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Udinese - Lech Poznan 2-1. I friuliani sopravvivono alla débacle italiana. Pepe-Di Natale affondano i polacchi. Ora c'è lo Zenit.

L'Udinese scampa all'epidemia di sconfitte italiche e tiene alto il tricolore, conquistando l'accesso agli ottavi di finale della Coppa Uefa, a spese del Lech Poznan sconfitto per due a uno. Ora, per i bianconeri, c'è il temibile Zenit, detentore in carica della competizione europea.

Udinese (4-3-3): Belardi; Zapata, Coda, Domizzi, Pasquale (32' st Lukovic); Inler, D'Agostino, Asamoah; Pepe (17' st Isla), Quagliarella (1' st Floro Flores), Di Natale. A disp.: Koprivec, Felipe, Zimling, Obodo. All.: Marino
Lech Poznan (4-2-3-1): Turina; Wojtkowiak, Bosacki, Arboleda, Djurdjevic; Bandrowski, Murawski; Lewandowski, Stilic, Iniac (26' st Wilk); Rengifo. A disp.: Kotorowski, Tanevski, Peszko, Kucharski, Anderson Cueto, Kikut. All.: Smuda
Arbitro: Blom (Ola)
Marcatore: 13' pt Rengifo (L), 12' st Pepe (U), 45' st Di Natale (U)

Chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce. Parafrasando un famoso detto popolare, i bianconeri di Marino superano i polacchi, recuperando la rete di svantaggio, siglata da Rengifo, grazie alla coppia gol Pepe-Di Natale. Nel prossimo turno, ostacolo difficile per i friulani. Infatti, i ragazzi di Marino se la dovranno vedere con lo Zenit San Pietroburgo, squadra eliminata nella fase eliminatoria della Champions (faceva parte del girone della Juventus, ndr). Passando alla gara, Il Lech parte fortissimo e trova, meritatamente, il vantaggio al 12': il destro di Rengifo, al limite, supera Belardi. All'Udinese basta solo un gol per la qualificazione, ma i bianconeri sembrano accusare il colpo. E' ancora il 12' il minuto chiave: Pasquale scende sulla sinistra, crossa e trova il rimpallo fortunoso di Pepe, che infila dopo il pasticcio della difesa ospite. Pareggio e qualificazione di nuovo in mano all'Udinese. Asamoah, al 37', si rende protagonista di una giocata stupenda, ma è stoppato da un'incredibile traversa. Sembra il segnale di una beffa imminente, ma così non è. I polacchi, stremati e riversati in avanti, subiscono il colpo del ko al 90', da Di Natale: l'attaccante, solissimo davanti a Turina, realizza il gol vittoria, che chiude definitivamente i giochi per la coriacea squadra polacca. E ora lo Zenit, detentore della coppa.

ECCO I MATCH DEGLI OTTAVI:
Marsiglia (Fra)-Ajax (Ola)
Galatasaray (Tur)-Amburgo (Ger)
Werder Brema (Ger)-Saint Etienne (Fra)
Cska Mosca (Rus)-Shakhtar Donetsk (Ukr)
Paris SG (Fra)-Sporting Braga (Por)
Dynamo Kiev (Ukr)-Metalist Kharkov (Ukr)
Manchester City (Ing)-Aalborg (Dan)
Udinese (Ita) - Zenit San Pietroburgo (Rus)
Le partite d'andata si giocheranno il 12 marzo prossimo.
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(video gol) Ajax - Fiorentina 1-1. Viola beffati in zona cesarini. Leonardo regala la qualificazione a Van Basten.


(Il vantaggio firmato da Gilardino, che aveva illuso i toscani)


(La serpentina di Leonardo, che beffa una difesa abbastanza incerta, e poi trafigge Frey per l'uno a uno che vale la qualificazione)

Ajax (4-4-2): Vermeer; Van der Wiel, Oleguer, Vertonghen, Vermaelen; Gabri (33' st Anita), Lindgren (24' st Leonardo), Enoh, Emanuelson; Sulejmani (46' stAlderweireid), Suarez. A disp. Gentenaar, Kennedy, Aissati, Schilder. All. Van Basten.
Fiorentina (4-3-3): Frey, Zauri (43' st Jovetic), Gamberini, Kroldrup, Pasqual; Donadel (27' st Almiron), Felipe Melo, Montolivo; Semioli (23' st Jorgensen), Gilardino, Mutu. A disp. Storari, Dainelli, Vargas, Kuzmanovic. All. Prandelli.
Arbitro: Johansson (Sve).
Marcatori: 16' st Gilardino (F), 43' st Leonardo (A).

Quasi perfetti. I ragazzi di Prandelli sfiorano l'impresa in terra olandese, dopo la sconfitta casalinga dell'andata, ma si arrendono al guizzo di Leonardo che impatta uno a uno a due minuti dalla fine, e consente all'Ajax di festeggiare la qualificazione. In vantaggio grazie ad un bellissimo gol di Gilardino (destro al volo, su assist di Mutu), la Fiorentina intravede la luce dei supplementari. Ma, all'88', la beffa è clamorosa all'Amsterdam Arena, uno dei templi del calcio. L'Ajax si salva grazie a Leonardo che, appena entrato, ha un impatto incredibile sul match, oltre che decisivo. Il brasiliano effettua una gran serpentina e, dopo un rimpallo favorevole, supera Frey con un rasoterra. E' la rete dell'uno a uno, che spezza le gambe e i sogni europei dei viola e regala il passaggio del turno alla squadra di Marco Van Basten.

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(video gol) Milan - Werder brema 2-2. Pizarro, bestia nera dei rossoneri. Per il Diavolo è notte fonda.


(Il vantaggio di Pirlo, su calcio di rigore)


(Azione personale di Pato che fulmina il portiere tedesco con una sventola pazzesca)


(Il Werder accorcia le distanze con il colpo di testa di Pizarro)


(Ancora Pizarro gela San Siro e sigla il due a due. Per il Milan è l'addio alla Coppa Uefa)

Milan (4-3-1-2): Dida; Favalli (32' st Jankulovski), Maldini, Senderos, Zambrotta; Ambrosini, Pirlo, Beckham; Seedorf (9' st Flamini); Inzaghi (17' st Shevchenko), Pato. In panchina: Abbiati, Kaladze, Bonera, Antonini. All. Ancelotti.
Werder Brema (4-3-1-2): Vander; Fritz, Mertesacker, Naldo, Pasanen (22' st Boenisch); Tziolis, Frings, Ozil (46' st Jensen); Diego; Almeida (17' st Rosenberg), Pizarro. In panchina: Mielitz, Prodl, Baumann, Harnik. All. Schaaf.
Arbitro: Eriksson
Marcatori: 26' Pirlo (M) su rigore, 33' Pato (M), 23' st Pizarro (W), 33' Pizarro (W).

Il Milan saluta mestamente la Coppa Uefa. A qualificarsi agli ottavi (contro il Sant'Etienne) è la squadra di Schaaf, autrice di una rimonta fantastica. In vantaggio di due reti, l'undici di Ancelotti subisce la rimonta del Werder e dice addio alla competizione europea (l'unica assente nella bacheca del club rossonero), in maniera inaspettata e clamorosa. La squadra milanista si era portata sul due a zero, parziale che sembrava rassicurante, al termine del primo tempo, grazie al rigore di Pirlo e a una prodezza di Pato (fuga solitaria e gran conclusione). Nella ripresa, invece, c'è stata la rimonta dei verdi anseatici con una doppietta di testa di Pizarro. Lui, il peruviano, è la bestia nera del Milan. E forse...il giustiziere finale di Ancelotti, sempre più lontano da Milano.
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Camoranesi ko insieme alla Juventus. Frattura alla costola per il bianconero.

(Mauro Camoranesi. Ancora un infortunio. Stagione sfortunata)
Oltre alla sconfitta, la gara col Chelsea ha portato un "nuovo vecchio" infortunato in casa Juventus. Frattura di una costola e risentimento muscolare per Mauro German Camoranesi, che non finisce i suoi tormenti e dovrà quindi osservare un periodo di riposo (alcune settimane). Una brutta tegola per Ranieri e stagione maledetta per il nostro azzurro.

Stagione sfortunata per l'oriundo bianconero. Camoranesi, che ieri ha riportato la frattura della nona costola sinistra e un risentimento muscolare, dovrà osservare alcune settimane di riposo forzato. Insomma, oltre alla sconfitta, arriva anche la beffa per Ranieri che dovrà fare a meno dell'esterno nel momento più caldo del torneo. La frattura, rimediata in uno scontro di gioco nel primo tempo contro il Chelsea e' stata accertata grazie a una radiografia. Per Camoranesi si tratta del settimo infortunio nella stessa stagione e della seconda frattura dopo quella alla clavicola di due mesi fa.
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Champions. Un pareggio e due sconfitte. Inghilterra meglio dell'Italia. Ma le sfide durano 180 minuti...

I dati sono eloquenti. Un pareggio e due sconfitte, nell'andata degli ottavi di Champions, che hanno coinvolto le italiane. Ma soprattutto, zero gol fatti e due subiti. Insomma, la prima parte del triplo derby italo-inglese sorride all'Inghilterra, ma il furore italico, represso in questi novanta minuti, avrà ancora modo di scatenarsi. Le sfide durano 180 minuti (e forse anche più).

Van Persie e Drogba. I giustizieri di Roma e Juventus, nell'andata degli ottavi della Champions League, che saranno costrette alla rimonta, nei due Olimpici, quello di Roma e quello di Torino. L'Inter invece ringrazia i santi e Julio Cesar se la gara è finita con uno zero a zero che lascia intatte le speranze di qualificazione. Ma comunque, Mourinho e i suoi dovranno segnare nella bolgia dell'Old Trafford. Insomma, i primi novanta minuti delle tre sfide tra i nostri colori e quelli inglesi ci regalano un bilancio nettamente in passivo. I giallorossi regalano una prestazione abbastanza deludente all'Emirates e tornano a casa con un passivo, minimo, che lascia ancora la possibilità di ribaltare la situazione, ma sicuramente non giocando in quella maniera che tutti noi abbiamo osservato. la Juventus, invece, perde per una disattenzione difensiva e, anche se ha sfiorato il pareggio, ha trovato molte difficoltà. E se Amauri e Del Piero fanno cilecca è difficile sperare nel passaggio del turno. L'Inter, di difficoltà ne ha trovate moltissime, soprattutto nella prima parte di gara, nella quale il Manchester ha assolutamente dominato. Con un portiere così è naturale avere fiducia, ma non potrà sempre fare miracoli no?. Insomma, i primi novanta minuti sono ad appannaggio della terra britannica. Sono realmente i più forti? Aspettiamo il ritorno e lo sapremo. Speranzosi.
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Coppa Uefa. Il Metalist fa fuori una Samp rimaneggiata.

La Sampdoria esce sconfitta anche dal ritorno dei sedicesimi, in casa degli ucraini, per due a zero, ed abbandona la Coppa Uefa. Priva di molti giocatori, fondamentali per lo scacchiere di Walter Mazzarri (Cassano e Pazzini su tutti), la compagine blucerchiata parte bene ma si sgonfia subito e subisce le iniziative del Metalist che vola meritatamente negli ottavi.

Metalist (4-5-1): Goryainov; Maidana, Obradovic, Gueye, Gancarczyk; Valyayev, Sliusar, Edmar, Rykun (58' Devic), Oliynyk (86' Berezovchuk); Jaja (78' Bordian). A disposizione: Bazhan, Konyushenko, Berezovchuk, Barilko, Zeze. All.: Markevich.
Sampdoria (3-5-2): Mirante; Campagnaro, Gastaldello, Da Costa; Padalino 6 (Mustacchio sv), Sammarco (64' Franceschini), Stankevicius (64' Pieri), Dessena, Ziegler; Marilungo, Bellucci. A disposizione: Castellazzi, Raggi, Ferri, Accardi. All.: Mazzarri.
Arbitro: Kircher (GER)
Marcatori: 30' Valyayev (M), 41' Jaja (M).

La Sampdoria esce mestamente dall'Europa.
Il Metalist batte la Sampdoria per due a zero nell'incontro di ritorno dei sedicesimi di finale di Coppa Uefa. Dura solo qualche minuto la voglia di rimonto di una compagine, quella di Mazzarri, scesa in campo con molte assenze. Priva di Cassano, Palombo e Pazzini, l'undici genovese, dopo un avvio incoraggiante, si e' consegnata agli ucraini, gia' vittoriosi all'andata a Marassi per uno a zero. Alla mezz'ora gol di Valyayev su azione manovrata. Al 40' raddoppio di Jaja' con un tiro da lontano che Mirante non riesce a trattenere.
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A 9 anni un giovane calciatore muore travolto dal tetto della panchina. Tragedia a Madrid.

Una vita che si spegne, a nove anni, in un modo incredibile. Siamo alla periferia di Madrid, nello stadio Recunto Ferial de las Rozas. E questo bambino, panchinaro in una gara di calcio a livello giovanile, viene colpito alla testa dal tetto della panchina che frana improvvisamente. Il trauma cranico è così forte che non c'è nulla da fare. Incredbile.

Morire giovanissimi, ma soprattutto morire in un campo di calcio...possibile? E' assurdo ma ci ritroviamo di fronte all'ennesima tragedia e, questa volta, a causare il decesso di un ragazzino che amava giocare a pallone non sono problemi di natura fisica. Ma una causa ben più grave e incredibile. Era in svolgimento una gara tra squadre giovanili e un bimbo di 9 anni, calciatore in una squadra giovanile dell'Atletico Madrid e' morto per le ferite subite per la caduta del tetto della panchina. L' incidente e' successo nello stadio Recunto Ferial de Las Rozas, alla periferia di Madrid. Il bimbo, Diego Alcala' Rivero, ha subito un trauma cranico serio e nonostante diversi interventi chirurgici non ce l'ha fatta. La Guardia Civil ha avviato un' inchiesta. Speriamo che sia fatta luce e che i responsabili di questa tragedia possano pagare le proprie colpe. Ma, purtroppo, non si potrà restituire all'affetto dei cari la cosa più bella, la vita del loro figliolo. Assurdo.
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Panucci chiede scusa a Spalletti. Nel pomeriggio conferenza stampa del difensore.

(Panucci chiede scusa a Spalletti)
Finisce il "caso Panucci"? Il giocatore, fuori rosa per per le note vicende, ha chiesto scusa al mister toscano Luciano Spalletti. Queste le prime indiscrezioni, che dovrebbero essere confermate in una conferenza stampa pomeridiana. Un passo necessario e giusto ma non era meglio farlo prima?

Colpo di scena nella vicenda che riguarda Christian Panucci. Pare, dalle ultime voci provenienti dall'ambiente giallorosso, che l'esperto difensore, attualmente fuori rosa per aver mancato di rispetto ai compagni e, soprattutto, all'allenatore (rifiutò la panchina, criticando le scelte del tecnico), abbia (finalmente) chiesto scusa a Luciano Spalletti questa mattina a Trigoria. A breve, comunque, potrebbero esserci sviluppi e secondo Sky Sport 24 si parla di una conferenza stampa nel pomeriggio da parte del difensore giallorosso. E' la fine di un caso e il ritorno, nel gruppo, di un valido difensore, e di un'importante arma in vista dell'Inter, ma soprattutto dell'Arsenal in Champions? Aspettiamo le prossime ore e ne sapremo sicuramente di più.
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Amauri risponde a Gattuso: "Non m'interessa cosa pensa su di me". Scintille nazionali.

(Amauri. S'infiamma la questione nazionale)
Le esternazioni di Gattuso non gli interessano. Amauri, nel post-partita della gara di Champions della Juventus (1 a 0 per il Chelsea, ndr), risponde in maniera chiara alle dichiarazioni del centrocampista rossonero "Ringhio" Gattuso, il quale lo accusava di ritenere l'Italia una "seconda scelta", qualora Dunga non lo volesse convocare.

La risposta non ha tardato ad arrivare. "Non me ne frega nulla di quello che pensa Gattuso su di me". Secca e piccata la risposta dell'attaccante brasiliano della Juventus. Con queste parole al veleno, Amauri, dagli spogliatoi dello Stamford Bridge, negli istanti successivi alla sconfitta europea della Juventus contro il Chelsea, ha risposto alle dichiarazioni di Rino Gattuso (”non siamo l’Azerbaigian, quindi Amauri vada con il Brasile”) che lo accusava di ritenere l'Italia una scialuppa di salvataggio nel caso in cui gli fossero chiuse, da Dunga, le porte della nazionale verdeoro.
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(highlights) Villareal - Panathinaikos 1-1. Giuseppe Rossi replica all'ex nerazzurro Karagounis.


(highlights di Villareal-Panathinaikos)

Giuseppe Rossi tiene a galla il Villareal. A "El Madrigal", L'undici di casa sfiora il gol, va sotto inaspettatamente al 14' della ripresa, ma poi recupera con il nazionale italiano. Rossi è stato uno dei protagonisti del match, con le sue accelerazioni che hanno messo spesso in crisi la retroguardia biancoverde. E proprio su una sua conclusione, sottomisura, Gavlinovic compie una strepitosa parata, intorno alla mezzora. Nella ripresa, la musica non cambia, poichè sono sempre gli spagnoli a comandare le operazioni, ma a segnare, abbastanza inaspettamente, sono i greci. Gran destro da fuori area dell'ex interista Karagounis che non lascia scampo a Diego Lopez. La gioia dei greci dura però pochi minuti. Al 67' Pires viene atterrato in area e l’arbitro assegna il calcio di rigore agli spagnoli. Rossi si incarica di battere, sinistro e Galinovic spiazzato (ma ennesima trasformazione che sarebbe da ripetere). Uno a uno e qualificazione che si deciderà nell'Ellade.
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(highlights) Sporting Lisbona - Bayern Monaco. Toni-Ribery e i tedeschi volano. Sporting strapazzato.


(highlights di Sporting Lisbona-Bayern Monaco)

Sporting Lisboa (4-4-2) - Tiago; Abel (16'st Pereirinha), Polga, Tonel, Caneira; Rochemback, Izmailov (16'st Vukcevic); Moutinho, Romagnoli; Liedson, Derlei (26'st Djalo). All.: Paulo Bento.
Bayern Munchen (4-4-2) - Resing; Oddo (26'st Lell) , Lucio (33'st VanBuyten ), Demichelis, Lham; Ribery, Ze Roberto, Van Bommel, Schweinsteiger(26'st Haltintop); Klose, Toni. All.: Klinsmann.
MARCATORI: 42'pt,17'st Ribery, 17'st Ribery, 39'st, 44'st Toni (B).

Al José Alvalade di Lisbona, il Bayern fa a pezzi i sogni europei dello Sporting. Devastante Ribery (2 gol e 2 assist per l'ex viola Toni), implacabile l'ex viola Luca Toni, che di testa e poi su ribattuta del portiere (sulla sua prima conclusione) sigla una doppietta. Di Klose il quinto sigillo di una gara che ha avuto storia solo nei primi minuti. Dopo qualche piccola fiammata lusitana, infatti, il Bayern prende possesso della trequarti avversaria e fa male alla squadra di Paulo Bento. È Ribery a mettere paura, ma poi il francese passa ai fatti proprio prima di tornare negli spogliatoi: al 42', l'attaccante parte in contropiede e brucia Tiago con un rasoterra. Nella ripresa, al 12' arriva il raddoppio della squadra di Klinsmann, e c'è tanta Italia nella circostanza: cross di Oddo, sfiora Toni di testa e Klose (in fuorigioco) insacca da pochi passi. C'è solo il Bayern in campo, e dilaga. Al 19', uno strepitoso Ribery trasforma un calcio di rigore assegnato per fallo di Rochemback su Lahm. E nel finale tra l'84' e l'89 arriva anche la doppietta personale di Toni, servito in entrambe le occasioni da Ribery. Il ritorno, dunque, sarà solo una formalità.

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(highlights) Real Madrid - Liverpool 0-1. Benaryoun gela il Bernabeu. Qualificazione ad un passo per l'undici di Benitez.


(highlights di Real Madrid-Liverpool)

REAL MADRID: Casillas, Ramos, Pepe, Cannavaro, Heinze, Robben, Diarra, Gago, Marcelo (1'st Guti), Raul, Higuain. A disp.: Dudek, Metzelder, Saviola, Van der Vaart, Sneijder, M. Torres. All.: Juande Ramos.
LIVERPOOL: Reina, Arbeloa, Carragher, Skrtel, Benaryoun, Mascherano, Xabi Alonso, Riera (16'st Babel), Torres (45'st Lucas, Kuijt (43'st Gerrard). A disp.: Hyyppia, Dossena, N'Gog, Cavalieri. All.: Rafa Benitez.
ARBITRO: Rosetti (Torino-Italia).
MARCATORE: 37'st Benaryoun (L).

Bernabeu gelato. A pochi minuti dalla fine, cala il buio sul Real Madrid e su uno dei palcoscenici più belli dell'europa calcistica. Minuto 37: Punizione di Fabio Aurelio dall'out di destra, Benaryoun stacca di testa e trafigge Casillas. E' il gol che decide il match a favore dell'undici di rafa Benitez, e probabilmente anche il discorso qualificazione. A Raul e compagni ora spetta un compiuto proibitivo, un'impresa che, se realizzata, potrebbe davvero cambiare il volto di una stagione davvero tormentata.
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(highlights) Chelsea - Juventus 1-0. Il lampo di Drogba e la Juve va ko. Ranieri: "Siamo fiduciosi".


(il lampo di Didier drogba, che decide il match a favore dei londinesi)

CHELSEA: Cech, Bosingwa, Cole A., Alex, Terry, Lampard, Mikel, Ballack (25'st Mancienne), Drogba, Anelka, Anelka, Kalou (27'st Malouda). All.: Hiddink.
JUVENTUS: Buffon, Mellberg, Molinaro, Legrottaglie, Chiellini, Camoranesi (7'st Marchionni), Tiago (17'st Marchisio), Sissoko (40'st Trezeguet), Nedved, Del Piero, Amauri. All.: Ranieri.
ARBITRO: Benquerença(Por).
MARCATORI: 12'pt Drogba (C).

Didier Drogba colpisce, al 12' del primo tempo, e il Chelsea piega i bianconeri per uno a zero il match di andata contro i bianconeri. Venti minuti, quelli iniziali, in balia degli avversari, poi con costanza gli uomini di Ranieri sono usciti dal guscio e si sono resi pericolosi dalle parti di Cech. Un possibile rigore, per una goffa uscita del portiere inglese su Amauri, e la conclusione finale di Nedved, deviata, che aveva dato l'illusione del gol. Queste le occasioni che si ricordano maggiormente, in una serata nella quale il brasiliano è stato autore di pochi guizzi, e Del Piero si è battuto come sempre ma senza trovare lo spunto vincente. Difesa concentrata e attenta, meno che in quell'occasione, nella quale sale male e viene bucata sul filo del fuorigioco. i Blues ne approfittano per piazzare il colpo mortale, con il loro forte centravanti ivoriano. C'è comunque fiducia, in vista del ritorno a Torino e le parole di Ranieri convergono in tal senso: "Siamo fiduciosi in vista del ritorno anche se siamo consapevoli che dovremo fare una gara perfetta e correre più di loro. Non sono contento del fatto che non siamo riusciti a segnare, avrei preferito giocare peggio ma farne almeno uno. A Torino dovremo attaccare, ma stando sempre attenti a non subirne. Mentre rientravamo negli spogliatoi, i ragazzi mi sono sembrati convinti delle nostre possibilità e questo mi fa ben sperare".
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Balbo torna a Treviso. Il presidente Setten: "Abel mi ha capito".

Una telenovela. Dapprima l'arrivo, poi le brusche e inaspettate dimissioni dopo "dieci minuti" di allenamento. Ora il ritorno e la soap trevigiana sembra concludersi per il meglio. Il presidente Setten ha avuto un chiarimento con Abel Balbo e conferma che sarà lui il timoniere del Treviso.

Una storia, quella dell'argentino a Treviso, che era partita bene, si era incasinata cammin facendo, aveva subito un tracollo clamoroso (addio dell'attaccante dopo neanche dieci minuti di allenamento) e che ora riparte. Quasi come un motore che s'ingolfa e improvvisamente riparte a girare. Abel Balbo sara' l'allenatore del Treviso: l'argentino era andato via nel pomeriggio, ma il presidente Ettore Setten lo ha convocato per poter avere un chiarimento. Dopo un colloquio tra i due, Setten ha riferito ai giornalisti: "Balbo mi ha capito e con lui e' rientrato anche il ds Giuseppe Cannella. Possiamo andare avanti".
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