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6 febbraio 2009

Platini tuona: "Se un ragazzo vale 150 milioni di euro è ridicolo". L'obiettivo è evitare nuovi "casi Kakà

                     Michel Platini, dal 2007 Presidente Uefa

MICHEL PLATINI è alle prese con un problema di non facile soluzione. Nella vicenda Kakà, anche se si è conclusa con un nulla di fatto e il giocatore è rimasto al Milan, a sconvolgere e a sollevare un polverone, a livello internazionale, sono state le cifre mostruose "sparate" dallo sceicco arabo per acquistare il fuoriclasse rossonero. Proprio sulla base di questo recente episodio è stato lanciato l'allarme dall'attuale presidente Uefa. Ascoltiamolo.

In queste ore sta studiando nuove regole che possano permettere di evitare, in futuro, casi simili a quello che ha coinvolto direttamente Ricardo Kakà. "Il calcio è uno sport e non un prodotto", questo il grido lanciato dal Presidente dell'Uefa MICHEL PLATINI che individua subito la radice del problema: livellare le possibilità economiche dei club europei. Ma come si può raggiungere questo obiettivo? Sicuramente, attraverso l'individuazione di norme precise che possano "calmierare" la compravendita di calciatori. Lo ha affermato dopo una riunione a Londra, con parole importanti ma anche pesanti: "Se un ragazzo costa 150 milioni di euro - ha affermato Platini- e' ridicolo da un punto di vista finanziario, sociale e sportivo. Per questo dobbiamo fare qualcosa". Non possiamo che condividere l'allarme lanciato dal francese, ma speriamo che si concretizzi in regole precise e non rimanga una mera esternazione, vocale, che lascia il tempo che trova.

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