per gli azzurri, un pò meno il loro condottiero...
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