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(highlights) Milan-Cagliari 1-0. Seedorf tiene in corsa un Milan spuntato dagli infortuni. Cagliari sfortunato.


(highlights di Milan-Cagliari)

MILAN (4-4-1-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera (Senderos dal 25' st), Maldini, Favalli; Beckham (Antonini dal 47' st), Flamini, Pirlo, Jankulosky; Seedorf; Inzaghi (Ambrosini dal 39' st). (Dida, Kaladze, Emerson, Viudez). All.: Ancelotti.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Matheu (Agostini dal 39' st), Canini, Lopez, Pisano; Fini, Conti, Biondini (Lazzari dal 27' st); Cossu; Acquafresca (Matri dal 18' st), Jeda. (Lupatelli, Bianco, Astori, Parola). All.: Allegri.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
MARCATORE: 20'st Seedorf (M).

Ci pensa Seedorf. L'olandese, non al meglio nella gara con i sardi, tiene in corsa il Milan nella rincorsa alle posizioni di vertice abbattendo un buon Cagliari, pericoloso con Cossu che colpisce un clamoroso legno sulla situazione di zero a zero. Ironia della sorte, il centrocampista di Ancelotti, fischiato e contestato dai tifosi rossoneri, risulta decisivo per la conquista dei tre punti, segnando a porta praticamente vuota (dopo la "furbata" di Inzaghi che sbilancia il difensore, facendolo scontare con Marchetti). Un bel Cagliari, bravo in difesa, ma ottimo anche nelle ripartenze, esce sconfitto di fronte ad un Milan che, invece, mostra un gioco troppo elaborato con il solo Inzaghi là davanti a cercare di buttarla dentro. Gli episodi decidono il match, visto che Cossu lanciato da una sponda di Jeda si invola verso la porta di Abbiati. offside inesistente e una ghiotta occasione bloccata sul nascere dall'errata decisione della terna arbitrale. Sulla ripartenza, il Milan colpisce e, cinicamente, conquista i tre punti.

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(highlights) Napoli-Genoa 0-1. Il Napoli sprofonda in una crisi senza fine. Il Grifone vola.


(highlights di Napoli-Genoa)

NAPOLI (3-5-2): Navarro; Santacroce (dal 43' s.t. Montervino), Cannavaro, Contini; Maggio (dal 29' s.t. Russotto), Gargano, Blasi, Hamsik, Vitale; Denis (dal 29' s.t. Pià), Lavezzi. (Bucci, Aronica, Pazienza, Datolo). Allenatore: Reja.
GENOA (3-4-3): Rubinho; Papastathopoulos, Ferrari, Bocchetti; Rossi, Milanetto, Thiago Motta, Criscito; Mesto (dal 10' s.t. Sculli), Palladino (dal 10' s.t. Jankovic), Milito (dal 46' s.t. Olivera). (Scarpi, Terigi, Vanden Borre, Modesto). Allenatore: Gasperini.
ARBITRO: Orsato
MARCATORI: 24'st Jankovic (P).

Il Genoa resta aggrappato alla zona Champions, il Napoli, invece, sprofonda. Due punti nelle ultime sette partite per la squadra di Reja che ora subisce anche la contestazione dei propri tifosi, stanchi ormai di vedere la squadra barcollare. Lo spettacolo in campo non c'è, colpa anche del terreno non al meglio. Poche le occasioni nella prima frazione. Passa il tempo e la tensione psicologica negli uomini di Reja aumenta, consapevoli che serve un gol per raddrizzare un cammino divenuto sempre più preoccupante. Il Genoa cambia e butta nella mischia Sculli e Jankovic. Proprio l'ex palermitano è decisivo. Imbeccato dal principe Milito taglia la difesa partenopea, come lama nel burro, e batte Navarro. Zero a uno per il Genoa e Napoli costretto all'assalto. Ma la confusione ha il sopravvento e Per il Napoli, dopo l'avvio promettente di inizio stagione, ora è davvero crisi nera.
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A 78 anni si spegne Candido Cannavò, un altro grande giornalista che amava lo sport.

Non ce l'ha fatta. Scompare, a 78 anni, un'altra storica e prestigiosa firma del giornalismo italiano. In coma da giovedì, per un emorragia celebrale, seguita al malore accusato mentre era nella mensa della Rcs, è morto a Milano Candido Cannavo', ex direttore della Gazzetta dello Sport, negli ultimi tempi editorialista del giornale. A 19 anni, seguendo lo sport era riuscito a realizzare il suo sogno, La Gazzetta, quel giornale inconfondibile, segnato dal colore rosa e dall'unicità del tema lo aveva assunto nel 1955. Spirito itinerante, polemista acceso senza mai dimenticare garbo e gusto per il dialogo, Cannavò scalò posizioni e divenne prima vicedirettore nel 1981 e poi direttore nel 1983, rimanendo al comando fino al 2002. Poi, negli ultimi anni, editoriali ma anche una vita a contatto con realtà sociali, quali i disabili, gli emarginati. Le sue condizioni erano subito apparse gravissime, quando, improvvisamente, si era sentito male. Durante la scorsa notte il giornalista ha avuto una crisi ipotensiva con scompenso cardiocircolatorio e oscillazione dei parametri vitali, avvisaglie di qualcosa di più grave. Infine, questa mattina, la morte per arresto cardiocircolatorio.
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"Sarà gara equilibrata". Marino prepara la trasferta torinese. Con un occhio al Lech.

Gara insidiosa per l'Udinese a Torino. Come avverte, alla vigilia, Marino, tecnico della squadra friuliana, non sarà facile contro i granata, assetati di punti, e desiderosi di risalire e, soprattutto abbandonare posizioni di classifica non ottimali. Sarà turn-over, per dosare le forze in vista del ritorno di Coppa Uefa, che ci sarà giovedì prossimo al Friuli contro i polacchi del Lech Poznan (all'andata un due a due finale davvero beffardo per i bianconeri, in vantaggio addirittura per due reti a zero) quindi, ma senza stravolgere la squadra.

"Sara' una partita equilibrata": Pasquale Marino, tecnico dell'Udinese, vede cosi' la trasferta di domani a Torino contro i granata. Il 2 a 2 rimediato in Polonia, nella gara europea (sedicesimi di Coppa Uefa) ha lasciato l'amaro in bocca. Il doppio vantaggio, acquisito in corso d'opera, aveva sostanzialmente chiuso la pratica internazionale. Il due a due finale, invece, anche se è sempre un risultato prezioso, mantiene ancora tutto in bilico. Marino riconosce che il turn over sara' fondamentale proprio in vista del ritorno di Coppa Uefa, giovedi' in casa contro il Lech, e quindi ci sarà qualche cambio nell'undici titolare. Pepe, Floro Flores e Di Natale in attacco, con Quagliarella (a segno in Coppa), inzialmente in panchina insieme a Sanchez.
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