Calcio, Messi come Maradona? La "pulce" ha le idee chiare: "Di Diego ce n'è uno solo"
E' stato uno dei protagonisti della finale di Champions, nella quale ha messo la sua firma prestigiosa realizzando la rete della sicurezza e del defnitivo tracollo inglese, ma soprattutto sarà uno dei leader dell'Argentina di Maradona che deve riscattare la pesante sconfitta boliviana (1 a 6 a La Paz) e riprendere la marcia verso i Mondiali del Sudafrica. La "pulce" blaugrana, Lionel Messi, fantastico campione del Barcellona di Guardiola, chiusa in maniera trionfale la stagione con il club catalano (Campionato, coppa nazionale e Champions), ora può dedicarsi alla Seleccion e al suo mister tanto amato, Dieguito.Nel ritiro biancoceleste tiene banco l’ardito paragone tra Diego e Messi che, dopo un 2009 pazzesco, si candida per i premi più succosi di fine anno: Pallone d’Oro e Fifa World Player. Il piccolo attaccante argentino ha le idee stremamente chiare sulla questione: "Ritengo sia una mancanza di rispetto nei confronti di Maradona ogni tipo di paragone. Di Diego ce n’è stato uno solo e nessun altro potrà mai pensare di arrivare ai suoi livelli. Per me è un privilegio lavorare con lui nella Selecciòn e cercare di imparare il massimo". Una dichiarazione di grande professionalità e di rispetto verso un campione, Diego Armando Maradona, che sicuramente non può essere paragonato a nessuno dei giocatori in circolazione. Un fenomeno del calcio che nasce ogni cent'anni e forse più. Ma Messi ha delle doti che, indubbiamente, lo inseriscono tra i grandi fuoriclasse del calcio moderno. Fantasia, velocità, serpentine pazzesche con la palla incollata al piede, ottimo finalizzatore. Questo è Messi, il quale nel momento di massimo splendore preferisce restare all’interno del suo mondo che sabato lo chiama alla partita della riscossa contro la Colombia. L’attaccante, però, indossa con disinvoltura le vesti del leader ed esprime le sue preferenze: "Mi piace un attacco composto da me, Aguero e Tevez. Le due volte che abbiamo giocato insieme abbiamo vinto e ci siamo trovati bene. Si tratta di un tridente che, a dispetto delle misure, è ugualmente grande perché garantisce un altissimo livello tecnico". Qualsiasi giocatore scenderà in campo, l'Argentina deve assolutamente vincere per non lasciarsi risucchiare nella pancia di una classifica che garantisce il Mondiale sudafricano diretto soltanto alle prime quattro. La Selecciòn, dopo lo schiaffo di La Paz, si trova al confine dietro a Paraguay, Brasile e Cile e quindi tra sabato con la Colombia e mercoledì a Quito con l’Ecuador è condannata a centrare il bottino pieno per non perdere il treno che porta ai Mondiali del prossimo anno.
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