Calcio, Londra: Ancelotti punzecchia Mourinho: "Domani tutta Italia con noi". Scatenato anche Cech
Domani serà Chelsea contro Inter, a Milano, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League.Carletto Ancelotti, ora alla guida dei londinesi, torna ad abbracciare San Siro, contro la rivale di sempre, l'Inter. Tanta l'emozione per l'ex Diavoletto.
Ed inevitabile, perciò. qualche punzecchiatura al condottiero dei nerazzurri, il portoghese Mourinho. Che arriva anche dal numero uno dei Blues, Petr Cech.
"A parte i tifosi interisti, tutta Italia sarà con noi domani sera". Questo il messaggio lanciato da Ancelotti al "nemico" Mourinho.
Una battuta piccante, quella del trainer di Reggiolo, pimpante come non mai e voglioso di buttare fuori dalla competizione quell'Inter che ha affrontato tante volte quando vestiva, nel recente passato, i panni di allenatore del Milan.
Commentando il comportamento del tecnico portoghese (le famose "manette", che gli sono costate tre giornate di squalifica) nel corso di un'intervista al Giornale, l'ex allenatore rossonero non ha solo lanciato questa stilettata, ma ha risposto per le rime anche alle accuse di non aver vinto ancora nulla alla guida degli inglesi (una Fa Cup e una Community Shield): "E' vero - ha replicato il romagnolo- ma è vero anche che un certo Avram Grant non ha fatto poi così male, arrivando sino alla finale di Champions". Un risultato che Mourinho, pur vincendo molti "tituli", non è riuscito ad ottenere (touché).
Ma non è solamente il tecnico a esaltarsi, alla vigilia della supersfida. Anche Petr Cech, uno dei "figliocci" di Mourinho, gira le spalle al maestro.
Il portierone della compagine inglese invita i compagni a non cadere vittime dei "giochetti mentali" del lusitano. Mourinho, infatti, criticando le 4 sconfitte dei londinesi, aveva detto "il Chelsea è forte ma non troppo forte".
Questa la risposta del ceco: "Quando Josè dice questo tipo di cose, c’è sempre una ragione. Vuole preparare la gara di mercoledì alla sua maniera per dare alla sua squadra un vantaggio. Conosce i nostri giocatori e cosa possiamo fare, ma anche noi conosciamo lui e come fa girare la squadra. Sono solo parole, noi siamo preoccupati di cosa accade in campo. Le parole, rimangono tali, ma vediamo chi è meglio quando si tratta di giocare".
0 commenti:
Posta un commento