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Calciomercato: Bizzarri è della Lazio, Kharja al Genoa














Il calciomercato è sempre fermento, e piccoli o grandi che siano, gli spostamenti di calciatori da un club all'altro continuano. E' di oggi la notizia ufficiale del passaggio di Kharja, ottimo centrocampista e autore di una stagione molto positiva, dal Siena al Genoa. E Bizzarri lascia la Sicilia, e da Catania sale verso la capitale, per accasarsi con la Lazio.

Un altro colpo firmato da Enrico Preziosi. Il presidente rossoblu raggiunge l'accordo con i toscani per 3,5 milioni di euro più il portiere Gianluca Pegolo (quest'anno in serie B a Parma) e l'altra metà del cartellino di Manuel Coppola, che adesso quindi è tutto del Siena. Ma l'altro colpo di mercato lo firma la Lazio. La società biancoceleste si assicura, infatti, il portiere Bizarri, il quale conferma con soddisfazione la conclusione positiva della trattativa. Dopo la sua esperienza trascorsa a Catania, ha deciso di sbarcare in una grande realtà come quella romana, e laziale. In un’intervista a Viva la Radio ha detto: "Sono molto felice per questa nuova avventura. Sto andando a giocare con la Lazio, tutto è firmato. Per quanto riguarda la presentazione ancora non è stata fissata la data. Quest’ultima stagione è stata molto importante per me ma quando ho comunicato al Catania che non avrei firmato per loro non sono stato più impiegato". Insomma, il mercato impazza, e sarà così per molto tempo ancora...noi quindi saremo sempre qui a tenervi compagnia e ad aggiornarvi con grande precisione e puntualità.
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Calcio, "Ibrahimovic vale quanto Kakà e Cristiano Ronaldo insieme". Raiola la "spara" grossa

Raiola la spara grossaVolete sapere quanto vale Zlatan Ibrahimovic? Basta fare una piccola operazione matematica. Sommate il valore dell'ex rossonero Kakà, appena ceduto per 67 milioni circa al Real Madrid, a quello del portoghese del Manchester, Cristiano Ronaldo, e avrete la stima esatta di quanto vale il fuoriclasse svedese dell'Inter. Ma stiamo impazzendo? Sembra proprio di si.

Insomma, una cifra improponibile. Come a dire, "Se volete Ibrahimovic, dovrete svenarvi". È questa l'ultima valutazione fatta da Mino Raiola, agente dell'attaccante. Il procuratore del fuoriclasse svedese smentisce ancora una volta accordi con qualsiasi società. "Non c'è alcun accordo". E per quel che riguarda presunte trattative tra Barcellona e Inter, spiega: "È normale che i presidenti di due club si parlino, a Moratti piace Messi e discutono anche di quello. Comunque la squadra che vuole Zlatan deve prima parlare con l'Inter e poi offrire a noi un progetto sportivo ed economico". Questo il pensiero dell'agente, che risponde anche sulle voci dei giorni scorsi, che hanno accostato il calciatore al Barcellona ma anche ai rivali di Madrid. Il presidente del Real, Florentino Perez ha detto infatti che Kakà è nato per giocare con le merengues, e Ibrahimovic, quale è il suo destino? Anche su questo discorso, la risposta di Raiola è precisa ed esaustiva: "Ibra è nato per giocare a calcio. Punto. Non ha preferenze per quanto riguarda il club".
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Moratti annuncia partenze "special": "Qualcuno partirà". Ibra e Maicon sotto i riflettori

Qui non si scherza più. I calciatori vanno e vengono, le bandiere non esistono praticamente più (Kakà docet). E' sempre più un calcio legato all'argent, pochi calciatori rimangono per la fede calcistica e l'amore per la società. Lo sa anche il patron dei nerazzurri, Massimo Moratti, il quale, parlando ai microfoni di Inter Channel, mette in primo piano la questione riguardante il fuoriclasse svedese, Ibrahimovic: "Non sto spingendo per vendere i giocatori, poi vediamo che tipo di offerte arriveranno. Certamente, considerato il periodo, qualcuno partirà".

Rinnovato il contratto di Materazzi, ritenuto ancora importante da Mourinho, la società nerazzurra si concentra, per ora, sulle "grane" da risolvere. Maicon si sente "trascurato", a detta del suo agente, Antonio Caliendo, il quale però ribadisce che il suo assistito non ha mai pensato di andarsene dall'Inter ("Mai detto che Maicon vuole andare via dall'Inter. Ha un grande affetto per il presidente Moratti. Certo a volte i campioni, specialmente quelli che danno tutto come Maicon, si aspettano anche un po' di attenzione. Volevo sottolineare che Maicon non è geloso del contratto di Ibrahimovic, i due sono molti amici. Ci sono club interessati, chi non vorrebbe uno come lui, ma sarà l'Inter a dovermi contattare visto che il giocatore ha 4 anni di contratto. Ancora non ho parlato con il presidente, solo con Oriali: quando il presidente lo riterrà opportuno ci incontreremo».), Ibra invece ha voglia di Champions e ritiene che, restando in nerazzurro, questo trofeo non riuscirà a vincerlo, dunque via alla ricerca di una nuova casa disposta ad accoglierlo. Ma si parte dagli 80 milioni richiesti da Moratti, una base certamente non alla portata per tutti. Un altro sulla lista di partenza, e che farebbe la felicità di molte squadre, è "El Jardinero", Cruz. Moratti, infatti, già parla al passato: "È stato un giocatore fondamentale per noi. Nelle stagioni passate è stato decisivo in molte occasioni, anche se in questa un po' meno. E' un peccato perché il tempo passa, ma giocatori così non meritano di fare le riserve per cui è giusto che possano trovare spazio in altre squadre". Insomma, il grande problema rimane sempre Ibra. I malumori del fuoriclasse svedese non accennano a diminuire e dire che sia sul mercato forse è troppo, ma neanche troppo esagerato...
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Maldini, futuro incerto ma messaggio chiaro: "Senza Kakà la Champions è utopia"

Maldini avverte il MilanLa prima intervista da "grande ex" capitano rossonero. Paolo Maldini parla per la prima volta da quando ha svestito i panni di calciatore del Milan ed è un fiume in piena. Argini rotti, il grande campione discorre di tutto, a partire dall'evento più fresco e doloroso, l'addio di Kakà, ceduto al Real Madrid: "Kakà? Da tifoso dico che è un cambio quasi epocale, Kakà è il primo giocatore di quel livello che viene ceduto, un brutto colpo per tutti. Logico guardare ai conti ma pensare di vincere senza giocatori così è utopistico".

Un messaggio chiaro. Parole forti, quelle dell'ex capitano milanista, che arrivano dritte sul tavolo della dirigenza. Per vincere servono i fuoriclasse, e il brasiliano, appena ceduto agli spagnoli per risanare le casse del club rossonero, era uno di questi. Dunque, occorre sostituirlo con un altro "campione" altrimenti non si raggiungeranno i successi ai quali deve puntare un club così prestigioso. Parole chiare, futuro incerto, quello personale di Maldini a Via Turati: "Ancora al Milan? Sì, ma non vorrei essere uomo di facciata". "In questo momento la mia vita è la gestione della mia vita familiare - ha continuato - non ho preso impegni con nessuno. Ho ricevuto qualche proposta, di vario tipo: da sponsor storici, proposte varie. Per adesso dal Milan niente, ma credo che ci sara' tempo. Scarsa riconoscenza dal club? Non credo, l'ho detto anche a Galliani che non è detto che un grande calciatore possa diventare un grande dirigente. Il settore giovanile mi è stato proposto ma non e' la mia aspirazione, e credo che ci debbano essere persone che hanno esperienza in quel settore. Sono molto prudente riguardo al futuro perché c'é un piccolo punto di domanda legato alla mia prossima professione. Non sono preoccupato: si puo' partire in modo lento per arrivare poi a risultati migliori". Insomma, la permanenza di Maldini nel club che ha amato e che gli ha regalato i grandi trionfi sportivi è ancora molto incerta. Si aspettava anche un trattamento diverso da una parte della dirigenza, in occasione dell'episodio spiacevole che lo ha colpito, ovvero la contestazione della curva nel suo giro di addio: "Le dichiarazioni di Galliani e Berlusconi dopo le contestazione della curva? No, con Galliani non ne ho più parlato. Comunque la societa', il Milan, non credo sia identificabile in una sola persona, ha i suoi dirigenti e le sue persone. Mi aspettavo qualcosa di diverso, lo confermo. Mentre invece le parole di Berlusconi mi hanno messo a mio agio, con il cuore in pace, ha detto le cose che avrei voluto sentire". Ora, comunque è tempo di chiudere col passato e ripartire, personalmente e come gruppo Milan, dopo una stagione di alti e bassi chiusa con il terzo posto in campionato: "Quando si è ritirato Franco Baresi, io mi sono sentito perso: vedevo tutto nero. Poi, però, il Milan è ripartito. Questa squadra è sempre andata avanti alla grande: capisco il momento, ma la società andrà avanti se sara' gestita come è stata gestita sinora". Si chiude, quindi, con un Maldini fiducioso, ma che ritiene fondamentale rafforzare il club con giocatori che sappiano fare la differenza, in sostanza con altri del calibro di Kakà...
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