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(video gol) Champions: Arsenal-Villareal 3-0. Bang, bang, bang! I Gunners fanno sul serio.


(Arsenal-Villareal 1-0. Strepitoso pallonetto di Walcott che si mostra lucidissimo a pochi passi dal portiere avversario)


(Arsenal-Villareal 2-0. Ancora in rete Adebayor, come nel match di andata. Il togolese chiude il match con uno stop e tiro di destro di gran classe)


(Arsenal-Villareal 3-0, Van Persie su calcio di rigore decreta il trionfo dei Gunners)

ARSENAL (4-4-2): Fabianski; Eboué, Touré, Silvestre, Gibbs; Walcott (31'st Denilson), Fabregas, Song, Nasri; Adebayor (37'st Bendtner), van Persie (31'st Diaby). In panchina: Mannone, Eduardo, Vela, Ramsey. All.: Wenger
VILLAREAL (4-4-1-1): Diego Lopez; Angel Lopez, Gonzalo, Godin, Capdevila; Bruno (19'st Nihat), Eguren, Cani (25'st Pablo Ripolles), Fernandez (19'st Ibagaza); Pires; Rossi. In panchina: Viera, Llorente, Javi Venta, Fuentes. All.: Pellegrini
ARBITRO: Stark (Ger)
MARCATORI: 10'pt Walcott, 15'st Adebayor, 24'st van Persie (rig.)
ESPULSI: 22'st Eguren (V)
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(video gol) Champions: Porto-Manchester United 0-1. Il jolly di Ronaldo vale la semifinale. Una prodezza da Pallone d'Oro


(Porto-Manchester United 0-1. Prodezza di Cristiano Ronaldo che trafigge Helton con una gran botta da oltre trenta metri)

PORTO (4-3-3): Helton; Sapunaru (35' st Tomas Costa), Rolando, Bruno Alves, Cissokho; Lucho Gonzalez (31' pt Mariano Gonzalez), Fernando, Raul Meireles; Lisandro Lopes, Hulk, Rodriguez (19' st Farias). A disposizione: Nuno, Stepanov, Madrid, Guarin. All. Ferreira.
MANCHESTER UNITED (4-3-3): Van der Sar; O'Shea, Vidic, Ferdinand, Evra; Anderson (33' st Scholes), Carrick, Gigs; Cristiano Ronaldo, Berbatov (23' st Nani), Rooney. A disposizione: Foster, Evans, Neville, Tevez, Macheda. All. Ferguson
ARBITRO: Busacca (Svi)
MARCATORE: 6' pt Cristiano Ronaldo (M)
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Milan, Kakà: "Sta finendo un ciclo". Il brasiliano invita la società al "rinnovamento"

(Kakà parla del futuro del Milan)
Kakà invita il Milan a svecchiare la rosaRinnovare, o svecchiare. Scegliete voi il termine che preferite. Ma la sostanza del messaggio che Kakà manda alla dirigenza rossonera è la stessa. Un ciclo è alla fine, alcuni giocatori sono in scadenza di contratto, occorre procedere, com'è naturale che sia, ad un rinnovamento (o svecchiamento) della rosa. Nell'intervista, rilasciata alla stampa, il calciatore sudamericano parla a 360° del club, del futuro (personale e della squadra) e allontana ancora una volta il Real Madrid, da sempre la squadra che si è più "avvicinata" con bramosia al Diavolo brasiliano.

"Sta finendo un ciclo, ne comincerà un altro, forse è arrivata l'ora di rinnovare un gruppo in cui ci sono tanti giocatori che vanno in scadenza di contratto e altri che possono arrivare. Si può fare un mix di gente esperta e di giovani con tanta voglia di vincere". Sembra un dirigente navigato, Kakà quando si mette a parlare del futuro del club rossonero. Il giocatore è consapevole del fatto che si è giunti, ormai, alla fine di un ciclo, ed occorre, pertanto, abbassare l'età media della squadra, per ripartire con un gruppo fresco, ma provvisto anche di quella dose di esperienza che non guasta mai, insomma un mix tra giovani rampanti e campioni navigati. La cosa più importante, sulla quale concentrare l'attenzione, è dunque trovare degni sostituti a dei campioni (Maldini, per citarne uno) che, solamente per questioni di carattere anagrafico, si avviano inesorabilmente alla fine di una grande e gloriosa carriera. Ma Kakà non ha parlato solo del futuro della sua squadra, ma anche di quello che lo riguarda personalmente. Inevitabile, perciò, tornare sulle tante voci che lo accostano al Real Madrid: "Non c'è nulla di vero, non ho accordi con nessuno". Ricardo si sente rossonero, dalla testa ai piedi, e sul presunto assalto degli spagnoli, se dovesse essere eletto Florentino Perez, ha le idee chiarissime: "
Quando fu eletto Calderon si diceva che aveva già un accordo con me, i fatti hanno dimostrato il contrario, adesso sento dire le stesse cose. Qualcosa di diverso è successo con il Manchester City, lì realmente non sapevo cosa sarebbe successo. Io ho un contratto con il Milan fino al 2013, sono felice in questo club e alla mia famiglia piace vivere a Milano. Potrei lasciare il Milan soltanto se gli obiettivi miei e quelli del club non dovessero più coincidere, diversamente resterò qui finche non mi manderanno via, sono felice di poter continuare in questo club".

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(video) Liverpool. Oltre diecimila ad Anfield per ricordare la tragedia di Hillsborough


(Il dramma di Hillsborough, 15 aprile 1989)

Ieri sera il Liverpool ha tentato in tutti i modi di regalare a quelle anime scomparse venti anni fa la vittoria contro i Blues. Non ci è riuscito, ma sicuramente quelle piccole luci che brillano da lassù sorrideranno di sicuro dopo aver visto la partita di ieri e l'affetto che i tanti tifosi mostreranno sugli spalti dell'Anfield nella giornata di oggi. Venti anni fa 96 tifosi dei Reds persero vita nella tragedia di Hillsborough, schiacciati e soffocati nell'impianto sportivo di Sheffield il 15 aprile 1989, prima della semifinale di Fa Cup con il Nottingham.

La città e i tifosi di Liverpool ricordano, come ogni anno, quel dramma che sconvolse famiglie intere, tra le quali quella di Steven Gerrard, capitano attuale dei Reds, il quale perse un cugino (John-Paul, di soli dieci anni) in quel pazzesco dramma umano e sportivo. Nello stadio amico della squadra di Rafa Benitez, all'Anfiel Road, sono attese più di diecimila persone che saranno unite nella commemorazione delle vittime.
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Juventus. Elkann striglia la squadra e avverte: "secondo posto obbligatorio"

(John Elkann striglia la squadra in vista del finale di stagione)
John Elkann scuote la Juventus"Secondo posto obbligatorio". Risuona decisa la voce di John Elkann, giunto questa mattina a Vinovo, nel quartier generale bianconero (poco dopo l'amministratore delegato Jean-Claude Blanc e il direttore sportivo Alessio Secco). Il vicepresidente della Fiat ha tenuto a rapporto la squadra per quasi un'oretta.

E' stato un confronto sereno e deciso, nel quale il primogenito di Margherita Agnelli ha ribadito che, con lo scudetto ormai sostanzialmente svanito, nonostante la matematica offra ancora delle possibilità di rimonta, mantenere la seconda piazza è un obiettivo obbligatorio. Così come arrivare in fondo alla competizione nazionale e portare a casa la decima Coppa Italia. Questi i dettami della presidenza bianconera, ora spetta a Ranieri e ai giocatori assolvere ai loro compiti. Ma occhio alle spalle, c'è un Milan pronto al sorpasso...
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(highlights) Champions: Bayern Monaco-Barcellona 1-1. Non riesce il miracolo ai bavaresi. Il Barça è una delle "fantastiche quattro"


(highlights di Bayern Monaco-Barcellona 1-1)

BAYERN (4-4-2): Butt; Lell, Lucio, Demichelis, Lahm; Ottl, Van Bommel, Ze Roberto (Hamit Haltintop), Ribery; Toni, Sosa (Borowski). All.: Klinsmann.
BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Daniel Alves, Puyol, Piqué, Abidal; Xavi, Touré, Iniesta (Hleb); Messi, Eto'o, Keita. All.: Guardiola.
ARBITRO: Rosetti (Italia)
MARCATORI: 47' Ribery (BM), 73' Keita (BA).

All'Allianz Arena, i bavaresi salvano la faccia ma non riescono nel miracolo. Troppo pesante il passivo subito all'andata (4 a 0 per Messi e compagni), quasi impossibile rimontare una corazzata come quella di Guardiola che si permette pure il lusso di tenere a riposo un campione come Henry e non risentirne affatto. Finisce uno a uno, per i tedeschi è la fine dei giochi, per i catalani, invece, è semifinale. Ma, nonostante gli aspetti considerati poc'anzi, Klinsmann e i suoi ragazzi ci tengono a fare una bella partita e vi riescono sicuramente, nonostante emerga in maniera limpida la forza di un avversario che ha nel possesso palla e nelle triangolazioni veloci e precise le chiavi fondamentali. Ad inizio ripresa, comunque, i bavaresi trovano il vantaggio con il folletto Ribery. Roberto serve ottimamente il francese in area che, con un paio di finte, mette a sedere Valdes e ed insacca. Il Barça, però, non si scompone e si rimette a dettare il ritmo imponendo il suo solito possesso palla in mezzo al campo; Messi, pochi minuti dopo il vantaggio dei tedeschi ha una clamorosa occasione, ma non riesce ad insaccare in spaccata sul cross a giro di Iniesta. Al 72’, però i blaugrana passano con Seydou Keita che, dopo un’azione da otto tocchi in area di rigore, trafigge il portiere tedesco con un gran tiro dal limite dell’area. Si chiude qui il tentativo di rimonta dei tedeschi, la squadra di Guardiola vola tra le "fantastiche quattro".
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(highlights) Champions: Chelsea-Liverpool 4-4. Spettacolo e otto reti. I Reds ci mettono il cuore ma non basta. E' festa "blues"


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(highlights di Chelsea-Liverpool 4-4)

CHELSEA (4-3-3): Cech; Ivanovic, Alex, Ricardo Carvalho, Ashley Cole; Ballack, Essien, Lampard; Kalou (Drogba), Drogba, Malouda. All. Hiddink.
LIVERPOOL (4-2-3-1): Reina; Arbeloa (Riera), Carragher, Skrtel, Fabio Aurelio; Mascherano (Ngog), Xabi Alonso; Kuyt, Lucas, Benayoun; Fernando Torres (Babel). All. Benitez.
ARBITRO: Medina Cantalejo (Spagna)
MARCATORI: 19' Fabio Aurelio, 28 rig. Xabi Alonso, 52' Drogba, 57' Alex, 81' Lucas, 76'st Lampard, 83' Kuyt, 89' Lampard

8 reti, tanto spettacolo ed emozioni a non finire. Il ritorno del derby inglese, nei quarti di finale di Champions, tra il Chelsea di Guus Hiddink e il Liverpool di Rafa Benitez ha detto questo. Finisce 4 a 4, è "festa Blues" con Lampard e compagni che volano in semifinale, ma va fatto un grande plauso ai Reds che si rendono autori di una grandissima partita. Fabio Aurelio e Xabi Alonso sono i protagonisti della partenza lanciata dei rossi di Liverpool. C'è un tre a z uno da ribaltare e l'undici di Benitez sembra poterci riuscire. Ma il Chelsea reagisce e con Drogba e la super punizione di Alex si portano in parità. Ancora Liverpool con Lucas, e siamo sul due a tre. Poi è show di Franck Lampard che realizza una doppietta strepitosa, intervallata dalla marcatura dell'olandese Kuyt. Un inno al calcio spettacolo, da applausi.

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