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Branca annuncia: "Pronti due grandi colpi". Quaresma al Chelsea per portare Drogba a Milano?

                Marco Branca, ex calciatore e dirigente interista

Quaresma al Chelsea per portare a Milano, a partire da giugno prossimo, il forte colored del Chelsea, DIDIER DROGBA, molto legato a Mourinho (che lo ha allenato) e quindi felice di ritrovare il tecnico portoghese e di vivere una nuova sfida dal punto di vista professionale. Voi credete che tutto ciò possa diventare realtà? Ascoltiamo Marco Branca.

Secca arriva la smentita del dirigente interista MARCO BRANCA che, per ora, in un'intervista rilasciata a Sky, nega questa ipotesi. Non è vero, quindi, che il prestito di Quaresma al Chlesea sia una sorta di pass per il prossimo mercato estivo dei nerazzurri: "No, è stata una forte volontà del Chelsea, per cui questo avvalora quella che è stata una scelta di mercato tecnicamente e tatticamente giusta. Non c'è nessun secondo fine, c'è solo la voglia di dargli più spazio per farlo crescere bene e poi l'anno prossimo decidere tutti insieme per il prossimo campionato". L'attaccante ivoriano dei Blues è, da tempo, l'oggetto del desiderio di Mourinho che vorrebbe il suo pupillo a disposizione per comporre un coppia devastante e micidiale con Ibrahimovic. E' lui, senza dubbio, uno dei maggiori candidati a vestire la maglia del biscione, ma "il Cigno di Grosseto" (soprannome, simpatico, che aveva Branca da calciatore), almeno a parole, esclude che dietro il prestito del calciatore portoghese ci sia il secondo fine, appunto, di arrivare all'attaccante. Lo stesso Branca, nel corso dell'intervista,  e sollecitato proprio sulla questione Drogba, ha così risposto: "Non ci sono degli obiettivi, noi siamo ad un punto della stagione in cui non facciamo pensieri, sappiamo che molto probabilmente, per la prossima stagione, una o due cose dobbiamo fare, sempre di alta qualità, come quest'anno, che ne abbiamo fatte tre di alta qualità". Dunque, colpi importanti in vista, in casa interista, e spazio all'immaginazione più fervida. Uno è Drogba, l'altro?.
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"Spero di regalare soddisfazioni al mio nuovo club". Questa la promessa di Quaresma ai Blues ma intanto il ct portoghese Queiroz non lo convoca.

                     Ricardo Quaresma: Niente nazionale per lui

Si dice che i guai non vengono mai da soli. Ed infatti, bocciato da Mourinho e costretto a cercare fortuna, temporaneamente, altrove (nel Chelsea di Scolari), RICARDO QUARESMA, felice e carico per la nuova avventura, deve mandare giù un nuovo boccone amaro. Infatti, l'esterno non figura nella lista dei convocati di QUEIROZ, ct portoghese.

Non c'è pace per Ricardo Quaresma. Le deludenti prestazioni nel campionato italiano, nei primi mesi della sua avventura alla corte di Moratti (voluto fortemente da Mourinho), gli sono costate la decisione, da parte del club nerazzurro, di ricorrere alla cessione in prestito dell'esterno portoghese. E i Blues ne hanno approfittato per consegnare a Felipe Scolari un giocatore desideroso di riscatto e di dimostrare a Mourinho che si sbagliava a non puntare su di lui. E i primi allenamenti  e le prime battute indirizzate ai suoi nuovi tifosi ("Spero di dare soddisfazioni ai supporter del Chelsea e al mio nuovo club. Mi impegnerò per questo") confermano la voglia di Quaresma di "spaccare il mondo" o solamente tornare ai livelli che gli competono e che hanno portato Moratti a sborsare ben 25 milioni di euro (più il cartellino di Pelè) per concludere l'acquisto della "trivela" portoghese. Ma, la felicità per aver respirato aria nuova e aver trascorso i primi momenti, positivi, con John Terry e gli altri giocatori del Chelsea, passano in secondo piano poichè da Queiroz, ct portoghese, arriva una notizia che toglie nuovamente il sorisso all'interista. Dopo la bocciatura dell'Inter e di Mourinho, arriva anche quella del selezionatore portoghese. Infatti, leggendo le convocazioni diramate per l'amichevole con la Finlandia, desta notevole sorpresa l'assenza di Quaresma dall'elenco dei calciatori scelti dal tecnico lusitano. Niente nazionale per l'interista, e un altro boccone amaro da inghiottire, mentre a far parte della selezione ci sono Tiago della Juventus e Brandao, difensore del Siena.
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La Lazio è in crisi ma Lotito rilancia: "Questo club diventerà una superpotenza europea".

Claudio Lotito, Presidente della Lazio
Non sta vivendo un periodo facile in campionato, la Lazio di CLAUDIO LOTITO. I risultati scarseggiano, la contestazione a squadra e società è in sensibile aumento, e domenica gli aquilotti saranno in quel di Firenze contro una squadra in crescita e con un Mutu strepitoso al rientro. Ma, nonostante il periodo buio, il Presidente biancoceleste rilancia le azioni laziali e, non nuovo a uscite forti e stravaganti, anche questa volta l'ha sparata una delle sue.

Questo club e questa squadra avranno una forza nel tempo tale da non temere nessuno sia in termini economici che in termini calcistici”. Et voila l'esordio di quello che rappresenta un vero e proprio proclama di guerra. Parole di Claudio Lotito, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss per parlare, naturalmente, della sua amata Lazio. Il patron, dopo aver agitato le acque con questa battuta, ha poi proseguito spiegando il progetto riguardante il club romano: “Vogliamo rilanciare questo club a livello internazionale e ci stiamo battendo per farlo anche attraverso la gestione dello stadio. Ma per fare le cose ci vuole del tempo, non dimentichiamo in che condizione questo club è stato preso e in che condizione è adesso e che prospettive future ha: non ho venduto nessun giocatore, anzi, li ho mandati in prestito proprio perchè non voglio depauperare il patrimonio economico e sportivo di questa società. Voglio accrescere questo patrimonio con una gestione sana e trasparente. E mentre in passato scappavano tutti da qui, c'era una diaspora, oggi tutti i campioni vogliono la Lazio”. Sicuramente, i tifosi biancocelesti dovranno ringraziare, vita natural durante, Claudio Lotito che, nel luglio del 2004, partecipò all'aumento di capitale, salvando la società capitolina dall'incubo dei debiti. Fu l'inizio di una lenta ma corretta opera di risanamento, tanto che la prima battuta di Lotito, dopo aver preso in mano le redini della Lazio, divenne famosa e fece capire che non sarebbe stata un'operazione semplice ("Ho preso questa squadra al suo funerale e l' ho portata in condizione di coma ancora irreversibile"). Questo, dunque, gli va dato atto e non può essere dimenticato. E' stato un periodo difficile, si è temuto il peggio, ma tutto ormai è un ricordo offuscato e Lotito, ora, è pronto a sferrare l'attacco. Far diventare la sua Lazio una "superpotenza europea", un'operazione sicuramente non semplice, anzi decisamente complicata, ma la passione del presidente laziale non mancherà. A mancare, però, e sono strettamente correlati alla salute di un'azienda, sono i risultati e, anche su questo argomento, riportiamo la battuta sullo stato di forma in cui versa la Lazio, reduce da tre sconfitte tremende in campionato: “Abbiamo attraversato un periodo dove non abbiamo raccolto – conclude Lotito – nonostante la squadra fosse la stessa e avesse dimostrato precedentemente la possibilità di ottenere determinati risultati. Mi auguro che sia una parentesi di questo momento e che la squadra faccia un attimo di riflessione per rendersi conto delle proprie potenzialità e abbia la consapevolezza dei propri mezzi per poterli esprimere sul campo al cento per cento”. Insomma, rimbocchiamoci le maniche e guardiamo con ottimismo al futuro. Questo il messaggio di Lotito che promette battaglia e, conoscendo il personaggio, non mancherà di stupirci con effetti (e parole) speciali.
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Enrico Preziosi, una vita da...talent scout. Milito l'ultimo colpo, Messi il rimpianto.

                         Enrico Preziosi, presidente del Genoa

Tanti colpi conclusi. Tanti investimenti realizzati per rendere competitiva la sua passione: il Genoa calcio. Parliamo di ENRICO PREZIOSI presidente-talent scout. Infatti, è proprio di questa sua seconda veste che ci parla in questa intervista. MILITO l'ultimo grande regalo fatto ai tifosi rossoblu, il fenomeno blaugrana MESSI, al contrario, il rimpianto più grande e tutto per colpa di una bocciatura.


Con i colpi firmati dal "giocattolaio" ENRICO PREZIOSI, presidente di questo sorprendente Grifone che continua a volare in classifica (attualmente è quarto a 40 punti), si potrebbe costruire una squadra davvero competitiva: "Un po' sbilanciata in avanti, ma che ci volete fare, io sono fatto così". Riflettendo sulle sue doti da talent scout, il massimo dirigente genoano ci regala una breve rassegna dei vari colpi che hanno caratterizzato la sua presidenza: "Dietro le scelte c'è tanto lavoro. Ho preso solo un giocatore senza averlo visto, Lopez, ma ero in vacanza, ci serviva un centravanti e mi sono fidato. I flop ci sono stati, ma per fortuna i colpi andati a buon fine sono di più. C'è chi mi segnala i giocatori, io li vedo su cassette o cd, poi mando persone di fiducia a seguirli in campo e fuori, ci parlo, cerco di conoscerne anche la famiglia". Quando si conclude un affare c'è sempre il rischio di prendere una "bufala", anche se ormai si procede all'acquisto di un calciatore dopo un lavoro certosino composto di tanti momenti (video, osservazione sul campo, etc...) tutti fondamentali per l'esito positivo della vicenda. Così si scoprono i talenti. "I fiori all'occhiello restano Milito e Lavezzi, quelli che ho fortemente voluto, purtroppo per i fatti noti ho perso il secondo, Diego invece sono riuscito a riprenderlo". Colpi importanti, quelli messi a segno dal presidente rossoblu che ha regalato a Gasperini e ai tifosi genoani un grandissimo cannoniere argentino: il "Principe" Diego Milito. Ma l'occhio lungo di Preziosi era arrivato anche più su e la rivelazione ha del clamoroso: "L'occasione persa? Messi. Su segnalazione di Favero lo avevo portato a Como, era un ragazzino, costava 50 mila dollari, ma il mio d.s. di allora lo bocciò". Sarebbe stata la perla. Vista, soprattutto, la classe e il talento di un fuoriclasse destinato a far parlare di sè per tanto. Peccato, a Preziosi non è riuscita la magia più grande...ma non per colpa sua.
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Ciclismo in lutto. il 22enne Frederiek Nolf viene trovato morto a Doha. Ignote le cause del decesso.

                    (Frederiek Nolf. Fonte corrieredellasera.it)

Un'altra tragedia nel mondo del ciclismo. FREDERIEK NOLF, un giovane biker belga di 22 anni (li avrebbe festeggiati il 10 febbraio prossimo), è stato ritrovato senza vita nella sua stanza d'albergo a Doha, al 14esimo piano del Ritz-Carlton. Un compagno di squadr, accortosi del decesso, ha allertato il direttore sportivo e un medico. Eddy Merckx, uno dei direttori del Tour del Qatar, ha annunciato che, in segno di lutto, la quinta tappa del Tour du Qatar sarà percorsa "in corteo" da tutti quanti i partecipanti.


Al momento, ancora non si sanno le cause del decesso del giovave ciclista belga. E, soprattutto, è stato un fulmine a ciel sereno, come affermato da EDDY MERCKX, uno dei principali responsabili del tour del Qatar: ""Ho parlato col suo direttore sportivo (Jean-Pierre Heynderrickx, ndr) il quale mi ha detto che nulla lasciava presagire la tragedia. Mercoledì Frederiek era in buon salute". Ma la morte dell'atleta, inaspettata, ha scosso tutti i partecipanti alla manifestazione. In ricordo del ragazzo, gli altri bikers che fanno parte del Tour percorreranno circa 40 chilometri ad andatura lenta, una sorta di processione proprio per ricordare il collega scomparso. La Topsport-Vlaanderen, ovvero la squadra del povero Nolf, ha invece deciso di abbandonare il Giro del Qatar. Un'altro giovane atleta che muore nel sonno senza un perchè. Già era accaduto nel 2003 al francese Salancon (durante il Tor d'Allemagne). Condoglianze alla famiglia. Ora, però, attendiamo di sapere l'esito degli accertamenti. 
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