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(highlights) Europei Under 21: Italia-Serbia 0-0. Il tridente non punge, la Serbia sfiora il colpaccio


(Italia-Serbia 0-0)

Bene in difesa, male in attacco. L'Italia dei "piccoli" impatta zero a zero contro la Serbia nella prima gara del Gruppo A degli Europei, in corso in Svezia (i padroni di casa, prossimi avversari del''Italia, hanno liquidato per cinque a uno la Bielorussia, con tripletta di Berg). Gli azzurrini di Casiraghi giocano un discreto primo tempo, impegnando con qualche fiammata la Serbia, anche se il tridente Giovinco-Acquafresca-Balotelli non offre una prestazione da ricordare. Poi, nella ripresa, i due talentuosi giovanotti spariscono dal match e la nostra nazionale soffre moltissimo il ritorno di Smiljanic e compagni che, più volte, sono pericolosi dalle parti di Consigli. Le parate del numero uno azzurro, specialmente sul tap-in da distanza ravvicinata di Tomovic, e il palo, colpito con una sforbiciata pazzesca da Kajar, salvano gli azzurri dalla sconfitta. Dunque, tutto sommato, un punto prezioso.

ITALIA (4-3-3): 1 Consigli; 2 Motta (78' Pisano), 3 Andreolli, 15 Bocchetti, 4 Criscito; 8 Marchisio, 21 Cigarini, 11 De Ceglie; 20 Balotelli (67' Abate), 9 Acquafresca, 10 Giovinco.
In panchina: 12 Sirigu, 6 Marzoratti, 13 Ranocchia, 14 F. Pisano, 5 Morosini, 7 Abate, 23 Dessena, 16 Candreva, 17 Poli, 18 Cerci, 19 Paloschi, 22 Seculin. Ct Casiraghi.

SERBIA (4-4-2):
1 Brkic; 15 Pejcinovic, 14 Tomovic, 5 Petkovic, 3 Fejsa, 4 Kacar, 7 Smiljanic, 11 Tosic, 17 Matic (85' Tomic), 16 Vukovic, 10 Sulejmani.
In panchina: 12 Saranov, 23 Zivkovic, 2 Jovanovic, 6 Gulan, 13 Obradovic, 19 Brezancic, 18 Milinkovic, 20 Tadic, 8 Veljovic, 21 Vilotic, 22 Tomic, 9 Perovic. Ct Krcmarevic.

ARBITRO:
Proenca (Por).
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Calcio, il Toro punta su Colantuono per riconquistare la Serie A

Colantuono al TorinoAlla fine, la scelta del patron granata, Urbano Cairo, è caduta su Stefano Colantuono, graditissimo soprattutto a Rino Foschi, ds del Torino, il quale ha lavorato con lui nell'esperienza palermitana. Niente Giampaolo, nemmeno Delio Rossi, che ha rifiutato di scendere di categoria, è lui il mister chiamato alla risalita in A, nel calcio che conta, dopo la disastrosa stagione appena conclusa dal Toro, con la retrocessione nella serie cadetta.

Non sarà un impegno facile, non sarà soprattutto una piazza facile dove lavorare, ma è una sfida affascinante quella che si appresta a vivere il 42enne coach capitolino. Colantuono, fermo la scorsa stagione dopo essere stato esonerato dal Palermo alla prima giornata di campionato, ha siglato un contratto annuale con il club della Mole. L'accordo, da 800mila euro circa, prevede anche un'opzione per la stagione 2010-2011, ma solo "in caso - precisa il club - di promozione in serie A".
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Calcio, La Lazio riparte da Davide Ballardini. Biennale per l'ex rosanero

Ballardini alla LazioDelio Rossi appartiene già al passato. Ora, dopo l'ufficializzazione dell'ingaggio da parte della società biancoceleste, il presente e il futuro della Lazio, almeno per i prossimi due anni, si chiama Davide Ballardini. Ottimo colpo, quello messo a segno da Claudio Lotito, visto che, il ravennate, classe 1964, che ha appena concluso la stagione alla guida dei rosanero, era uno dei mister più preparati ed appetiti sulla piazza. Ballardini ha firmato un contratto biennale a 750.000 euro all' anno.

Stamattina è stato ufficialmente presentato, nella sede della società laziale, il nuovo mister che dovrà rilanciare la Lazio. Questo il messaggio ai tifosi biancocelesti: "La Lazio deve avere chiaro un obiettivo: essere sempre competitiva. E' un dovere, in qualsiasi manifestazione". Parlando del suo metodo di lavoro, ha poi aggiunto: "Importanti sono i principi del gioco e le qualità dei giocatori. Poi viene la disposizione in campo, la veste tattica. Dire ora come giocherà la Lazio non sarebbe giusto. Ma ho già le idee chiare su come esaltare le qualità dei miei uomini. Zarate? Deve ancora crescere molto. Però ha già qualità fuori dal comune".
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Calcio, Ledesma dice addio: "Voglia di una grande".

Ledesma lascia la LazioDelio Rossi, Pandev, e ora Christian Ledesma. La Lazio perde un altro pezzo. Il centrocampista argentino (dal 2006 alla Lazio, 97 gare disputate e sette reti segnate) è l'altro aquilotto a lasciare la capitale per tuffarsi in una nuova avventura, magari con una big della Serie A (Juventus ?). Stamattina, a Formello, c'è stato l'incontro decisivo: il presidente biancoceleste Claudio Lotito e il procuratore dell'argentino Vincenzo D'Ippolito hanno parlato della situazione attuale del calciatore sudamericano, optando per l'interruzione consensuale del rapporto: "Ledesma nella prossima stagione non giocherà nella Lazio - ha spiegato D'Ippolito -. Pur avendo deciso col calciatore di non ricorrere all'articolo 17 per riconoscenza verso la Lazio, abbiamo concertato con Lotito che Christian verrà ceduto a un prezzo concordato".

La Lazio, quindi, ha accettato di incassare meno di quanto richiesto in precedenza ad alcuni club interessati (25 milioni di euro) e meno del suo valore di mercato che si aggira intorno ai 18. Ma cosa c'è dietro questa scelta di abbandonare la Capitale e la società laziale? "Siamo d'accordo con Lotito - ha proseguito D'Ippolito - che verranno chiesti 15 milioni, ma anche che si farà di tutto per agevolare la cessione. La Lazio ha fatto una proposta di adeguamento da top player, la stessa offerta più o meno formulata a Pandev, vale a dire una cifra intorno al milione e mezzo di euro, ma Ledesma, al pari di Pandev, vuole andar via per cercare nuovi stimoli i un'altra piazza". La scelta di Ledesma è quindi dettata dalla consapevolezza di poter ambire al salto di qualità e di giocare in una grande: "Su di lui ci sono due squadre italiane e due spagnole, continua D'Ippolito. Le società iberiche sono in stand-by, perché abbiamo evitato l'articolo 17. In Italia sono interessate Inter e Juventus. I nerazzurri, però, devono prima cedere Vieira, mentre i bianconeri si faranno avanti solo se non prenderanno D'Agostino", ha concluso il procuratore del centrocampista argentino.
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Calcio, Giuseppe Rossi lancia la sfida alla Spagna: "E' forte ma noi possiamo giocarcela con tutti".

Rossi lancia la sfida alla SpagnaLippi lo manda in campo, durante la seconda frazione di gioco, e lui ripaga la scelta del tecnico realizzando, con un grandissimo sinistro in corsa, il punto del pari. Poi, a dimostrazione del felice impatto sul match, si toglie la soddisfazione anche di un'altra rete, quella che chiude l'incontro sul tre a uno. L'"americano" Giuseppe Rossi è stato il grande protagonista ieri sera, nel match di esordio dell'Italia, nella Confederation Cup, contro gli Usa di Bradley.

Gara complicata, per nulla facile, con una superiorità numerica (avuta dall'Italia, a partire dal 33' del primo tempo, per l'ingenuità di Clark, allontanato dal cileno Pozo per un fallaccio ai danni di Gattuso) sfruttata solo nei secondi quarantacinque minuti, e proprio grazie ai guizzi di questo folletto (e dalla bordata dalla distanza di De Rossi). "Sono contento per il risultato, tre punti importanti e una doppietta che mi fa molto piacere". Questa la soddisfazione dell'attaccante del Villareal che ha subito pronta una dedica speciale: "Una dedica? Alla mia famiglia, in America. E' stato un match difficile, contro una squadra tosta, che corre e lotta molto. Nella ripresa però loro erano più stanchi. La Spagna? E' forte, ma pure noi lo siamo e possiamo giocarcela con tutti". La sfida alle Furie Rosse è lanciata. Sarà difficile, ma i Campioni del Mondo non devono temere nessuno, questo è l'input lanciato dal ragazzo del New Jersey. L'attaccante, poi, proseguendo nell'intervista, evita qualsiasi discorso sul mercato (per ora resta agli spagnoli del Villareal, ma c'è in agguato la Juventus su di lui) e pensa solo a dare il massimo per poter aiutare la Nazionale ad arrivare fino in fondo in questa manifestazione: "Sono concentrato su questa coppa ed al mercato non penso, voglio dare il massimo per la squadra e fare il meglio". I primi tre punti sono stati incamerati, ora sarà ancor più difficile contro l'Egitto, che ha impegnato non poco il Brasile, e infine domenica sera sarà match spettacolo contro l'undici di Carlos Dunga: "Sono due squadre toste sia Egitto che Brasile. Ora abbiamo due giorni di riposo e poi speriamo di fare questi tre punti".
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