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Buffon incorona i nerazzurri: "L'Inter vincerà lo scudetto"

(Buffon "assegna" lo scudetto all'Inter. Ma ci crede ancora)
Buffon incorona l'InterLe parole sono chiare, indelebili. La voce è quella di Gigi Buffon, portierone della Juventus. Un pò di scaramanzia nelle parole nel numero uno della Nazionale, ma anche la constatazione della forza dei rivali e di un distacco che difficilmente i bianconeri riusciranno a recuperare. Sette punti non sono tantissimi, ma se i nerazzurri non fanno passi falsi, ogni speranza di rimonta svanirà nel nulla e ogni sforzo sarà vano. E allora Buffon incorona l'Inter, anche se manca tanto e soprattutto la sfida diretta tra le due big del calcio italiano.

Lo scudetto? Sollecitato sulla questione di chi vincerà il titolo, il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, ha le idee chiare: "sicuramente lo vince l'Inter, perche' ha un bel margine di vantaggio su di noi. Poi, e' una squadra molto quadrata". Insomma, l'ottimismo incomincia a scemare, col passare delle giornate, e con la realtà di una squadra, quella interista, che non registra passi falsi. Così è davvero difficile coltivare speranze di rimonta. "Ma un briciolo di speranza c'e' sempre, perche' se non ci fosse non giocherei neanche domenica", ha aggiunto il portiere della Juventus e della Nazionale. Se non sarà scudetto, comunque, Buffon si augura che la Juventus riesca ad aggiungere un trofeo nella propria bacheca: "Il piu' vicino e' la Coppa Italia, anche se il campionato sarebbe molto piu' importante, ma e' anche la cosa piu' difficile'.
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Novellino in bilico. Cairo indeciso sul da farsi.

L'incontro tra società e tecnico, che si è svolto oggi, non ha ancora sciolto i dubbi relativi al futuro di Walter Novellino sulla panchina del Torino. I deludenti risultati e il momentaccio vissuto dalla compagine granata hanno imposto una riflessione e sul tavolo del presidente Cairo tiene banco la questione, soprattutto in queste ore. Le voci sono davvero contrastanti. C'è chi vuole dare ancora fiducia al mister avellinese, e chi, al contrario, opterebbe per un cambio tecnico. Incertezza.

Fumata grigia. L'importante incontro, che si è tenuto in società, questo pomeriggio, tra il Ds del Torino, Foschi, e il presidente del Toro, Urbano Cairo, è risultato interlocutorio. In sotanza, regna ancora molta incertezza nell'ambiente granata, che vive un momento difficile in campionato. Il direttore sportivo sarebbe propenso alla difesa dell'attuale tecnico, il presidente vorrebbe un avvicendamento. Si fanno sempre i nomi di Papadopulo e, soprattutto, di Camolese (il quale conosce bene l'ambiente del Toro, essendo già stato sulla panchina della squadra granata) come possibili sostituiti, ma il primo non avrebbe un rapporto idilliaco con Foschi, il secondo ha ancora un contratto con il Livorno. Non e' da escludere quindi che Novellino per ora resti sulla panchina a guidare la formazione torinese. Tanta confusione, speriamo si riesca a capire qualcosa di più nelle prossime ore.
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Figc nel segno della continuità. Giancarlo Abete in vetta fino al 2012

(Giancarlo Abete al vertice della Figc fino al 2012)
La Federcalcio italiana prosegue il suo cammino nel segno della continuità e nel nome di Giancarlo Abete che è stato confermato, con oltre il 98% dei voti validi, sul gradino più alto della Figc. Eletto nel 2007, Il presidente, soddisfatto e commosso per l'affetto e i plausi ricevuti, resterà in sella fino al 2012.

Giancarlo Abete e' stato rieletto presidente della Federcalcio, per il quadriennio olimpico, fino al 2012. Abete ha ricevuto 442,17 voti in delega, pari al 98,42% dei voti validi (1,58% di schede bianche). Poi, un lungo applauso, al quale è corrisposta la soddisfazione e l'emozione, molto evidente, di Abete che ha così commentato la conferma, quasi unanime, al vertice della Figc: "Grazie per la fiducia che mi avete dato, e che spero di onorare con l'impegno e con i risultati. C'e' la volonta' di lavorare congiuntamente con tutto il consiglio federale, con l'auspicio di determinare presto tutti i suoi ruoli all'interno. Spero di ricompensarvi con l'impegno nell'affrontare i problemi".
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Ranieri risponde duramente a Mourinho: "Le formazioni le faccio io"

(Claudio Ranieri risponde a Mourinho)
la risposta di Ranieri a MourinhoOrmai siamo ai ferri corti. Da un lato c'è Mourinho e tutti i tecnici italiani, o quasi, dall'altro lato, quasi a costituire un fronte comune compatto e battagliero. Il mister portoghese dell'Inter lancia frecciate, a destra e manca, e, in cambio, ne riceve dei macigni in pieno volto. Un altro arriva, in queste ore, dal tecnico bianconero, Claudio Ranieri, risentito dall'ultima stoccata dello "Special One". L'allenatore del club nerazzurro aveva insinuato che, in Italia, molti mister "si fanno fare" le formazioni.

"Finora le mie formazioni le ho sempre fatte io". A distanza di poche ore dalle dichiarazioni rilasciate da Mourinho, arriva la risposta pronta e decisa del tecnico juventino Claudio Ranieri, al quale non sono andate giù le "battute" che, come in altre occasioni, il portoghese poteva decisamente risparmiarsi. Il tecnico dell'Inter aveva, infatti, detto, tra e tante cose "sparate" in questa sua avventura italiana, che "molti allenatori italiani si fanno fare la formazione da altri". Ranieri non ha aggiunto altro, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di una manifestazione in ricordo del presidente del Catanzaro, Nicola Ceravolo, che fu il suo patron per tanti anni nel passato.
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(highlights) Liverpool - Aston Villa 5-0. Reds devastanti. Gerrard trascinatore con una tripletta.

Liverpool v Aston Villa

(highlights di Liverpool-Aston Villa)

Super Liverpool. In attesa del derby con il Chelsea, nei quarti di finale di Champions, i ragazzi di Rafa Benitez confermano di essere in un gran momento e, con un pokerissimo, inflitto al malcapitato Aston Villa, si portano ad una sola lunghezza dal Manchester United capolista, che è stato sconfitto a Londra dal Fulham. La parte del mattatore l'ha fatta il capitano di mille battaglie, Steve Gerrard, fortissimo centrocampista dei Reds e della nazionale inglese, ed autore di una tripletta (un gol su rigore). le altre due reti portano la firma di Kuyt e Riera.
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(video gol) Barcellona - Malaga 6-0. Messi, che gol! Con la "pulce", il calcio diventa poesia...


(la straordinaria rete di Lionel Messi)

Il Barcellona travolge il Malaga, per sei a zero (Messi, Eto'o doppietta, dopo un mese di astinenza, Xavi e Thierry Henry). Gara senza storia, blaugrana troppo forti e Malaga travolto. Protagonista, ancora una volta, il fuoriclasse argentino Lionel Messi. La "pulce" blaugrana, come vedrete nelle immagini, incanta ancora una volta la platea del Nou Camp con un gol pazzesco. E' lui il fenomeno del calcio mondiale, e Maradona può sorridere. Klinsmann, e il suo Bayern, prossimi avversario della fortissima squadra spagnola nei quarti di finale della Champions, un pò meno, dopo aver visto, in queste immagini, la traformazione del calcio in "poesia", divertimento, spettacolo, e meraviglie tecniche.
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(Highlights) I gol della 29a Giornata. L'Inter mantiene il distacco grazie ad un super Ibra. Genoa sempre più quarto. Torino in crisi nera


(Tutti i gol della 29° giornata in Serie A)

ECCO I RISULTATI:

Catania-Lazio 1-0 (Paolucci)

Roma-Juventus 1-4 (Loria (R), 2 Iaquinta, Mellberg, Nedved)

Bologna-Cagliari 0-1 (Acquafresca)

Chievo-Palermo 1-0 (Luciano)

Fiorentina-Siena 1-0 (Mutu)

Inter-Reggina 3-0 (Cambiasso, 2 Ibrahimovic (1 rig., I)

Genoa-Udinese 2-0
(Sculli, Milito (G)

Lecce-Atalanta 2-2 (2 Padoin (A), 2 Caserta (1 rig., L)

Torino-Sampdoria 1-3 (Bianchi (T), Pazzini, Sammarco, Cassano (S)

Napoli-Milan 0-0
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(highlights) Napoli - Milan 0-0. Donadoni blocca il "suo" Milan. Gol regolare annullato ad Hamsik. E Galliani subisce l'ira dei napoletani.


(highlights di Napoli-Milan)

NAPOLI (3-5-2): Navarro; Santacroce, Cannavaro, Contini; Grava, Pazienza, Blasi, Hamsik, Mannini; Zalayeta (dal 46’ s.t. Bogliacino), Lavezzi (Bucci, Montervino, Datolo, Amodio, Russotto, Denis). All. Donadoni.
MILAN (4-3-1-2): Dida; Zambrotta, Maldini, Favalli (dal 27’ s.t. Senderos), Jankulovski; Beckham, Pirlo, Flamini; Seedorf (dal 12’ s.t. Kaka); Inzaghi (dal 18’ s.t. Ronaldinho), Pato (Kalac, Antonini, Darmian, Shevchenko). All: Ancelotti
ARBITRO: De Marco di Chiavari.

Il revival di una classica del calcio italiano termina con uno zero a zero che tradisce molto lo spettacolo annunciato alla vigilia, anche se il vibrante. Il Napoli, targato Donadoni (grande emozione per l'ex rossonero, che si ritrova davanti all'ex compagno di squadra Ancelotti, ora "nemico" sulla panchina rossonera) ritrova Mannini (sospesa la squalifica, inflittagli dal Tas per il ritardo all'antidoping) e ferma sullo zero a zero il Milan che non punge molto in avanti (Pato, sicuramente, meglio di Inzaghi) ma può essere contento di un punto, gudagnato, visto che il club di Via Turati viene "graziato" dall'arbitro De Marco, in collaborazione con il suo assistente. Era valido il gol, ingiustamente annullato ad Hamsik. Infatti, Pirlo teneva in gioco il forte centrocampista slovacco nel momento in cui, impatta al volo di destro, sulla sponda aerea di Zalayeta, e insacca, battendo Dida da pochi passi. Uno sbaglio arbitrale...si...l'ennesimo. Finale teso, con Galliani, amministratore delegato del Milan, che, quando abbandona lo stadio, diventa oggetto dell'ira dei tifosi partenopei, che sfogano il malcontento per il "furto" subito e se la prendono con la sua macchina, colpita da sassi e lanci di uova.
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(highlights) Inter - Reggina 3-0. Cambiasso sblocca Ibra mette al sicuro. "Cucchiaio" alla Totti per lo svedese.


(highlights di Inter-Reggina)

INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Rivas, Cambiasso, Santon; J. Zanetti, Muntari; Balotelli, Stankovic (dal 21′ st Jimenez, dal 33′ s.t. Maxwell), Mancini (dal 41′ pt Obinna); Ibrahimovic. (Toldo, Vieira, Cruz, Crespo). All. Mourinho.
REGGINA (3-5-2): Puggioni; Lanzaro, Valdez, Santos; Adejo (dal 32′ st Krajicik), Barreto, Carmona, Barillà (dal 22′ st Sestu), Costa; Cozza (dal 29′ st Ceravolo), Brienza. (Marino, Cascione, Di Gennaro, Stuani). All. Orlandi.
ARBITRO: Mazzoleni.
MARCATORI: 6'pt Cambiasso, 10'pt, 13'st Ibrahimovic (I).

L'Inter batte la Reggina di Orlandi, che resta desolatamente all'ultimo posto in campionato, e Zlatan Ibrahimovic regala, alla platea del Meazza, il colpo da fuoriclasse, siglando un gol con il "cucchiaio" (marchio di fabbrica che, quando stava bene e in palla, era di proprietà esclusiva del capitano giallorosso, Francesco Totti). Passata l'iniziale sfuriata della Reggina, l'Inter accelera e in dieci minuti chiude la pratica, grazie a Cambiasso che s'inserisce in area a batte Puggioni, e al rigore di Ibrahimovic (fallo, abbastanza dubbio, su Mancini). Poi nella ripresa, la magia del fuoriclasse, dribbling e pallonetto di sinistro dal limite. I nerazzurri rispondono, così, alla Juventus che aveva travolto la Roma all'Olimpico, e mantengono i bianconeri a meno sette. Ora, per Dottor Mourinho, c'è da "curare" i malumori di Ibrahimovic, che non è così convinto di restare in terra milanese.
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(highlights) Genoa - Udinese 2-0. Il Grifone continua a volare, con Sculli e Milito. Ma i friuliani protestano.


(highlights di Genoa-Udinese)

GENOA (3-4-3): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Rossi (dal 7′ s.t. Olivera), Milanetto (dal 47′ s.t. Modesto), Juric, Criscito; Sculli (dal 21′ s.t. Papastathopoulos), Milito, Palladino. (Lamanna, Terigi, Mesto, Ferraro). All. Gasperini.
UDINESE (4-3-3): Handanovic (dal 6′ p.t. Koprivec); Zapata, Felipe, Domizzi, Pasquale; Zimling (dal 22′ s.t. Quagliarella), D’Agostino, Asamoah; Isla (dal 36′ s.t. Di Natale), Floro Flores, Sanchez. (Sala, Obodo, Inler, Pepe). All. Marino.
ARBITRO: Ayroldi di Molfetta.
MARCATORI: 15'st Sculli, 49'st Milito (G).

Il Genoa continua a vincere, batte l'Udinese e rafforza il quarto posto in campionato, che significa Champions. Ma c'è una macchia pesante in questo successo dei rossoblu di Gasperini. L'episodio arriva intorno all'ora di gioco, quandol'attaccante dell'Udinese, Floro Flores, entra in area, dopo un bel movimento, e viene rimontato, irregolarmente, da un avversario. Per l'arbitro Ayroldi non è calcio di rigore. Sul rovesciamento di fronte, arriva il colpo "di nuca" di Sculli che regala il vantaggio ai liguri. Questo è il calcio, un susseguirsi di episodi, e quello decisivo ha favorito il Grifone. Nel finale, poi, torna alla gioia del gol Milito, dopo più di un mese. Il Genoa vola, l'Udinese recrimina, ma il pensiero va alla Coppa Uefa e alla grande sfida dei quarti con il Werder Brema.
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