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28 giugno 2009

Calcio, Confederation Cup: Stasera l'ultimo atto. Sarà riscatto americano o anche gli Usa balleranno la "samba"?

Bradley e gli Usa sfidano il BrasileStasera è Brasile-Usa. A Johannesburg, ore 20 e 30, va in scena l'ultimo atto della Confederation Cup. E' un epilogo inatteso, che in pochi ci aspettavamo alla partenza di questa manifestazione sudafricana, e in pochi speravamo confidando negli azzurri di Marcello Lippi.

E invece il campo ha dato questo responso, chiaro e preciso. Se da una parte era preventivabile che una formazione così forte e talentuosa come il Brasile potesse arrivare fino in fondo, certamente non lo avremmo mai pensato degli Usa di Bob Bradley. Discreta formazione, abbastanza organizzata, qualche elemento di buono spessore, ma insomma in pochi avremmo puntato sulla squadra statunitense in finale. E invece gli americani, dopo una partenza davvero disastrosa, con due sconfitte in altrettante gare nel girone eliminatorio (3 a 0 proprio con il Brasile e 3 a 1 con l'Italia), si sono rialzati, e confidando nel celebre motto obamiano "yes we can", hanno riacciuffato la qualificazione battendo per tre a zero i Faraoni egiziani. Italia travolta, con lo stesso punteggio, dal Brasile e fuori dalla competizione. A passare proprio gli americani che, ottenuta la qualificazione, sull'onda di una forma cresciuta con il passare dei giorni, e di un entusiasmo pazzesco, hanno realizzato il vero e proprio "dream": battere la Spagna dei records. Incredibile flop spagnolo ma mostruosa impresa della nazionale di Bradley contro i vari Xavi, Torres, Villa etc.... Un due a zero senza possibilità di replica. Furie Rosse rese mansuete e americani in finale. Dall'altra parte, invece, un Brasile stanco e svogliato ha conquistato la quarta finale di Confederation Cup con il minimo sforzo e, sostanzialmente, in maniera immeritata. Kakà, Luis Fabiano, Robinho, più che ballerini di samba, sembravano esperti in "lenti" stile "ballo del mattone". Al contrario, i padroni di casa del Sudafrica hanno disputato una gara ottima, sfiorando più volte la rete, e solo un Julio Cesar da brividi e l'imprecisione di Mokoena e compagni non ha portato i "Bafana-Bafana" a realizzare il loro sogno e quello di Nelson Mandela, seduto in tribuna ad assistere all'incontro. Brasile in finale con la mossa di Dunga: Dentro Daniel Alves ed è il Campione d'Europa (con il Barcellona) a firmare l'uno a zero che decide il match, su calcio piazzato all'87'. Questo è quanto. Ora si "ripete". Nel clan statunitense si crede all'impresa e c'è soprattutto voglia di vendicare il tris di colpi ricevuti nel girone eliminatorio. Il Brasile, invece, è a caccia del trofeo e se torna a ballare la "samba" c'è veramente poco da fare.

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