Martinelli, neopresidente del Verona, tuona: "Basta ululati razzisti".
GIOVANNI MARTINELLI dice no al razzismo e agli ululati che troppo spesso si sentono allo stadio, rivolti nei confronti e giocatori di colore. L'Hellas Verona cambia faccia, o almeno tenta di farlo. Questo l'input del nuovo presidente gialloblu. Rilevata la società dal conte Pietro Arvedi D'Amilei, l'imprenditore gardesano (produce, tra l'altro, abiti femminili in due stabilimenti, il ‘MartConF’ a Castelnuovo del Garda ed il ‘Confezioni Elena’ a Sandrà che fornisce grossisti e catene di negozi dal 1964) inaugura la nuova era del Verona, a livello sportivo, con idee e progetti importanti.
VERONA è sempre stata una piazza difficile, nella quale si sono verificati, in più di una circostanza, fenomeni di razzismo da stadio. Ora il neo presidente Martinelli, all'inizio di questa sua avventura, ha voluto dare un'immediato e forte segnale di cambiamento. L'imprenditore gardesano ha detto basta ("Basta razzismo tra i nostri tifosi. Ridurrò i prezzi dei biglietti ma soprattutto vorrei che non si sentissero più i “buh” al Bentegodi. I cori discriminatori non appartengono alla persona e al modo di vedere il calcio di Martinelli. Uno dei punti su cui batteremo maggiormente sarà proprio questoper il bene della squadra e della società"). Tifosi (una frangia) che danno sfogo alla lora imbecillità con ululati razzisti, o, addirittura, con manichini impiccati e messi in ben evidenza nelle tribune. E' tutto questo che MARTINELLI vuole evitare, per dare un nuovo volto alla realtà sportiva veronese. Voltare pagina, questo l'obiettivo del nuovo patron, che cercherà d'individuare quegli "idioti" che rovinano le partite e soprattutto l'immagine del club veneto, con atteggiamenti sui quali bisognerebbe stendere un velo pietoso. Epurazione di quella parte "gramigna" per poi impostare una nuova politica e puntare su un target di tifosi fatto di famiglie e di persone che allo stadio ci vogliono andare per vedere la partita e per divertirsi nel rispetto dello sport e dell'altro. Impossibile non condividere la presa di posizione del neopresidente veronese, ma sicuramente non sarà un'impresa facile e rapida. Ciò che possiamo dire è che è un progetto importante e degno del nostro più sincero e sentito plauso.
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VERONA è sempre stata una piazza difficile, nella quale si sono verificati, in più di una circostanza, fenomeni di razzismo da stadio. Ora il neo presidente Martinelli, all'inizio di questa sua avventura, ha voluto dare un'immediato e forte segnale di cambiamento. L'imprenditore gardesano ha detto basta ("Basta razzismo tra i nostri tifosi. Ridurrò i prezzi dei biglietti ma soprattutto vorrei che non si sentissero più i “buh” al Bentegodi. I cori discriminatori non appartengono alla persona e al modo di vedere il calcio di Martinelli. Uno dei punti su cui batteremo maggiormente sarà proprio questoper il bene della squadra e della società"). Tifosi (una frangia) che danno sfogo alla lora imbecillità con ululati razzisti, o, addirittura, con manichini impiccati e messi in ben evidenza nelle tribune. E' tutto questo che MARTINELLI vuole evitare, per dare un nuovo volto alla realtà sportiva veronese. Voltare pagina, questo l'obiettivo del nuovo patron, che cercherà d'individuare quegli "idioti" che rovinano le partite e soprattutto l'immagine del club veneto, con atteggiamenti sui quali bisognerebbe stendere un velo pietoso. Epurazione di quella parte "gramigna" per poi impostare una nuova politica e puntare su un target di tifosi fatto di famiglie e di persone che allo stadio ci vogliono andare per vedere la partita e per divertirsi nel rispetto dello sport e dell'altro. Impossibile non condividere la presa di posizione del neopresidente veronese, ma sicuramente non sarà un'impresa facile e rapida. Ciò che possiamo dire è che è un progetto importante e degno del nostro più sincero e sentito plauso.