"Solo Donadoni ha creduto in me". Lo sfogo di Antonio Cassano
Cassano si, Cassano no. Il dilemma, che ha sollevato tante polemiche, continuerà anche dopo la gara di domani, ma a quanto sembra per Lippi la risposta è inequivocabile. Almeno finchè sarà lui il selezionatore azzurro, il fuoriclasse blucerchiato non indosserà la maglia della nazionale. La scelta di Lippi, rispettabile ma a nostro avviso non condivisibile, è radicata e nasce da comportamenti che, in passato, non sono piaciuti al tecnico viareggino. Ma la vita prosegue, caro Lippi, e per quanto possa aver sbagliato, le sue giocate sono pazzesche, i suoi colpi di classe sono in possesso di pochi giocatori, la sua fantasia è senza limiti. Tre cose che farebbero il bene di ogni nazionale, e naturalmente dell'Italia. Dopo tante polemiche, insomma, non poteva mancare la risposta del diretto interessato. Ascoltiamolo.
Antonio Cassano interviene (finalmente) sulle polemiche di questi giorni tirando in ballo un altro tecnico, ora sulla panchina del Napoli. Roberto Donadoni fu uno dei pochiche lo difese a spada tratta da tutto e tutti, al contrario di quello che ha dimostrato, a parole e con i fatti, Marcello Lippi: "Donadoni ci ha messo la faccia per me, andando contro tutto e tutti - dice il talento barese ai microfoni di Sky - Se avessi fatto un errore, il primo da martellare sarebbe stato Donadoni, e basta, perchè si era preso questa responsabilità. Io mi sono comportato bene perchè quando do una parola è quella. Mi ha chiesto determinate cose e non potevo venire meno: lui ha dato a me e io dovevo dare a lui". Parole forti, importanti, che non potevamo non mettere in evidenza.
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Antonio Cassano interviene (finalmente) sulle polemiche di questi giorni tirando in ballo un altro tecnico, ora sulla panchina del Napoli. Roberto Donadoni fu uno dei pochiche lo difese a spada tratta da tutto e tutti, al contrario di quello che ha dimostrato, a parole e con i fatti, Marcello Lippi: "Donadoni ci ha messo la faccia per me, andando contro tutto e tutti - dice il talento barese ai microfoni di Sky - Se avessi fatto un errore, il primo da martellare sarebbe stato Donadoni, e basta, perchè si era preso questa responsabilità. Io mi sono comportato bene perchè quando do una parola è quella. Mi ha chiesto determinate cose e non potevo venire meno: lui ha dato a me e io dovevo dare a lui". Parole forti, importanti, che non potevamo non mettere in evidenza.