Calcio, Rivera difende la Serie A: "Campionato non inferiore agli altri"
La Champions ha mostrato, negli ultimi anni, che le squadra italiane trovano sempre più difficoltà ad ingranare in ambito europeo. Prendiamo l'Inter, che domina la Serie A ma delude ampiamente quando esce dai confini nazionali. Anche il Milan e la Juventus faticano enormemente a imporre il proprio gioco e la propria classe. Insomma, c'è da preoccuparsi oppure è solo un momento, una fase che svanirà come un temporale estivo? Beh, a tal proposito è intervenuto Gianni Rivera, il quale non si mostra pessimista e, nelle sue dichiarazioni al Corriere dello Sport, prova ad individuare qual e’ il problema.Non c'è da preoccuparsi, parola di Gianni Rivera. Il "Golden Boy", bandiera milanista da calciatore e ora uomo di sport e deputato del Parlamento europeo, analizza con lucidità e senza farsi prendere da ansie il momento che stanno attraversando, a livello europeo, le squadre nostrane: “Faccio una premessa: è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta. La Fiorentina è già qualificata e ciò, di per sé, è un fatto positivo, ma anche Milan, Inter e Juventus hanno la possibilità di andare avanti. E non lo troverei così sorprendente – poi aggiunge - Sicuramente le altre squadre in Europa sono cresciute. Se, prima, noi eravamo i migliori dal punto di vista tattico, adesso anche gli avversari hanno imparato come gestire e affrontare determinate situazioni”. Quindi, la nostra Serie A non è più il campionato più forte del mondo (sempre che lo sia stato)?: "Io non trovo che le formazioni italiane siano inferiori rispetto alle altre big d’Europa. Sono tutte imbottite di stranieri, perciò, almeno sul piano teorico, dovrebbero essere allo stesso livello. Ribadisco che, a mio giudizio, il campionato italiano non è inferiore agli altri. Anzi, credo che il problema sia l’esatto contrario – poi spiega - per vincere contro un qualsiasi avversario della nostra serie A, anche quello sulla carta meno impegnativo, Milan, Juventus e Inter devono spremersi, spendere energie che poi vengono a mancare quando si tratta di giocare in Europa. Non è così per le nostre avversarie, che, invece, a casa loro, non sono costrette a faticare tanto per portare a casa ogni domenica i 3 punti”.
0 commenti:
Posta un commento