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22 aprile 2009

Coppa Italia, Juventus-Lazio: Bianconeri chiamati alla rimonta. O sarà "titoli zero"

(Claudio Ranieri, tecnico della Juventus)
Claudio Ranieri in bilicoSe la Juventus non vuole terminare la stagione con "titoli zero", e dare, così, ragione a Mourinho e alla sua "polemica" previsione, stasera deve impegnarsi, e parecchio, all'Olimpico di Torino, per rimontare, nella semifinale di ritorno della Coppa Italia Tim, una Lazio cmpletamente rinata, dopo un periodo di appannamento e strigliate furenti del presidente Lotito, grazie ai due successi consecutivi, ottenuti nel derby e nella trasferta ligure, al Ferraris col Genoa. Da Coppa snobbata, la cara Coppa Italia assume una valenza importante soprattutto per i bianconeri, che hanno fallito in Champions e che, ormai, hanno praticamente detto addio anche allo scudetto (dieci punti di svantaggio dall'Inter sono decisamente troppi da rimontare). Ma non sarà importante solo per la Juventus e Ranieri (in bilico la permanenza a Torino, nonostante le smentite ufficiali), ma anche per i biancocelesti e il loro tecnico, Delio Rossi. Il feeling tra l'allenatore laziale e l'ambiente societario non sembra più idilliaco come qualche mese fa. Dunque, sarà importante dare il massimo, senza pensare a cosa sarà ma solamente ad ottenere il pass per la finale, nella quale giocarsi le proprie possibilità di vincere il trofeo.

Come abbiamo detto, la Lazio arriva all'appuntamento con sei punti conquistati, in campionato, nelle ultime due giornate, mentre la Juventus è reduce da un punto in due gare (sette reti subite, soprattutto) e soprattutto dalle polemiche nate dai cori razzisti a Balotelli, che hanno portato il giudice Tosel alla decisione di far giocare a porte chiuse i bianconeri, nel prossimo impegno di campionato (contro il Lecce, ndr). Momenti, dunque, differenti, quelli vissuti dalle due società, e dalle squadre, ma la voglia di vincere è uguale da entrambe le parti. Ranieri assicura impegno massimo: "La Coppa Italia è un nostro obiettivo e vogliamo raggiungerlo - ha detto il coach della Juventus - Ma pensiamo al presente: prima dobbiamo arrivare in finale". Contro un'avversaria tosta: "Affronteremo un'avversaria molto carica che quest'anno ha avuto un andamento altalenante. Veniva da tre sconfitte di fila, ma poi ha vinto il derby e ha espugnato il campo del Genoa, riuscendo a fare la partita che non è riuscita a noi la settimana scorsa. Sarà sicuramente una gara difficile e combattuta. Ho visto la partita di Marassi: hanno giocato bene, aggredendo l'avversario, con un po' di fortuna nei momenti iniziali in cui Muslera ha salvato il risultato. Sono una squadra in forma, sarà una partita difficile, molto combattuta, ma siamo pronti. Mourinho vuole incontrarci in finale? Intanto battiamo la Lazio, poi vedremo". Queste le parole di Ranieri, a poche ore da una sfida, nella quale dovrà fare a meno di molte pedine importanti, soprattutto in difesa. Legrottaglie è in dubbio (febbre), Grygera ha qualche acciacco, mentre Chiellini dovrà restare per quasi un mese, e Zebina non è stato neanche convocato. Spazio, dunque, a Mellberg, mentre se non recupera Legrottaglie, sarà Ariaudo il compagno dello svedese nel ruolo di centrale. In zona mediana, invece, è il ceko Nedved a mettere in ansia Ranieri. Rientra Camoranesi; Tiago e Marchisio saranno i centrali di centrocampo. In attacco capitan Del Piero e Vincenzo Iaquinta saranno la coppia-gol chiamata a far male alla difesa degli aquilotti. Amauri ancora out, Trezeguet è costretto all'ennesima panca di questa stagione tormentata.

(Delio Rossi, mister biancoceleste)
Delio Rossi carica la Lazio
Passando a Formello e dintorni, Delio Rossi anche non è sicuro della conferma per la prossima stagione, e la vittoria della Coppa Italia (che sarebbe la quinta per la società biancoceleste) potrebbe essere il punto decisivo, a favore del tecnico romagnolo, per fugare qualsiasi dubbio nato nella testa del presidente Claudio Lotito. Ecco cosa ne pensa il mister laziale: "Con la Juventus sarà una partita delicata ma non l'ultima dell'anno - ha detto- . Quindi non si può dire che si tratta di una partita che salva la stagione, i bilanci si fanno alla fine, quelli parziali non contano. Questa partita vale per la Lazio, non per il mio futuro. Non credo che si possa legare il futuro di un tecnico a una partita. Bisogna guardare l'andamento nel lungo periodo, altrimenti è sbagliata qualunque valutazione. Io comunque voglio restare. A Roma sto bene anche perchè è una città solare e a me non piacciono quelle tristi. Per questo non andrò mai ad allenare in certe piazze all'estero". Insomma, voglia di Lazio e della capitale, per delio Rossi, ma i conti si fanno in due e, quindi, occorrerà aspettare la fine del campionato per capire se sarà ancora lui, il prossimo anno, a guidare la Lazio. Intanto, c'è da difendere il due a uno dell'andata, ma Rossi non vuole una mentalità "da pareggio": "Dobbiamo giocare partendo dal presupposto che è come se fossimo sullo 0-0 . Questa è una partita secca, non conta l'andata, è una gara come il derby, come la trasferta di Genova e va giocata con quella stessa intensità. Loro saranno arrabbiati, ci terranno tantissimo, sono abituati a vincere e sono superiori a noi ma io voglio che la Lazio giochi da Lazio". Pochi dubbi di formazione. Pandev infortunato, la coppia d'attacco sarà composta da Rocchi e Zarate (due gol nelle ultime due gare, di cui l'ultimo decisivo per il successo in terra genovese), l'interrogativo principale è: Mauri o Foggia? Il tecnico deciderà sulla sirena. Di una gara che si annuncia vibrante. Godiamocela, manca poco...

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