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Comotto "perdona" il difensore interista ma critica l'arbitro Orsato: "Santon andava espulso".

Un brutto intervento, sicuramente non cattivo nelle intenzioni, ma che poteva davvero fare male al difensore viola Gianluca Comotto, il quale fortunatamente ne è uscito solo con qualche minuto di cure. Parliamo di Davide Santon, il giovane terzino interista, e dalla sua entrata con "piede a martello" su Comotto, uscito dalla difesa palla al piede e pronto a ripartire in contropiede. Il difensore toscano esce allo scoperto e, se da un lato persona l'"errore di gioventù" dell'avversario, dall'altro critica l'arbitro della contesa, Orsato di Schio, per non averlo espulso, ma soltanto ammonito. Anche qui, come nel caso di Mazzarri (anche se per un'altra questione) la lamentela è la stessa..."due pesi e due misure".

"Nella mia carriera non ho mai subito un'entrata dura come quella di Santon":
queste sono le parole di Gianluca Comotto che torna, in queste ore, sul discusso episodio di Inter-Fiorentina che lo ha visto, suo malgrado, protagonista. L'entrataccia di Santon poteva procuragli davvero qualche brutto guaio, ma fortunatamente il difensore della Fiorentina se l'è cavata con qualche graffio e nulla più. "Non me la sono presa troppo - ha spiegato il giocatore- perche' e' giovane, anche se tutti si aspettavano la sua espulsione". Invece, facendo rimandere tutti alquanto esterrefatti, l'arbitro Orsato ha solo ammonito il difensore interista. E' proprio questa valutazione che Comotto critica: "Anche io - puntualizza - da giovane ho fatto brutti falli, solo che giocavo nel Torino e prendevo 3 o 4 giornate di squalifica". E' forse uno dei vantaggi di giocare in una big? Ci sentiamo, ancora una volta, di non credere che sia così, ma sicuramente, il ripetersi di vari episodi, che vanno nel senso opposto alla nostra speranza, stanno facendo traballare le nostre (e non solo) convinzioni.
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Mazzarri furioso per la sua squalifica e l'"assoluzione" di Mourinho: "Due pesi e due misure".

(Walter Mazzarri grida la sua rabbia per la decisione del giudice sportivo)
Walter MazzarriIl Mazzarri furioso. E' di questi minuti una dichiarazione molto forte, rilasciata dal tecnico della Sampdoria ed indirizzata alla Federazione. L'argomento sono le squalifiche del giudice sportive, che hanno colpito il sampdoriano e risparmiato il collega interista, Josè Mourinho. Il blucerchiato lamenta, dunque, con toni accesi, una disparità di trattamento e chiede maggiore rispetto. Crediamo che, invece, tutto ciò che otterrà sarà solo il deferimento...

Lui è stato squalificato per una giornata, lo "Special One" invece ha ricevuto solamente una multa (1000 euro) e una diffida. Come mai? E' quello che si chiede il tecnico blucerchiato Walter Mazzarri, il quale non ha assolutamente nascosto la rabbia per la decisione adottata dal giudice sportivo Tosel e, anzi, fa notare, ad alta voce, il diverso trattamento riservato al collega interista Mourinho. Esplode con queste parole, il sampdoriano: "Ci sono due pesi e due misure - ha detto -, voglio essere rispettato e trattato come tutti gli allenatori. Ci sono delle regole che devono valere per tutti. Io sono andato via correttamente dal terreno di gioco...". E aggiunge, a chiusura di questo improvviso sfogo: "Lo stop mi danneggia proprio in una gara, quella con il Toro, fondamentale". Non possiamo davvero dargli torto.
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14 squalificati in Serie A. Lo "Special One" se la cava con una multa.

(Il Giudice sportivo)
le squalifiche del giudice sportivoSono uscite le squalifiche settimanali, per quanto riguarda la Serie A. Ben quattordici i calciatori fermati dal giudice sportivo, e tutti quanti salteranno solamente la prossima gara di campionato. Squadre più colpite indubbiamente Roma e Bologna, che dovranno fare a meno, per il prossimo match di campionato, di ben tre elementi. L'ha scampata, invece, Josè Mourinho (per lui solo una multa con diffida), deferito dal giudice di gara in seguito alle dichiarazioni rilasciate il giorno dopo la gara di campionato disputata contro i giallorossi di Spalletti.

Gli squalificati:
Cossu (Cagliari),
Kolarov (Lazio),
Motta, Diamoutene e Pizarro (Roma),
Ambrosini (Milan),
Aronica (Napoli), Cirillo (Reggina),
Jankovic (Genoa),
Miccoli (Palermo),
Terzi, Zenoni e Mudingayi (Bologna),
Samuel (Inter).
Ammenda di 10.000 euro con diffida a Jose' Mourinho.
Un turno di stop per l'allenatore della Sampdoria, Walter Mazzarri.
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Il ribelle Gaucci torna e ne ha per tutti: "Calciopoli? hanno fatto perdere scudetti e fallire squadre".

(E' tornato. Luciano Gaucci rimette piede in italia dopo l'esilio dominicano)
E' tornato da poco in Italia dopo la "latitanza" o "auto-esilio" di Santo Domingo, iniziato tre anni fa, nel 2006. Il focoso dirigente romano Luciano Gaucci, ex patron del Perugia, rimette piede in terra italiana, agevolato soprattutto dalla revoca della custodia cautelare che pendeva nei suoi confronti e che risaliva al fallimento della società umbra. Presa la decisione di non far più parte del mondo del calcio, che osserverà quindi da spettatore, non manca però di tuonare e ne ha per tutti, compreso Moratti...

La sua voce torna a risuonare, più forte che mai. "Adesso torno in Italia, visto che me lo permettono. Il campionato lo seguo sempre, anche se da lontano, ma non ritornero' in quell'ambiente. Voglio fare solo lo spettatore". Queste le prime parole di Luciano Gaucci, appena rientrato a Roma dopo la "latitanza" dominicana, il quale aggiunge: "Non comprerò delle squadre: ho pagato fin troppo la mia ribellione alla cupola". E' tornato a respirare aria di casa da pochissime ore ma è già un fiume in piena. Nel frattempo, mentre lui era forzatamente nella Repubblica Dominicana c’è stata la vicenda di Calciopoli e sono cominciati i processi della giustizia ordinaria. Su quest'argomento, il pensiero di "Big" Luciano è chiaro: "La situazione è migliorata - commenta - perchè non ci sono più certe cose strane. Prima c’era una cupola, lo sappiamo tutti, io facevo da cane da guardia ma nessuno mi ascoltava. Anzi, quando ho detto certe cose mi hanno bastonato. Me l’hanno fatta pagare perchè ho tentato di ribellarmi". Ma, allora, gli "aiutini" all'Inter ci sono o no? "C’è stato qualche aiuto da parte degli arbitri - ha risposto - ma in modo inconsapevole". Il messaggio più importante lo indirizza al patron nerazzurro: "Piuttosto a Moratti dico una cosa - ha aggiunto l'ex presidente del Perugia -: io non avrei permesso ad un mio allenatore, che in Italia non ha ancora vinto niente, di parlare male delle altre squadre e dei suoi colleghi. Con me presidente Mourinho non avrebbe mai potuto dire certe cose: a che serve accusare gli altri? Ce lo chiediamo anche noi, a che serve?. 
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(video) 70 anni di battute, aforismi e sfondoni. Auguri al grande Trapattoni.


(La famosa conferenza stampa del Trap, quando allenava il Bayern nel 1998)

17 marzo 1939. A Cusano Milanino, nell'hinterland milanese, nasceva Giovanni Trapattoni. Oggi tributiamo i nostri più cari auguri a questo "ragazzo" di 70 anni che racchiude nella sua carriera professionale tanti successi (22 titoli nella sua bacheca personale) ma anche battute, aforismi e sfondoni, tanto da diventare un mito per chi ama il calcio e chi ne fa parte. Il Trap ha attraversato il calcio in lungo e in largo con le sue "scarpe grosse e cervello fino", annullando da calciatore, giocatori del calibro di Pelè, e vincendo tutto non solo sui campi, ma anche comodamente dalla panchina. Un italiano vincente, nato mediano, ma anche difensore o terzino all'occorrenza (con il grande "paron" Nereo Rocco, vinse due Coppe dei Campioni, mentre con la Juventus vinse tutte le competizioni Uefa per club). 14 stagioni trascorse al Milan (dal 1959 al 1971 e poi dal '74 al '76), una decade a Torino con i bianconeri e, il lustro successivo, nel club interista. Un personaggio che ha privilegiato, nella sua carriera da mister il "brutti, sporchi e vincenti", piuttosto che il gusto dell'estetica, spesso priva dei risultati. Pratico e vincente, Trapattoni ha girato in lungo e largo l'Europa e, con le proprie interviste, ci ha regalato momenti mitici, con le sue battute, i suoi aforismi ("non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", tanto per citarne uno), con le sue frasi strampalate, con i suoi pensieri. Un mito per tutti gli sportivi e non, per il mondo dei pallonari. Ieri ha festeggiato nella sede della Telecom irlandese, con la famiglia e una bella torta. Infatti, l'avventura attuale del tecnico milanese ha il profumo della verde terra irlandese, di quell'Irlanda che il 1° aprile prossimo affronterà l'Italia, a Bari, in una gara valida per le qualificazioni ai mondiali del 2010. sarà, dunque, una sfida che darà grandissime emozioni al Trap: "L'Italia? Mi emozionerà l'inno, poi pane al pane. Non ho sassolini da togliermi: sarei un ingrato". Auguri Giovanni, inimitabile...
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