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"Solo Donadoni ha creduto in me". Lo sfogo di Antonio Cassano

Cassano si, Cassano no. Il dilemma, che ha sollevato tante polemiche, continuerà anche dopo la gara di domani, ma a quanto sembra per Lippi la risposta è inequivocabile. Almeno finchè sarà lui il selezionatore azzurro, il fuoriclasse blucerchiato non indosserà la maglia della nazionale. La scelta di Lippi, rispettabile ma a nostro avviso non condivisibile, è radicata e nasce da comportamenti che, in passato, non sono piaciuti al tecnico viareggino. Ma la vita prosegue, caro Lippi, e per quanto possa aver sbagliato, le sue giocate sono pazzesche, i suoi colpi di classe sono in possesso di pochi giocatori, la sua fantasia è senza limiti. Tre cose che farebbero il bene di ogni nazionale, e naturalmente dell'Italia. Dopo tante polemiche, insomma, non poteva mancare la risposta del diretto interessato. Ascoltiamolo.

Antonio Cassano interviene (finalmente) sulle polemiche di questi giorni tirando in ballo un altro tecnico, ora sulla panchina del Napoli. Roberto Donadoni fu uno dei pochiche lo difese a spada tratta da tutto e tutti, al contrario di quello che ha dimostrato, a parole e con i fatti, Marcello Lippi: "Donadoni ci ha messo la faccia per me, andando contro tutto e tutti - dice il talento barese ai microfoni di Sky - Se avessi fatto un errore, il primo da martellare sarebbe stato Donadoni, e basta, perchè si era preso questa responsabilità. Io mi sono comportato bene perchè quando do una parola è quella. Mi ha chiesto determinate cose e non potevo venire meno: lui ha dato a me e io dovevo dare a lui". Parole forti, importanti, che non potevamo non mettere in evidenza.
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Italia-Irlanda come "Davide contro Golia". E' sempre il solito fantastico Trap

Ne tira fuori sempre una dal cilindro. Settant'anni e non sentirli. Un ragazzo, quando si presenta in sala stampa, e diverte tutti con le sue battute, ma anche quando tira fuori quella grinta che ha da vendere, dalla panchina nella quale ha passato una vita, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Grinta e determinazione. Il Trap non si smentisce mai e con la sua ennesima trovata verbale rende insuperabile questa attesa.

"Davide contro Golia".
E' questa la raffigurazione data dal tecnico al match che la sua Irlanda disputerà, domani sera, contro l'Italia di Marcello Lippi. Due punti dividono le squadre (gli azzurri sono a 13, mentre gli irlandesi sono secondi a 11), ma soprattutto una sproporzione nella qualità e nel tasso tecnico che propende nettamente dalla parte degli azzurri. Ma non sono gare facili, per nulla scontate, anche perchè l'Irlanda, guidata dall'eterno Robbie Keane, ci metterà una grinta pazzesca per regalare una notte magica ai 9000 che verranno a Bari a sostenere i propri beniamini. E' dunque un incontro che l'Italia dovrà prendere con le molle, perchè dall'altro lato ci sarà un personaggio che non è per nulla spaventato dalla forza dell'avversario e che saprà caricare a mille i propri calciatori. Giovanni Trapattoni è stato chiaro a proposito: "Puntiamo in alto". E ha aggiunto: "Noi siamo contenti dei risultati raggiunti nel girone, nonostante fosse un gruppo molto difficile. Nel nostro cammino verso i Mondiali, la gara contro l'Italia sara' una delle sfide piu' importanti. Per questo - prosegue il Trap - visto il risultato contro la Bulgaria, ho chiesto ai giocatori di cambiare mentalita' e concentrarsi sull'ItaliaFantastico, quale che sia l'esito del match".
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Pepe-Pazzini-Rossi. Un tris d'assi per battere il mitico Trap

(Lippi prepara una formazione d'assalto, per battere l'Irlanda del Trap)
Lippi lancia il tridente contro Trapattoni
Sarà tridente. Tre frecce per colpire al cuore la nazionale irlandese guidata da Giovanni Trapattoni nel match valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2010. Contro un italiano scatenato come sempre con le sue battute ("Lo spettacolo? Alla Scala. Conta la classifica") e pronto a fare lo scherzetto agli azzurri.

Marcello Lippi prepara una formazione d'assalto.  Dopo il colloquio con la squadra e il riscaldamento, il ct azzurro ha distribuito le pettorine per un addestramento tattico: il tridente è stato messo di fronte a difesa e centrocampo titolare, con Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Grosso più De Rossi, Pirlo e Brighi. Ci sarà, dunque, spazio per la classe dello "spagnolo" (del Villareal) Giuseppe Rossi, il quale affiancherà il blucerchiato Pazzini e il bianconero (dell'Udinese) Pepe, assistman del due a zero nella gara col Montenegro, proprio per il sampdoriano. L'allenamento è terminato con una partitella a metà campo, terminata 1-0 per l'attacco titolare, con gol proprio di Giuseppe Rossi. Domani sera, a Bari, sarà spettacolo, sugli spalti e in campo. Trap contro Lippi, una sfida da non perdere.
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David Beckham "paperone" dei guadagni, poi Messi e Ronaldinho. Tra gli allenatori Scolari batte lo "Special One"

(Beckham il più ricco, Scolari vince tra gli allenatori)
la classifica dei calciatori e allenatori più pagati
32,4 milioni di euro all'anno. Questo è il guadagno annuale del più ricco tra i calciatori, ovvero David Beckham. E' l'inglese del Milan il giocatore più pagato, mentre al secondo posto si piazza il fuoriclasse del Barcellona, Leo Messi. Il gradino più basso del podio se lo aggiudica un altro rossonero, il brasiliano Ronaldinho che si consola per il momento non esaltante che vive nel club. Settimo l'interista Ibrahimovic che finisce dietro anche il pallone d'oro Cristiano Ronaldo (quarto). 

Il magazine France Football ci rivela i nomi dei calciatori più pagati per le loro prestazioni sportive, nei rispettivi club di appartenenza. il centrocampista britannico del Milan, David Beckham guida la speciale graduatoria con guadagni pari a 32,4 milioni di euro l'anno. Nella top ten, medaglia d'argento per Lionel Messi, stella del Barcellona, secondo con 28,6 milioni. Sul podio anche Ronaldinho (19,6 milioni), "solo" settimo l'interista Ibrahimovic (14 milioni). Il pallone d'oro Cristiano Ronaldo non riesce ad inserirsi tra i medagliati e finisce la sua corsa quarto con 18,3 milioni di euro. Tra gli allenatori, il leader della graduatoria è Felipe Scolari: il brasiliano guarda tutti dall'alto dei suoi 12,5 milioni di euro. Ha perso il posto, ma non la fiducia, visto il lauto compenso che lo sosterrà ora che è "disoccupato". In base ai dati di France Football, l'interista Jose Mourinho è secondo con 11 milioni.
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Spalletti si tiene Aquilani e rilancia: "Quarto posto? Lotteremo fino alla fine"

(Terzi? Beh, forse è meglio puntare al quarto posto)
Spalletti punta al quarto postoLuciano Spalletti, condottiero giallorosso, lancia in resta rilancia la "pugna" per il quarto posto (ultima piazza Champions) che entra nella fase calda, anzi "bollente". Orgoglioso della Roma, dei suoi giocatori, il tecnico di Certaldo non molla anzi chiama i giocatori ad un grande finale di campionato, sempre alla ricerca di quel quarto posto che dista cinque punti (dal Genoa di Gasperini), ma c'è di mezzo anche la Fiorentina, e dunque l'impresa appare sicuramente non facile.

Il tecnico toscano della Roma ci crede e siamo certi che non mollerà fino alla fine, come è lui stesso ad affermare: "I ragazzi stanno recuperando dagli infortuni - ha detto il tecnico giallorosso a Sky - Li ho visti vogliosi, ci aspettiamo di giocare queste ultime partite con tanta grinta. Non sarà facile raggiungere il quarto posto, la Fiorentina è una grandissima squadra, anche il Genoa. Ma noi daremo battaglia fino all'ultima partita". Sarà quella del Franchi una gara decisiva per il raggiungimento del quarto posto, anche se non dobbiamo dimenticare che c'è di mezzo il derby, il quale è da sempre una gara a parte, dai risvolti spesso imprevedibili. Spalletti, dopo aver parlato del quarto posto, riserva parole importanti per Alberto Aquilani. Il forte centrocampista della nazionale è infortunato ma, almeno da parte sua, c'è la volontà di chiudere un rinnovo che da troppo tempo tiene banco in casa dei giallorossi. Anche Spalletti ribadisce che il giocatore resterà a Roma ed è un patrimonio importante della società capitolina, chiudendo qualsiasi voce su un suo possibile addio: "Ne ho la certezza, Aquilani vuole rimanere a Roma. Lui c'è nato e vuole continuare qui. Per quanto riguarda gli infortuni, a volte succedono delle cose particolari. In questi casi bisogna solo aspettare, finché lui non ci dirà che è nelle condizioni di poter tornare". Ma, ed è una domanda che merita una risposta, se la Roma non arriva quarta, Spalletti resta? Anche in quest'occasione, la risposta del mister giallorosso è chiara: "Il contratto è sotto gli occhi di tutti, si va avanti".

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Cobolli Gigli aspetta la sfida con Mourinho: "Con l'Inter ultima chance"

Mancano ormai poco più di due settimane alla supersfida con l'Inter, e per la Juventus sarà l'ultima chance di ridurre lo svantaggio dalla compagine di Mourinho, ma soprattutto l'ultima occasione per poter credere ancora nella rimonta scudetto.

La lotta per il titolo entra nella fase finale e Cobolli Gigli, presidente bianconero, pensa con insistenza alla gara del 18 aprile, che dirà molto in questo senso. "La sfida con l'Inter del 18 aprile puo' essere l'ultima occasione per continuare a credere nello scudetto". Uno scontro fondamentale, soprattutto per i bianconeri, mentre l'Inter (ora a più sette) potrebbe arrivarci con relativa tranquillità e con la possibilità di poter puntare ad un pareggio che chiuderebbe, di fatto, i giochi per il tricolore. Ma il patron bianconero, riservato giustamente spazio alla questione che riguarda il campionato, non tralascia anzi ricorda che c'è una Coppa Italia per la quale ancora lottare e una battagliera Lazio da sconfiggere. Sarebbe il decimo trofeo nazionale per la società torinese, un record al quale Cobolli Gigli non vuole rinunciare: "Battere i biancocelesti sarebbe importante, perche' un'eventuale vittoria in finale regalerebbe alla Juve la decima coppa, che sarebbe un record".
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Il Trap lancia il guanto di sfida all'Italia. "Possiamo fare bene"

(Trapattoni è pronto a sfidare l'Italia)
Il Trap sfida gli azzurri"E' importante vincere in Italia, ma lo è ugualmente non perdere". La grinta non è mai mancata a questo milanese doc che trova, sul cammino che porta ai Mondiali, l'Italia di Marcello Lippi, vittoriosa contro il Montenegro (Pirlo su rigore e Pazzini i marcatori nel due a zero alla giovane nazionale di Filipovic) e a un passo dalla qualificazione.

Anche in quest'occasione, Giovanni Trapattoni sfodera tutta la sua grande personalità e sprona i propri calciatori a dimostrare che nel calcio si possono sovvertire i pronostici della viglia e sopperire, a una differenza qualitativa, con la determinazione e la voglia di vincere. E' lo spirito che conta per il Trap che lancia la sfida al tecnico viareggino: "Con la nostra mentalita', con il nostro spirito di squadra potremo fare bene in Italia, il primo aprile a Bari", così ha detto prima di lasciare l'Irlanda, nonostante un po' di delusione per il pareggio casalingo di sabato contro la Bulgaria. Sarà sicuramente un match emozionante, ricco di significati, e dall'esito incerto nonostante i valori che si contenderanno, in campo, i tre punti. Sarà Italia contro un italiano pronto a fare lo scherzetto agli azzurri, perchè ora guida l'Irlanda e, perchè, da quando è nel calcio, è sempre stato un esempio di grande professionalità. Lippi contro il Trap, che sfida.
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"Bisogna vincere contro l'Irlanda". Abete anticipa l'importante sfida con il Trap

L'Italia vuole il pass per i Mondiali. A poche ore dal match con l'Irlanda, a caricare l'ambiente azzurro ci pensa il Presidente della Figc, Giancarlo Abete:"Se mercoledì l'Italia vince contro l'Irlanda, i mondiali di Sudafrica 2010 saranno più vicini".

Parole da approvare in toto, poichè anche se non si potrà parlare ancora di qualificazione matematica, sicuramente una vittoria, nel match di mercoledì prossimo contro l'Irlanda, costituirà un passo decisivo verso la conquista del biglietto per la competizione che avrà luogo in Sudafrica il prossimo anno. Un San Nicola pieno di tifosi festanti sarà la forza in più per un'Italia che si troverà di fronte un italiano dal carattere d'acciaio, attualmente selezionatore della nazionale irlandese, assetato di punti e pronto a dare battaglia agli azzurri... il grande Trap."E' fondamentale vincere, perche' 5 punti di vantaggio sarebbero importanti". Questo è il concetto importante sul quale preme Abete il quale evidenzia l'importanza della vittoria, che di fatto metterebbe una pietra importante sul discorso qualificazione. Ma non solo d'Irlanda ha parlato il presidente federale, che dopo aver spronato gli azzurri, elogiati per la vittoria sul Montenegro, ha tenuto anche ad escludere la possibilità che si verifichino tensioni per l'assenza di Cassano. Il popolo di Bari, terra natale del fuoriclasse blucerchiato, ha promesso che s'impegnerà solamente a sostenere la squadra senza dare luogo a proteste per la mancata convocazione del calciatore.
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Zamparini respinge qualsiasi ipotesi di combine: "Finchè ci sono io, mafia lontana dal Palermo"

La mafia non toccherà il Palermo. Non avrà radici nell'ambiente della squadra siciliana. Almeno finchè a guidare la società rosanero sarà il presidente Maurizio Zamparini.

E' lo stesso numero uno della squadra siciliana ad allontanare con decisione qualsiasi ipotesi di combine di partite riguardanti il periodo in cui il Palermo era in B, sollevate in questi giorni dal collaboratore di giustizia Marcello Trapani. No alla mafia, no a qualsiasi tentativo di gettare ombre sulla società rosanero. Sul rischio che la mafia abbia messo gli occhi sulla squadra, ribadisce con fermezza: "no finche' ci sono io. Che lo abbia fatto magari puo' essere, ma che si sia anche solo avvicinata, no".
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(video gol) Montenegro - Italia 0-2. Pirlo su rigore e il "Pazzo" di testa regalano la vittoria a Lippi


(highlights di Montenegro-Italia)

MONTENEGRO: Poleksic, Pavicevic, Basa, Batak, Bozovic, Drincic, Pekovic (34'st Vujovic), Boskovic, Vukovic (43'st Zverotovic), Jovetic, Djalovic (26'st Beciraj). All. Filipovic.
ITALIA: Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Palombo, Pirlo, De Rossi; Quagliarella, Iaquinta (15'st Pazzini), Di Natale (16'pt Pepe) All. Lippi.
MARCATORI: 10'pt Pirlo su rig., 28'st Pazzini (I).
ARBITRO: Atkinson (Eng).
AMMONITI: Palombo, Batak, Cannavaro, Pekovic, Pavicevic.

L'Italia batte il Montenegro per due a zero, grazie alle reti siglate da Pirlo, su calcio di rigore, e al colpo di testa di Pazzini, e conquista tre punti importanti nel cammino che porta a Sudafrica 2010. All'11' del primo tempo, fallo di mano in area di Batak e per l'arbitro è calcio di rigore. Il milanista Pirlo trasforma con freddezza e porta gli azzurri in vantaggio. Al 74' la rete che chiude i giochi contro la giovane formazione di Filipovic è del blucerchiato Giampaolo Pazzini che bagna alla grande l'esordio in azzurro, timbrando il cartellino che rinforza il primo posto dell'Italia nel girone. Buona Italia, nel complesso, ma purtroppo c'è da segnalare l'infortunio al ginocchio per Di Natale, sostituito dal compagno di squadra nell'Udinese Pepe, bravissimo nell'occasione del due a zero, con la pennellata precisa per la testa del sampdoriano.
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Premier League Round Up

Ancora una volta siamo giunti all'appuntamento con Gareth, che ci porterà a conoscenza delle ultime sulla Premier e ci darà delle chicche importanti sul mercato inglese. Come al solito, non mi dilungo e lascio la parola al nostro esperto...a te Gareth!

It has been quite a week in the Premier League. Last weekend Liverpool hammered Manchester United 4-1 at Old Trafford giving them a glimmer of hope in their bid for the title. Then this weekend the almost unthinkable happened, as United lost 2-0 away at Fulham and Liverpool comfortably saw off fifth placed Aston Villa 5-0 at Anfield to take them within a point of United. Liverpool now have a superior goal difference which could prove crucial at the end of the season.

Liverpool’s task is still not an easy one though, United still have a game in hand meaning they still need to drop points in two games for Liverpool to stand a chance of claiming their first title in 19 years. United are still the betting favourites to clinch a third consecutive league title. Chelsea blew their chances to take the title by losing 1-0 away at Tottenham Hotspur and to add to their woes top-scorer Nicolas Anelka has been ruled out for up to three weeks with a foot injury.

Villa’s loss and Arsenal’s 3-1 win away at Newcastle put some space between the two sides. Villa had been in pole position for a shock place in next season’s Champions League but it looks as if Arsenal have picked up a run of form at the right time. Andrei Arshavin has been outstanding since his move to the Emirates and for me he has made a lot of difference to an Arsenal side that looked fairly average before he joined. When Cesc Fabregas and Thomas Rosicky return from injury and Eduardo is fully fit again they will be even better and should mount a decent challenge for the title next year.

At the wrong end of the table things are getting a lot worse for Newcastle. Stoke managed a win over Middlesbrough while Newcastle lost to Arsenal meaning they slipped into the bottom three. West Brom’s 1-1 draw with Bolton Wanderers all but ended their survival hopes and they’re now seven points adrift of safety. Middlesbrough are also in real danger and sit four points away from safety, they have only won one league game in 2009. It is starting to look like it will be West Brom and Middlesbrough and any one from Newcastle, Blackburn, Stoke, Portsmouth, Sunderland, Hull and Bolton but things can always change.

The ‘English domination’ (as the British media are calling it) of European football saw four teams in the quarter-finals of the Champions League. Liverpool have been paired with Chelsea for the fifth year in a row and they both have a hard task as either Barcelona or Bayern Munich await them in the semi final. Personally, I’m not sure anyone will be good enough to beat Barcelona this season and I think they should be able to win the Champions League. Of course luck is very important in cup competitions but based on quality I think Barca are better than all four English sides in the competition. Manchester United face Porto and Arsenal face Villareal in their quarter finals. I would expect both English teams to go through but I quite fancy Arsenal to overcome United in the semi-final. The Gunners will not be favourites with the sports betting odds but they do have a good record against United this season I think they could cause a minor upset.

Of the teams competing to get into the league it looks as if Wolverhampton Wanderers will be champions at the end of the season. Birmingham are in pole position to join them but Reading and Sheffield United are also close and could easily beat them too it. Promotion is decided by the top two teams going up and the next four teams compete in play-offs to decide the final promotion place. The teams currently occupying those places are Reading, Sheffield United, Burnley and Cardiff. Reading are perhaps the better side but once you get to the play-offs it is a bit of a lottery and I would be hard-pressed to pick a winner.

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Qualificazioni mondiali 2010. L'Italia sfida il Montenegro orfano di Vucinic, Il Trap all'esame di bulgaro in attesa della sfida con Lippi

E' giornata di qualificazioni mondiali, tante nazionali impegnate e molti appuntamenti da non perdere. L'Italia sfida il Montenegro (orfana di Mirko Vucinic, stella della Roma), mentre l'Irlanda del Trap, capoclassifica con gli azzurri, nel gruppo 8, si troverà a fronteggiare l'insidiosa Bulgaria di Georgiev. Intanto, si sanno già alcuni risultati, tra i quali il quattro a zero col quale la Lettonia ha travolto il Lussemburgo, la vittoria russa contro l'Azerbaigian e quella della Finlandia, con lo stesso punteggio, ma ottenuta in terra gallese. Pareggio, due a due, tra Estonia e Armenia.

Gruppo 1
20.00 Malta - Danimarca
20.30 Albania - Ungheria
21.45 Portogallo - Svezia

Gruppo 2
Lussemburgo - Lettonia 0-4 25' pt Karlsons (Le), 11' st Cauna (L), 26' st Visnakovs (L), 40' st Pereplotkins (L) FINALE
17.45 Moldavia - Svizzera 0-1 32' pt Frei (S)
19.00 Israele - Grecia 0-0

Gruppo 3
18.15 Nord Irlanda - Polonia 1-1 10' pt Feeney (I), 26' pt Jelen
20.45 Slovenia - Repubblica Ceca

Gruppo 4
Russia - Azerbaigian 2-0 32' pt Pavlyuchenko (R), 26' st Zyrianov (R) FINALE
Galles - Finlandia 0-2 43' pt Johansson (F), 45' st Kuqi (F) FINALE
20.00 Germania - Liechtenstein

Gruppo 5
Armenia - Estonia 2-2 31' pt Mkhitaryan (A), 36' pt Voskoboinikov (E), 22' st Saag (E), 43' st Yedigaryan (A) FINALE
20.45 Belgio - Bosnia
22.00 Spagna - Turchia

Gruppo 7
19.45 Romania - Serbia
20.45 Lituania - Francia

Gruppo 8
19.00 Cipro - Georgia 0-0
20.45 Irlanda - Bulgaria
20.45 Montenegro - Italia

Gruppo 9
20.45 Olanda - Scozia
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Doni respinge l'assalto inglese: "Resto alla Roma"

(Doni ama Roma e i colori giallorossi. Immediato il no al Manchester City)
Doni dice di no al Manchester CityDoni dice di no al Manchester City. da Teresopolis, dove è in ritiro con la nazionale verdeoro, il portiere giallorosso respinge l'assalto degli inglesi del Manchester City e ribadisce il suo amore per la capitale e per i colori giallorossi.

L'offerta golosa ricevuta dal Manchester City (14 milioni di euro alla società e un ingaggio sostanzioso al portiere) non ha per nulla scalfito la voglia del portiere brasiliano della Roma, Doni, di restare in giallorosso. Quella dell'estremo difensore è una risposta netta: "Al di là di qualsiasi altra considerazione, quello che voglio dire è che non ho nessuna intenzione di andare via dalla Roma. La mia famiglia sta benissimo a Roma, io altrettanto nella città e nella squadra. Non mi è mai passato per la testa di chiedere alla società di cedermi, ho firmato un nuovo contratto l’anno scorso, la scadenza è stata fissata nel giugno 2012, perchè mai dovrei andarmene? Peraltro non so proprio nulla di questa ipotesi di un’offerta del Manchester City. E, oltretutto, per quanto mi riguarda, ribadisco in maniera categorica che io voglio rimanere alla Roma, felice di rimanerci". Parole chiare, precise, quelle del sudamericano. Una risposta immediata alle mire del patron arabo dei Citizens. Doni ha solamente voglia di giallorosso.
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Il City vuole Doni. Offerti 14 milioni di euro alla Roma.

C'è una Champions da raggiungere. Il quarto posto è indispensabile per programmare al meglio la prossima stagione. La Roma è una società che si autofinanzia e non poter beneficiare dei proventi derivanti dalla Champions potrebbe davvero portare ad un ridimensionamento del club, dei suoi progetti, e a dolorose cessioni. Sempre in bilico Aquilani, in queste ore arriva dall'Inghilterra, e dal Manchester City, un'offerta per il portiere brasiliano Doni.

Secondo quanto riportato da Sky Sport 24, il Manchester City del "paperone" arabo, si sarebbe presentato dai dirigenti giallorossi con un'offerta da 14 milioni per il cartellino del portiere. Una cifra notevole, che potrebbe davvero far gola alla società capitolina, la quale sicuramente non naviga nell'oro e ha bisogno di denaro liquido (soprattutto nel caso in cui non riuscisse a strappare il quarto posto alle proprie rivali). Il brasiliano ha già fatto sapere di voler restare nella capitale, dove è stimato e dove la sua famiglia si è adattata, ma dalla sua cessione potrebbero arrivare i soldi per acquistare un attaccante. Sul fronte offensivo, serve assolutamente un centravanti alla Roma e gli obiettivi sono ormai dichiarati. A Trigoria il mirino è puntato sull'atalantino Floccari e sul bianconero dell'Udinese, Quagliarella. Uno di loro potrebbe arrivare alla corte di Spalletti, sempre che ci sia la partenza del portiere. Nel caso in cui Doni fosse convinto dalla società ad accetare l'offerta dei Citizens, la porta della Roma verrebbe affidata a Gianluca Curci, maturato dopo l'anno in prestito al Siena.
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Il Trap sfida l'Italia: "Proveremo a restare a capotavola"

(Trapattoni sfida l'Italia)
Trapattoni è pronto alla sfida con l'ItaliaCampionato fermo, tornano protagoniste le nazionali, impegnate nelle gare di qualificazione ai mondiali del 2010 che si svolgeranno in Sudafrica. Per la verde nazionale irlandese, guidata da un italiano doc, Giovanni Trapattoni, l'avversario immediato si chiama Bulgaria, squadra ostica e non facile da battere, ma nella mente del suo condottiero ricorre costantemente la sfida di mercoledi con l'Italia di Marcello Lippi.

Affrontare la Bulgaria senza pensare all'Italia, questo è l'input che Trapattoni ha impartito ai suoi ragazzi. E' difficile, soprattutto per il "ragazzo" di Cusanino, ma è indispensabile per evitare di incappare in brutte figure e sconfitte che potrebbero rivelarsi pesanti. Il primo ostacolo importante, sulla strada che porta al Sudafrica è dunque il difficile incontro con Georgiev (dal Trap paragonato al rossonero Pirlo) e compagni. Si tratta di un aperitivo niente male per la nazionale irlandese e, a tal proposito Giovanni Trapattoni ha le idee chiare: "Loro sono belli tosti. Hanno cambiato allenatore. Hanno nuove motivazioni. Ma noi vogliamo vincere. Dobbiamo vincere. In che modo non mi interessa. In questa partita non cerco calcio spettacolo, cerco solo i tre punti". Una vittoria, insomma, senza badare alla forma, perchè ciò che importa è uscire dal campo con i tre punti in tasca. La vittoria rappresenterebbe un buon viatico per l'emozionante incontro con gli azzurri. E, il pensiero di affrontare la corazzata di Marcello Lippi non molla mai la testa del Trap che si mostra sempre più elettrico al pensiero di giocarsela con i propri connazionali:"Mi chiedete se sabato notte sarei felice di avere in classifica gli stessi punti degli azzurri? Felice? Pazzo di gioia. Datemi un foglio che ci metto sotto una decina di firme". L'Irlanda, del resto, ora è in testa alla graduatoria insieme proprio all'Italia, dunque perchè non provarci? L'adrenalina scorre sempre più nelle vene del Trap che si esalta annunciando battaglia: "Gli azzurri sono sicuramente la squadra più forte del girone. Però ora siamo in testa alla classifica, insieme agli azzurri. E vogliamo provare a restare a capotavola. Non dobbiamo avere paura della nostra classifica".
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Roberto Mancini scende in campo contro la Sla e annuncia: "A Luglio tornerò su una panchina"

(Roberto Mancini ha voglia di tornare a respirare aria di calcio giocato)
A luglio Roberto Mancini tornerà in panchinaE' stanco di stare con le mani in mano, ma soprattutto sente una terribile nostaglia per il calcio giocato. Roberto Mancini, attualmente "disoccupato di lusso" e in una sorta d'infinita vacanza pagata dall'Inter, l'ultima società da lui allenata, scenderà in campo questa sera in un'amichevole, al Ferraris di Genova (terreno che gli è stato amico nelgli anni della mitica coppia-gol che costituiva insieme a Vialli) e l'incasso sarà devoluto alla fondazionione Borgonovo e all'associazione Gigi Ghirotti.

Insieme a tante vecchie glorie e giocatori ancora in attività, il "Mancio" contribuirà alla lotta contro la Sla (sclerosi laterale amiotrofica), questo morbo ormai ribattezzato come la "malattia dei calciatori", ma il pensiero va al futuro, e la voglia di tornare ad allenare lo spinge sempre più al rientro nel calcio da allenatore. Luglio prossimo, tornerà in panchina, ma dove? Questo rimane ancora avvolto nel mistero...Ecco Mancini cosa ha detto, a proposito: "Questo periodo di inattività lo considero una vacanza - ha detto l'ex tecnico nerazzurro- più lunga del solito. A luglio comunque tornerò su una panchina, perchè la nostalgia inizia a farsi sentire". Insomma, ormai il rientro è vicino, anche se ancora non ci è dato sapere quale sarà la squadra che lo accoglierà. In campo, nell'amichevole, ci sarà Cassano, e Mancini parla anche della mancata convocazione del barese (che sta facendo le fortune, insieme a Pazzini, della genova blucerchiata) e dell'ostracismo di Lippi che non vuole sentirne e prosegue per la sua strada, un percorso che non s'incrocia con quello del campione sampdoriano: "Oltre alla tecnica, oltre al ruolo - ha detto il Mancio - c'è una sorta di idiosincrasia nei confronti della nazionale, come l'ho avuta io. Lui è però giovane ed ha ancora tante possibilità per arrivare in nazionale e convincere il Ct a chiamarlo".
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John Elkann non si arrende. "Lotta scudetto ancora aperta".

(John Elkann non si arrende al distacco dall'Inter)
Per John Elkann la lotta è ancora apertaMentre il presidente bianconero Cobolli Gigli e il portierone Buffon hanno più volte mostrato, negli ultimi giorni, poca fiducia sulle possibilità di rimonta della Juventus, impegnata nella lotta scudetto con i rivali dell'Inter di Mourinho, il vicepresidente della Fiat, John Elkann è, al contrario, convinto che il tricolore non sia ancora assegnato.

"La lotta e' sempre aperta": il grido di battaglia, forte e deciso, arriva dalla voce del vice presidente della Fiat, e juventino doc, John Elkann, primogenito di Margherita Agnelli, il quale va controcorrente (o comunque in opposizione alle dichiarazioni rilasciate dai vertici della società bianconera) e crede che il titolo non sia ancora assegnato. Finchè c'è vita (o gare da giocare) c'è speranza. E' il pensiero che è emerso dalle parole pronunciate dall'Elkann, questo pomeriggio, al termine dell'assemblea degli azionisti Fiat, conversando con i giornalisti, che gli hanno rivolto la fatidica domanda: lo scudetto è già tinto di colori nerazzurri? Immediata la risposta del vicepresidente: "Bisogna battere l'inter" ha aggiunto facendo riferimento al confronto diretto in programma a meta' aprile, a Torino, e ha poi aggiunto: "E' poi - ha commentato - bisogna anche vincere la Coppa Italia'.
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Ancelotti smentisce il "pranzo Real" e rilancia: "un difensore e un attaccante e torneremo grandi"

Non ha avuto ancora la conferma dai vertici aziendali, ma già inquadra la prossima stagione del club rossonero e manifesta fiducia sul fatto che sarà ancora lui a guidare il Milan e a cercare di renderlo nuovamente competitivo, soprattutto in ambito europeo. Parliamo, naturalmente, di Carlo Ancelotti che si "conferma" sulla panchina rossonera.

In un'intervista rilasciata quest'oggi, Carlo Ancelotti da Reggiolo ha parlato di tanti argomenti. Innanzitutto, ha voluto smentire con fermezza di essersi intrattenuto a "pranzo" con il presidente madrileno Perez ("Quello che è stato scritto sul Real è falso, e poi martedì non ero a Ginevra"). Dapprima la risposta seria, poi anche una battuta, ("comunque la prima portata erano cannelloni e non lo hanno scritto..."). Insomma, sempre pronto a scherzare, il buon Carletto che però, poi, sollecitato sulle prospettive future del club di Via Turati, torna serio ma con il sorriso sulla bocca. L'allenatore del Milan è ottimista: "Con due acquisti azzeccati torneremo competitivi" ha detto Ancelotti che ha poi aggiunto: "Un difensore, ma anche un attaccante perché quel reparto è da rinforzare. Ma non è detto che sia una punta di peso perché abbiamo già Borriello". Idee chiare, quelle che servono al Milan affinchè torni a primeggiare in campionato, ma soprattutto in Europa. Ma, stuzzicandolo sempre di più sul personale, il terzo posto basterà al mister per poter ottenere la conferma da Berlusconi? Anche su questo Ancelotti ha chiarito che "non è ipotizzabile" che raggiunga il terzo posto e poi chiuda la sua avventura al Milan. Il tecnico parla quindi pensando al futuro e alla volata per la Champions League in cui vede nel Genoa il rivale più temibile "perché è il più vicino, ha meno problemi e più entusiasmo''.
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(video) Super golazo. Un gol da Mati.


(Guardate che "super golazo" segna il trequartista di 22 anni Mati Hernandez. Nato a Buenos Aires da madre argentina e padre cileno, Il 18 ottobre 2006, il calciatore è stato acquistato dagli spagnoli del Villarreal per 8,7 milioni di euro (clausola rescissoria di 50 milioni di euro)
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Casiraghi elogia la coppia gol dell'Under 21: "Mendicino e Paloschi sono il futuro"

Una dichiarazione importante, parole che fanno davvero bene a dei giovani calciatori in crescita e pian piano sempre più componenti importanti del mondo del calcio. Pierluigi Casiraghi, tecnico dell'Under 21, guarda con soddisfazione la coppia gol Mendicino-Paloschi.

Il primo, Ettore Mendicino, nato a Milano nel 1990, ma cresciuto nel settore giovanile biancoceleste, ha esordito con l'Under 21 il 19 dicembre 2008 contro la Svizzera, e ha dimostrato grandi qualità, apprezzate da subito dal tecnico. Il secondo, Alberto Paloschi, 19enne bresciano di Chiari, ha conquistato il campionato Allievi con il Milan il 9 giugno 2007, segnando ben 23 reti, e dopo la trafila nelle giovanili, ha esordito in rossonero a soli 17 anni, giocando dal primo minuto, il 20 dicembre 2007 contro il Catania in Coppa Italia (segnando addirittura il primo gol all'esordio), e il 22 marzo 2008 in Under 21 al posto dell'infortunato Russotto. I due sono "il futuro". E le paroli, estremamente importanti, arrivano proprio dal selezionatore degli azzurrini: "Il laziale ha grandissime qualità, - ha detto il commissario tecnico dell'Under 21 a Ies Tv - è rapido di gambe e vanta grandi doti tecniche, diventerà un giocatore importante. Paloschi è un giocatore calcisticamente molto maturo per la sua età, ha grandi attitudini e ancora ampi margini di miglioramento". Dopo l'elogio ai due giovani calciatori rampanti, il mister rivolge un invito importante a tutte le società. Casiraghi, in sostanza, chiede di non fermarsi ai vivai più importanti: "Le due squadre romane hanno i rispettivi settori giovanili in grande salute, ma non ci fermiamo solo alle Primavera di Serie A e B, il panorama di ricerca è molto più ampio".


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Platini dice no alla moviola in campo.

No alla moviola in campo. E' chiara la presa di posizione del Presidente dell'Uefa riguardo all'ausilio dello strumento tecnologico per poter dare manforte all'arbitro, almeno nei casi più complicati. Meglio due fischietti in più. Questo il pensiero di Michel Platini.

"Il giorno in cui ci sarà il video, io saluterò il calcio". Un rifiuto netto arriva, in queste ore, dalla presidenza dell'Uefa, e dalla viva voce del suo numero uno, il francese Michel Platini che agggiunge: "Quando giocavo io non c'era la televisione, l'arbitro decideva tutto - ha spiegato Platini -. Poi sono arrivate le telecamere e hanno fatto vedere gli sbagli degli arbitri. Aggiungendo due arbitri sulla destra di ciascuna porta, sara' possibile aiutare il direttore di gara centrale a prendere una decisione". Ma siamo veramente sicuri che l'aggiunta di due arbitri possa veramente aiutare a ridurre gli "sbagli" dei direttori di gara, o comunque aiutare il principale referee ad avere meno abbagli (in casi particolari naturalmente, come gol fantasmi) e, di conseguenza a fare in modo che non esplodano le continue polemiche che agitano gli animi e forniscono pane quotidiano alle varie tribune sportive?
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Brighi si gode la nazionale ma pensa alla Roma: "Decisiva la sfida con la Fiorentina"

(Emozionato per la convocazione, Brighi pensa però alla sfida con la Fiorentina)
Brighi pensa alla sfida con la FiorentinaMatteo Brighi è in nazionale, convocato da Marcello Lippi, il quale lo ha dunque premiato per le sue ottime prestazioni che hanno contribuito alla rinascita giallorossa. Partito come riserva, e destinato ad una stagione di anonimato, si è guadagnato i galloni di titolare grazie al sacrificio e all'impegno negli allenamenti prima e, alle ottime gare disputate, poi, diventando un elemento insostituibile nello scacchiere di Luciano Spalletti. Un mastino dai piedi buoni e dagli inserimenti letali. E dal ritiro di Coverciano, il centrocampista, nato a Rimini 27 anni fa, rivolge più di un pensiero alla partita che sarà decisiva per la Roma, per poter raggiungere la quarta piazza Champions. A Firenze, contro i viola, si deciderà tutto.

"Contro la Fiorentina ci giochiamo tanto". Non ha torto Matteo Brighi. Sarà in riva all'Arno che si decideranno i destini della squadra giallorossa, impegnata nella difficile rincorsa a quello che, complici intoppi vari, è diventato l'obiettivo minimo sagionale, ovvero il quarto posto. Il match con la Fiorentina sarà il bivio stagionale più importante e delicato: rassicurante conferma dell'approdo in Champions, o piuttosto caduta rovinosa nel baratro dell'anonimato europeo? Non raggiungere la Champions renderebbe totale il fallimento e costituirebbe un ridimensionamento importante dell'immagine sportiva (e dei sogni di gloria) del club capitolino. Non disputare la Champions League comporterebbe, inoltre, una perdita economica importante per la società e, conseguentemente, anche a dei dolorosi ma inevitabili addii. Alla vigilia del doppio appuntamento della nazionale di Lippi contro Montenegro e Irlanda, l'emozione per la convocazione lascia presto spazio ai pensieri del campionato: "Sono molto emozionato al pensiero di poter tornare a servire la Nazionale maggiore", ha confessato il centrocampista della Roma, "anche alla luce delle soddisfazioni che mi sono riuscito a togliere in quest'annata meravigliosa con la maglia giallorossa. Ma in questo momento i pensieri di noi giocatori sono catalizzati anche sui traguardi da raggiungere per coronare il lavoro svolto da ormai nove mesi con i club. Per quanto mi riguarda, il quarto posto è imprescindibile. Già era l'obiettivo minimo a inizio stagione, ora ci rendiamo conto che non fare la Champions costituirebbe un'enorme perdita economica per il club e di immagine e prestigio per noi". E l'ago della bilancia, sfida delicata anche dal punto di vista psicologico, sarà proprio l'incontro in terra toscana: "Ci pensiamo tanto già tutti, fin da adesso. E' uno scontro diretto, dovremo assolutamente ridurre il significativo gap di punti che ci separa da loro prima di quella gara. Affrontare la Fiorentina a meno uno, insomma, sarebbe tutto un altro paio di maniche, soprattutto sotto il profilo mentale". Siamo d'accordo su tutto, ma non scordiamoci che, prima dell'incontro con la Fiorentina, ci sono altre partite delicate, e non meno importanti, tra le quali il derby.
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(video) Parisi, il picchiatore dal cuore d'oro.


(La vittoria del titolo mondiale WBO superleggeri nel 1996, contro Rey)

Un picchiatore dal cuore d'oro. E' così che vogliamo ricordare Giovanni Parisi, questo grandissimo campione che ci ha lasciato nella serata di ieri, vittima di un incidente stradale sulla tangenziale di Voghera. Un uomo, prima che un pugile, di grande carattere, calabrese doc di Vibo Valentia, ma anche di quella fragilità che fa parte del nostro essere umani ed imperfetti. Due volte campione del mondo, vincitore del titolo olimpico nel 1988 contro il romeno Dumitrescu, è stato sicuramente il pugile più importante degli ultimi vent'anni. "Flash" Parisi, capace con un colpo di conquistare la vittoria, se ne è andato, ma rimarrà per sempre nei nostri cuori. E, sono rimasto così impressionato da uno dei commenti ricevuti, che ho deciso di riportarlo per intero. Ciao Giovanni, queste parole sono per te.

Istanti

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita

nella prossima cercherei di fare più errori

non cercherei di essere tanto perfetto,

mi negherei di più,

sarei meno serio di quanto sono stato,

difatti prenderei pochissime cose sul serio.

Sarei meno igienico,

correrei più rischi,

farei più viaggi,

guarderei più tramonti,

salirei più montagne,

nuoterei più fiumi,

andrei in posti dove mai sono andato,

mangerei più gelati e meno fave,

avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente

e precisamente ogni minuto della sua vita;

certo che ho avuto momenti di gioia

ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.

Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,

solo di momenti, non ti perdere l'oggi.

Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,

una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;

se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera

e continuerei così fino alla fine dell'autunno.



guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,

se avessi un'altra volta la vita davanti......

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(video gol) Ronaldo ora ci prende gusto. Spettacolo e doppietta. Obiettivo Mondiali 2010


(Ronaldo si procura e trasforma un calcio di rigore)


(Il "Fenomeno" sigla una doppietta. Riceve palla in area, dribbling secco su un avversario e mancino all'angoletto)

Due reti, una su calcio di rigore, e un'altra con un pregevole drbbling in area e conclusione mortale, tutte cose alle quali ci aveva abituato quando deliziava le platee italiane e internazionali con le sue giocate di alta classe. Ronaldo è il grande protagonista nel due a due del Corinthians contro il Ponte Preta. Una doppietta importante, per ritrovare fiducia e morale, anche se lo scatto non è più quello di una volta e il peso ancora lascia a desiderare. Ma questa continuità nell'andare in rete è un segnale importante per un calciatore che sta tentando di tornare "Fenomeno" (o comunque su livelli dignitosi) e che coltiva, in gran segreto, un sogno difficile ma non impossibile...convincere Dunga a convocarlo per i Mondiali del 2010.
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Gianfranco Rosi piange la scomparsa di Parisi: "ora riesco solo a piangere"

E' un dolore lancinante quello che sta provando Gianfranco Rosi, un altro grande del pugilato italiano e mondiale, il quale piange la scomparsa del collega "rivale" Giovanni Parisi, scomparso poche ore fa in seguito ad un terribile incidente stradale, avvenuto sulla tangenziale di Voghera.

"In questo momento riesco solo a piangere, ed è difficile trovare le parole per esprimere il dolore che provo, pensando che ci eravamo visti meno di due settimane fa a Chianciano Terme, in occasione delle elezioni federali - ha detto l' ex campione del mondo ed ex rivale di Parisi - e ci saremmo risentiti nei prossimi giorni, perchè anche lui sarebbe entrato a far parte della nostra nazionale di calcio dei pugili". E poi aggiunge, con le lacrime che scendono copiose dal volto di un atleta sconvolto dalla morte di un grandissimo campione, al quale si era legato molto in quest'ultimo periodo dopo qualche attrito nel passato: "In passato - racconta Rosi - tra di noi i rapporti non erano stati sempre ottimi, ma da qualche anno eravamo tornati ad essere grandi amici, perchè il pugilato è soprattutto amicizia e questo era lo spirito che c'era tra me e Giovanni. Mi legano a lui tanti ricordi splendidi e sono questi che mi resteranno dentro per sempre». Ci associamo al ricordo. Ciao Giovanni, ciao grande campione.
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Boxe in lutto. L'ex campione del mondo Parisi muore in un incidente stradale

(Giovanni Parisi è morto, a soli 42 anni. Un altro dramma sconvolge lo sport)
Un terribile lutto sconvolge il mondo dello sport e la boxe, in particolare. Giovanni Parisi, 42enne, ex campione del mondo di pugilato e oro olimpico a Seul nel 1988, è deceduto, a seguito di un incidente stradale.

Il dramma è avvenuto a Voghera, sulla tangenziale. Poco fa, mentre viaggiava, la sua auto si è scontrato frontalmente con un camion, e l'impatto è stato così tremendo da non lasciare scampo al boxer, originario di Vibo Valentia. Lo sport perde un altro campione.
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Canovi "vende" Thiago Motta alla Roma e il Genoa s'infuria.

Le dichiarazioni dell'avvocato Canovi hanno fatto infuriare il Grifone, che ha reagito. Il procuratore di Thiago Motta, forte centrocampista brasiliano del Genoa, aveva dichiarato che il calciatore sogna la maglia giallorossa e che "Preziosi ha dato la sua parola e non si rifiuterebbe di vendere un giocatore di fronte ad un'offerta importante". Tali pensieri, espressi dall'agente del giocatore, hanno davvero mandato di traverso la vittoria di domenica, alla società ligure, la quale ha prontamente risposto, con un comunicato molto duro, pubblicato in queste ore sul sito internet del club rossoblu.

Parole forti e dure, quelle che il Genoa ha rivolto, pubblicamente, al procuratore Dario Canovi. Poi, doverosa, la smentita ufficiale di qualsiasi trattativa che riguardi il calciatore brasiliano Thiago Motta, definito un "professionista esemplare". ecco il comunicato ufficiale, che potete trovare sul sito della società ligure:

"Il Genoa Cfc ci tiene a stigmatizzare il comportamento dello stesso Canovi reputandolo inopportuno nei contenuti, intempestivo nelle modalità e smentibile nella sostanza. Più nello specifico, il Genoa smentisce qualunque trattativa inerente il giocatore Thiago Motta, così come di qualunque altro componente la rosa di prima squadra; ribadisce che l'atleta è sotto contratto con la società a tutto il 30 giugno 2012 e, pertanto, ogni affermazione di eventuale gradimento o interessamento di società terze hanno nella scrivente, l'unico interlocutore. La società, inoltre, ribadisce l'intolleranza a tali comportamenti speculativi, non professionali e turbativi, in una fase della stagione agonistica che, in particolare per il nostro club, appare di grande concentrazione. Il Genoa, infine, ci tiene a evidenziare che l'estemporaneità di tali affermazioni da parte del'avvocato Canovi, non modificano l'eccellente relazione professionale e umana con il proprio tesserato, Thiago Motta, professionista esemplare, con il quale la proprietà e la società hanno creato e sviluppato un importante rapporto fiduciario e di reciproca stima".

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"Vi regalo una casa se vi qualificate". La promessa di un uomo d'affari ai giocatori della Romania.

(Mutu, stella della Romania. Ora, c'è un motivo in più per conquistare la qualificazione)
Mutu, stella della nazionale romenaIn un mondo nel quale ormai è diventata un'impresa acquistare una casa, c'è addirittura chi le regala. Un premio, per un traguardo sportivo. Si, non stiamo scherzando. Si tratta di un misterioso uomo d'affari di origine romena che, in caso di qualificazione della Romania ai mondiali del 2010, regalerà un appartamento (del valore di 1,5 milioni di euro) a ciascun calciatore.

Una casa per la qualificazione ai mondiali del prossim'anno. Un premio per incentivare e motivare i calciatori romeni affinchè riescano a raggiungere il traguardo. "Darò ad ogni giocatore un appartamento da 1,5 milioni di euro in caso di qualificazione ai Mondiali. Le chance sono reali, ma dipenderà dalla mobilitazione della squadra per le partite contro Serbia e Austria". Queste le parole di Ionut Negoita, uomo d'affari con interessi nel Rapid Bucarest. "Di solito si riesce a vincere quando ci si trova in situazioni speciali", ha aggiunto, spiegando che una "motivazione materiale fa crescere l'interesse" e assicurando di avere l'assenso della Federcalcio romena (Frf). Quinta nel gruppo 7 delle qualificazioni, la Romania affronterà sabato prossimo a Costanza (sud-est del Paese) la temibile Serbia, in testa al girone; poi, in trasferta, l'Austria il primo aprile. Due impegni fondamentali per Mutu e compagni, per poter strappare un biglietto per il Sudafrica.
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Gattuso suona la carica: "Vogliamo tornare grandi".

E' uno dei combattenti, forse quello più grande, del centrocampo e del club rossonero. "Ringhio" Gattuso è vero e proprio "cuore milan". Sempre pronto alla lotta, non tira mai indietro la gamba, non si risparmia mai. Sta recuperando da un infortunio, e pian piano, a passi misurati, sta per tornare in campo ad aiutare il suo Milan..."a tornare grande". "Vogliamo tornare grandi, tornare a quei livelli ai quali eravamo abituati. La società è con noi, sa come fare".

E' questo il grido del guerriero milanista che parla di tutto e soprattutto della voglia di riaprire un ciclo di successi, quei successi ai quali era abituato, qualche anno fa, il club rossonero. Ma, come mai, questa stagione è stata così grigia? Beh, per Gattuso la causa è una sola: "Quest'anno c'è stato il problema degli infortuni, però negli ultimi anni non siamo stati competitivi per vincere lo scudetto. E' un rammarico nostro e dei nostri tifosi e non solo perché sta vincendo l'Inter. Dobbiamo arrabbiarci perché siamo il Milan e dobbiamo tornare ad essere competitivi e non arrivare a 2-3 mesi dalla fine ad essere già fuori dai giochi". Gli infortuni, un problema comune a molte squadre (Juventus, Roma, ndr), ma non manca anche un pò di "ferocia", al Milan? Anche su questo, il centrocampista ha le idee chiare: "In Italia le ultime due squadre ad aver vinto scudetti sono due squadre molto simili, cioè la Juve di Capello e l'Inter di Mancini e Mourinho. Sono due squadre fortissime fisicamente, con quanta qualità e tanto fisico. Guarda caso l'Inter ha preso Ibra, difensori forti fisicamente, e riesce a portare spesso a casa il risultato anche quando gioca male. Credo che la differenza sia questa". Ma, mettendo da parte il finale di stagione, e rivolgendo lo sguardo per un attimo al futuro, come se lo immagina Gattuso, personalmente, dopo aver ripreso pienamente dall'infortunio? ""Spero quello di quest'anno, avevo raggiunto una certa maturità, facevo meno fatica, correvo il giusto, senza arrivare a fine partita stremato. Voglio ripartire da lì. Faccio parte di una grande società, vogliamo tornare a quei livelli a cui siamo abituati"." E il Milan come sarà...di nuovo competitivo ai massimi livelli?: "Fin quando c'è Berlusconi, e quindi Galliani, sono ottimista. E' un presidente abituato a guardare avanti, la società farà la squadra per tornare ad essere competitivi". Gattuso, un campione, vero. Ce ne fossero...
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Camolese si "ripresenta": "Uniti ci salveremo"

(Ecco la stretta di mano tra Camolese e Cairo)
Camolese stringe la mano a CairoIl grande ritorno. Giancarlo Camolese riabbraccia il suo vecchio amore, il Toro, e prova a salvarlo da una situazione di chiara difficoltà. Esonerato Novellino, il patron Cairo si affida a un cuore granata per risollevare le sorti della squadra. Conquistare la salvezza non sarà facile, ma il neoallenatore granata manifesta fiducia e si dice convinto di poter centrare l'obiettivo. Basterà essere "uniti" e seguire alcune indicazioni.

Primo allenamento, oggi pomeriggio, al centro sportivo torinese, e prime parole da neoallenatore dei granata. Ecco come si "ripresenta" (visti i trascorsi avuti già in casa dei granata) Giancarlo Camolese: ''Il tempo a disposizione non è molto, bisognerà essere bravi e veloci - sono le sue prime parole - ma la squadra può centrare l'obiettivo''. Poi, il mister, ha così concluso: "Ho bisogno di tutti e con tutti voglio arrivare alla salvezza". Convinto di poter centrare l'obiettivo insieme ai "suoi" ragazzi, abbattuti per la situazione che stanno vivendo. Convinto che si possa ancora dare una sterzata decisiva ad un campionato di sofferenza, e virare verso posizioni di maggiore respiro. Ma quale è il primo passo da compiere? Prima cosa da fare, secondo Camolese, sarà quella di "ricompattare il gruppo dal punto di vista fisico". Ecco, infatti, cosa dice lo stesso allenatore: "So che ci sono degli infortunati, dovremo valutarli per cercare di recuperarli al più presto", sottolinea l'allenatore, che ha ricevuto grandi incoraggiamenti e attestati di stima dal presidente: ''Non è vero che ci sono stati dei problemi sulla durata del contratto. In passato ho siglato accordi lunghi che hanno avuto breve durata, questa volta ho preferito fare il contrario perché mi auguro che duri a lungo''. Questo l'augurio di Cairo, a Camolese, il quale parte oggi per un viaggio difficile, che conosce prò una sola meta: la salvezza. Almeno, così spera l'ambiente granata.
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Bari contro Lippi per la mancata convocazione di Cassano. Attesa la contestazione al San Nicola.

Da una parte ha fatto male la mancata convocazione di Antonio Cassano, tra i giocatori più in forma in questo momento nel nostro campionato, dall'altra le mancate spiegazioni del tecnico azzurro, Marcello Lippi, che è andato dritto per la sua strada, senza rendere conto a nessuno ("Ho le mie convinzioni e non devo dare spiegazioni. E non perche' sono arrogante").

Il popolo pugliese, e in special modo barese, non l'ha presa bene, anzi davvero male. Ed è pronta una contestazione, organizzata contro il mister viareggino, in occasione della sfida che la nazionale italiana disputerà, mercoledì prossimo, al "San Nicola" di Bari, contro l'Irlanda, per le qualificazioni ai mondiali del 2010. Bari è la città nella quale il talentuoso giocatore sampdoriano è nato e ha mosso i primi passi, Bari è la città che davvero poteva tributare una speciale ovazione ad un calciatore che sta deliziando per le sue giocate, che è in uno stato di forma strepitoso e che merita di poter indossare la maglia azzurra. L'orientamento delle frange più calde della tifoseria barese pare delineato: gli azzurri saranno incoraggiati dal primo all'ultimo minuto, come da tradizione negli appuntamenti con la nazionale ospitati dal capoluogo pugliese. Mentre un trattamento ben diverso sarà riservato a Marcello Lippi, ritenuto responsabile dell'esclusione di uno dei calciatori più in forma del campionato italiano. Ma le voci contrarie arrivano non solo dai tifosi, bensì anche dal partito socialdemocratico, e da Mimmo Magistro, Stella d'oro al merito sportivo del Coni, nonché candidato sindaco al comune di Bari: "Il signor Lippi, contravvenendo agli obblighi di lealtà e di correttezza - si legge nell'esposto - e senza alcuna giustificazione, discrimina evidentemente "per motivi personali" Antonio Cassano, negandogli la giusta aspirazione a vestire la maglia azzurra". Insomma, si annuncia un "San Nicola" tutto esaurito e molto "caldo", festante per gli azzurri, un pò meno il loro condottiero...
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L'insaziabile Seedorf: "Vinco la mia quinta Champions e poi smetto"

(La grinta di Seedorf e un obiettivo prima di smettere. La quinta Champions)
Seedorf vuole la quinta ChampionsNon è sazio. Non ancora. Il rossonero Clarence Seedorf, centrocampista olandese di grande quantità e qualità, classe 1976, dal 2002 al Milan (215 gare disputate e 34 gol realizzati), ha ancora voglia di successi e di trofei per arricchire la sua già importante bacheca personale. In particolare uno. Scopriamo quale.

Gli anni passano, e siamo quasi a 33. Ma Clarence Seedorf non ha voglia di appendere gli scarpini finchè non aggiunge in bacheca un altro trofeo, del quale è particolarmente ghiotto e che ha già gustato quattro volte. L'ambitissima Champions League. Sarebbe la quinta perla di una carriera fantastica che non potrebbe avere epilogo migliore. E, in un'intervista rilasciata in queste ore, il calciatore ci rivela il suo ultimo obiettivo prima di appendere gli scarpini al chiodo: "Dopo che avrò vinto la mia quinta Champions, smetterò di giocare - ha detto il calciatore milanista -. Magari giocherò un altro anno ma quello di vincere la quinta Champions è il mio sogno massimo, ancora presente nella mia testa. Mi piacerebbe conquistare un'altra finale ancora, un'altra coppa, un'altra Champions. A quel punto potrei guardarmi indietro e dire che è stato un grande viaggio e allora forse mi godrei solo l'ultima stagione e poi stop".
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Via Novellino, torna Camolese. A lui il compito di salvare il Toro.

(Camolese torna a guidar eil Toro. A lui compito di raggiungere la salvezza)
Era nell'aria la notizia, e alla fine è arrivata. Walter Novellino non è più il tecnico del Torino. La Società granata, rappresentata da Urbano Cairo, dopo aver tentennato, incerta se continuare a credere nel mister ex Sampdoria, oppure dare una scossa, ha optato per la seconda opzione, e si è affidata, per provare a raggiungere la salvezza, a Giancarlo Camolese, al ritorno sulla panchina del Toro (ha raggiunto una promozione in Serie A nel 2000 e centrò la qualificazione all'Intertoto la stagione successiva.

Il "nuovo vecchio" mister, che era alla guida del Livorno, ha ottenuto la rescissione dal club di Spinelli, ed ha potuto così accettare la proposta di Cairo, tornando a guidare l'amato Torino che versa in un momento di grande difficoltà. "Questa mattina abbiamo rescisso il contratto di Giancarlo Camolese -ha raccontato Spinelli- ho deciso di lasciarlo libero perché è un vero cuore granata. Abbiamo ricevuto una telefonata dal segretario generale del Torino che ci ha chiesto l?autorizzazione a lasciarlo libero, sarà libero dal 31 marzo, ora sta al Toro la prossima mossa. Sono certo che, quando Giancarlo si accomoderà sulla panchina del club piemontese, salverà la squadra e la tirerà fuori dalla situazione nella quale naviga. Così come ha fatto Roberto Donadoni che a Napoli sta facendo benissimo". Camolese sarà già in campo mercoledì, giorno in cui il Torino, dopo due giorni di pausa, ha fissato la ripresa degli allenamenti. E' curiosa la condizione che ha posto Camolese. Infatti, il mister ha chiesto un contratto fino al 30 giugno 2010, indipendentemente da quella che sarà la categoria nella quale giocherà il Toro l'anno prossimo. Quindi, anche nella serie cadetta, se i granata non riusciranno ad assicurarsi la permanenza in quella attuale.
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Curva intitolata a Giacomo Bulgarelli. A Bologna sarà lui il 12° uomo

Un omaggio alla memoria di un grande uomo di sport che ci ha lasciato nel febbraio scorso, e che si è portato dietro la professionalità e la simpatia che spesso manca in questo mondo. A Bologna, la curva dello stadio Dall'Ara, conosciuta come Andrea Costa (dal nome della via sulla quale si affaccia) sarà intitolata a Giacomo Bulgarelli, che da lassù sarà sicuramente felice del "regalo" tributatogli dal popolo rossoblu.

Ringraziamenti, al Comune, che si è impegnato, con grande sensibilità, per regalare questa gioia alla famiglia e alla società, in ricordo del grandissimo personaggio, che da calciatore ha portato il Bologna allo scudetto, e da opinionista ha attratto le simpatie unanimi di addetti ai lavori e non, è la presidentessa della società rossoblu, Francesca Menarini: "Ringrazio il Comune per la sensibilità dimostrata - ha detto la Menarini - e i tifosi che in pochi giorni hanno espresso i loro pareri. Era piaciuta a molti l'ipotesi di intitolare a Bulgarelli la Torre di Maratona ma alla fine abbiamo optato per la curva, che è il cuore del tifo: ci piace l'idea che il '12/o uomo' porti il suo nomè".
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Moratti si coccola lo svedese ma poi ammette: "Cento milioni per Ibra? Non mi dispiacerebbe"

(I malumori di Ibra preoccupano l'Inter)
Moratti è preoccupato per i malumori di Ibrahimovic












I tormenti di Ibra preoccupano di più delle speranze di rimonta della Juventus. La vittoria di domenica e la prova di forza dell'undici nerazzurro ha rafforzato la convinzione che lo scudetto sia sempre più vicino, ma in un clima di fiducia generale, a turbare Mourinho, ma soprattutto Moratti, sono i malumori del fuoriclasse svedese Zlatan ibrahimovic, mattatore contro la Reggina con due reti, delle quali una stupenda segnata con il "cucchiaio".

I malumori del fuoriclasse svedese sono facilmente intuibili, anche se non ne parla esplicitamente. Ibra vuole lottare per la Champions e non gli basta vincere il titolo in Italia. Il patron nerazzurro Moratti prova a coccolarlo, prova a rincuorarlo, ma la sensazione, rafforzata anche da alcune battute è che non si strapperebbe i capelli se la situazione prendesse una piega negativa. In un'intervista rilasciata nelle ultime ore, il numero uno del club milanese ha affermato, a proposito dell'argomento che, in questo momento, tiene banco in casa dell'Inter: "Non credo sia un problema economico, anzi, lo escludo, nonostante quello che ho sentito in tv. Né, credo, si tratta di problemi interpersonali, i rapporti con Mourinho e con la società sono buoni. Ieri (domenica) l’ho visto al termine della partita, mi sembrava simpatico. Allora, forse, ci sarà rimasto male per quello che ho detto dopo la sconfitta di Manche ster. Ma il mio non era un di­scorso personale, era gene rale. Figuriamoci se me la prendo con lui, uno che ri tengo abbia dato ancor di più alla maglia dell’Inter ri spetto al tanto che la società ha dato a lui. Non posso davvero dirgli nulla, non riesco ad immaginare un futuro senza di lui, è par te integrante del nostro tifo". Fin qui l'attestato di stima del Presidente per un giocatore che rappresenta un patrimonio importante per il club nerazzurro. Ma, in un calcio che ormai è diventato un business, è importante affrontare in tempo i malumori di un giocatore che sta creando, in questi giorni, qualche preoccupazione all'ambiente societario e che sta gettando qualche ombra sulla propria permanenza in nerazzurra. A tal proposito, quindi, parlando del suo bomber, le parole «incedibile» e «con tratto» (fra l’altro a diversi zeri, fino al 2013 a 12 milioni a stagione) che, naturalmente, avrebbero chiuso qualsiasi discorso relativo al futuro a Milano del giocatore, il buon Moratti non le nomina assolutamente. Anzi, a conclusione dell'intervista, arriva una battuta, con il sorriso, che lascia qualche perplessità, soprattutto alla luce della considerazione e della stima dimostrata poc'anzi. Il patron interista, infatti, afferma: "cento milioni per Ibra, non mi dispiacerebbe... ". Una battuta, sicuramente, che lascia il tempo che trova, ma che stona decisamente con le parole di prima e con l'affetto mostrato nei confronti del campione. 
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Buffon incorona i nerazzurri: "L'Inter vincerà lo scudetto"

(Buffon "assegna" lo scudetto all'Inter. Ma ci crede ancora)
Buffon incorona l'InterLe parole sono chiare, indelebili. La voce è quella di Gigi Buffon, portierone della Juventus. Un pò di scaramanzia nelle parole nel numero uno della Nazionale, ma anche la constatazione della forza dei rivali e di un distacco che difficilmente i bianconeri riusciranno a recuperare. Sette punti non sono tantissimi, ma se i nerazzurri non fanno passi falsi, ogni speranza di rimonta svanirà nel nulla e ogni sforzo sarà vano. E allora Buffon incorona l'Inter, anche se manca tanto e soprattutto la sfida diretta tra le due big del calcio italiano.

Lo scudetto? Sollecitato sulla questione di chi vincerà il titolo, il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, ha le idee chiare: "sicuramente lo vince l'Inter, perche' ha un bel margine di vantaggio su di noi. Poi, e' una squadra molto quadrata". Insomma, l'ottimismo incomincia a scemare, col passare delle giornate, e con la realtà di una squadra, quella interista, che non registra passi falsi. Così è davvero difficile coltivare speranze di rimonta. "Ma un briciolo di speranza c'e' sempre, perche' se non ci fosse non giocherei neanche domenica", ha aggiunto il portiere della Juventus e della Nazionale. Se non sarà scudetto, comunque, Buffon si augura che la Juventus riesca ad aggiungere un trofeo nella propria bacheca: "Il piu' vicino e' la Coppa Italia, anche se il campionato sarebbe molto piu' importante, ma e' anche la cosa piu' difficile'.
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Novellino in bilico. Cairo indeciso sul da farsi.

L'incontro tra società e tecnico, che si è svolto oggi, non ha ancora sciolto i dubbi relativi al futuro di Walter Novellino sulla panchina del Torino. I deludenti risultati e il momentaccio vissuto dalla compagine granata hanno imposto una riflessione e sul tavolo del presidente Cairo tiene banco la questione, soprattutto in queste ore. Le voci sono davvero contrastanti. C'è chi vuole dare ancora fiducia al mister avellinese, e chi, al contrario, opterebbe per un cambio tecnico. Incertezza.

Fumata grigia. L'importante incontro, che si è tenuto in società, questo pomeriggio, tra il Ds del Torino, Foschi, e il presidente del Toro, Urbano Cairo, è risultato interlocutorio. In sotanza, regna ancora molta incertezza nell'ambiente granata, che vive un momento difficile in campionato. Il direttore sportivo sarebbe propenso alla difesa dell'attuale tecnico, il presidente vorrebbe un avvicendamento. Si fanno sempre i nomi di Papadopulo e, soprattutto, di Camolese (il quale conosce bene l'ambiente del Toro, essendo già stato sulla panchina della squadra granata) come possibili sostituiti, ma il primo non avrebbe un rapporto idilliaco con Foschi, il secondo ha ancora un contratto con il Livorno. Non e' da escludere quindi che Novellino per ora resti sulla panchina a guidare la formazione torinese. Tanta confusione, speriamo si riesca a capire qualcosa di più nelle prossime ore.
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Figc nel segno della continuità. Giancarlo Abete in vetta fino al 2012

(Giancarlo Abete al vertice della Figc fino al 2012)
La Federcalcio italiana prosegue il suo cammino nel segno della continuità e nel nome di Giancarlo Abete che è stato confermato, con oltre il 98% dei voti validi, sul gradino più alto della Figc. Eletto nel 2007, Il presidente, soddisfatto e commosso per l'affetto e i plausi ricevuti, resterà in sella fino al 2012.

Giancarlo Abete e' stato rieletto presidente della Federcalcio, per il quadriennio olimpico, fino al 2012. Abete ha ricevuto 442,17 voti in delega, pari al 98,42% dei voti validi (1,58% di schede bianche). Poi, un lungo applauso, al quale è corrisposta la soddisfazione e l'emozione, molto evidente, di Abete che ha così commentato la conferma, quasi unanime, al vertice della Figc: "Grazie per la fiducia che mi avete dato, e che spero di onorare con l'impegno e con i risultati. C'e' la volonta' di lavorare congiuntamente con tutto il consiglio federale, con l'auspicio di determinare presto tutti i suoi ruoli all'interno. Spero di ricompensarvi con l'impegno nell'affrontare i problemi".
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Ranieri risponde duramente a Mourinho: "Le formazioni le faccio io"

(Claudio Ranieri risponde a Mourinho)
la risposta di Ranieri a MourinhoOrmai siamo ai ferri corti. Da un lato c'è Mourinho e tutti i tecnici italiani, o quasi, dall'altro lato, quasi a costituire un fronte comune compatto e battagliero. Il mister portoghese dell'Inter lancia frecciate, a destra e manca, e, in cambio, ne riceve dei macigni in pieno volto. Un altro arriva, in queste ore, dal tecnico bianconero, Claudio Ranieri, risentito dall'ultima stoccata dello "Special One". L'allenatore del club nerazzurro aveva insinuato che, in Italia, molti mister "si fanno fare" le formazioni.

"Finora le mie formazioni le ho sempre fatte io". A distanza di poche ore dalle dichiarazioni rilasciate da Mourinho, arriva la risposta pronta e decisa del tecnico juventino Claudio Ranieri, al quale non sono andate giù le "battute" che, come in altre occasioni, il portoghese poteva decisamente risparmiarsi. Il tecnico dell'Inter aveva, infatti, detto, tra e tante cose "sparate" in questa sua avventura italiana, che "molti allenatori italiani si fanno fare la formazione da altri". Ranieri non ha aggiunto altro, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di una manifestazione in ricordo del presidente del Catanzaro, Nicola Ceravolo, che fu il suo patron per tanti anni nel passato.
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