Calcio, Wenger sulla sconfitta: "Troppi giovani? Facile dirlo dopo"
L'Arsenal non è stato sconfitto. E' stato letteralmente annientato dal Manchester nella semifinale di ritorno della Champions League. Tanto che dopo venti minuti, all'Emirates, la gara era sostanzialmente finita (due a zero per i Red Devils, reti di Park e Cristiano Ronaldo). Dunque, è tempo di riflessioni in casa dei londinesi e di comprendere i motivi di tale débacle. Il tecnico francese dei Gunners, Arsène Wenger rimugina sulla sconfitta dell'Emirates e risponde secco: "E' stato un rischio schierare così tanti ragazzi? Facile col senno di poi".L'alchimista dell'Emirates ha visto infrangere sull'ultimo ostacolo, scoglio insuperabile rappresentato dal super Manchester di Sir Alex Ferguson, il sogno dei suoi ragazzi di approdare alla finale di Roma. La critica che è piovuta sul capo del transalpino è proprio questa, ovvero di essersi affidato ad un team composto in maniera prevalente da giovanotti freschi ma poco esperti che sono stati travolti dai navigati fenomeni di Alex Ferguson. Un'opinione, abbastanza diffusa ma che il tecnico sconfitto prova a controbattere: "Forse è stato un azzardo giocare con tutti questi giovani contro una squadra esperta come lo United? Magari sì, ma detto col senno di poi è facile: d'altro canto, non avevamo altre opzioni difensive, e nessuna alternativa ai giocatori che ho schierato in campo. L'errore di Gibbs? Non è stato il solo elemento a determinare la sconfitta. Comunque ora è inutile stare a riparlare e a ripensare a questa disfatta. Barca-Chelsea? La guarderò senz'altro, è una sfida di grande fascino e prestigio, mi interessa nonostante ormai non ci riguardi più direttamente. Cosa succederà a Londra? Il calcio è del tutto imprevedibile, difficilissimo immaginare cosa potrà accadere a Stamford Bridge. Prendiamo la partita di oggi: chi mai di noi avrebbe immaginato di trovarsi sotto di due reti in casa contro il Manchester dopo meno di 15 minuti, quando avevamo impostato una gara d'assalto?".
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