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17 marzo 2009

Il ribelle Gaucci torna e ne ha per tutti: "Calciopoli? hanno fatto perdere scudetti e fallire squadre".

(E' tornato. Luciano Gaucci rimette piede in italia dopo l'esilio dominicano)
E' tornato da poco in Italia dopo la "latitanza" o "auto-esilio" di Santo Domingo, iniziato tre anni fa, nel 2006. Il focoso dirigente romano Luciano Gaucci, ex patron del Perugia, rimette piede in terra italiana, agevolato soprattutto dalla revoca della custodia cautelare che pendeva nei suoi confronti e che risaliva al fallimento della società umbra. Presa la decisione di non far più parte del mondo del calcio, che osserverà quindi da spettatore, non manca però di tuonare e ne ha per tutti, compreso Moratti...

La sua voce torna a risuonare, più forte che mai. "Adesso torno in Italia, visto che me lo permettono. Il campionato lo seguo sempre, anche se da lontano, ma non ritornero' in quell'ambiente. Voglio fare solo lo spettatore". Queste le prime parole di Luciano Gaucci, appena rientrato a Roma dopo la "latitanza" dominicana, il quale aggiunge: "Non comprerò delle squadre: ho pagato fin troppo la mia ribellione alla cupola". E' tornato a respirare aria di casa da pochissime ore ma è già un fiume in piena. Nel frattempo, mentre lui era forzatamente nella Repubblica Dominicana c’è stata la vicenda di Calciopoli e sono cominciati i processi della giustizia ordinaria. Su quest'argomento, il pensiero di "Big" Luciano è chiaro: "La situazione è migliorata - commenta - perchè non ci sono più certe cose strane. Prima c’era una cupola, lo sappiamo tutti, io facevo da cane da guardia ma nessuno mi ascoltava. Anzi, quando ho detto certe cose mi hanno bastonato. Me l’hanno fatta pagare perchè ho tentato di ribellarmi". Ma, allora, gli "aiutini" all'Inter ci sono o no? "C’è stato qualche aiuto da parte degli arbitri - ha risposto - ma in modo inconsapevole". Il messaggio più importante lo indirizza al patron nerazzurro: "Piuttosto a Moratti dico una cosa - ha aggiunto l'ex presidente del Perugia -: io non avrei permesso ad un mio allenatore, che in Italia non ha ancora vinto niente, di parlare male delle altre squadre e dei suoi colleghi. Con me presidente Mourinho non avrebbe mai potuto dire certe cose: a che serve accusare gli altri? Ce lo chiediamo anche noi, a che serve?. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma va la

17 marzo 2009 alle ore 15:18
Riccardo Troiani ha detto...

Perchè?

17 marzo 2009 alle ore 15:19

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