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(highlights) Juventus - Cagliari 2-3. Miracolo Cagliari, Juventus sconfitta.

Chapeau Cagliari. Grande prestazione, a Torino contro la Juventus, nell'anticipo serale del sabato e i sardi continuano a volare. Quarto successo consecutivo (sei risultati utili totali) per i ragazzi di Allegri che infliggono una pesante sconfitta alla formazione di Claudio Ranieri, apparsa abbastanza stanca, e si portano in zona Uefa, a 34 punti. Per i bianconeri problemi difensivi (cinque reti subite nelle ultime due gare) e soprattutto uno stop grave che complica notevolmente i piani scudetto. Inoltre, domani l'Inter, in casa contro il Torino, ha l'occasione, guadagnando i tre punti, di allungare a più nove proprio sulla Juventus e mettere un tassello importante verso la conquista dello scudetto, ma anche Milan e Roma possono farsi sotto, impegnate rispettivamente all'Olimpico contro la Lazio e al Granillo, fortino della Reggina.



(highlights del match - Cagliari Juventus 2-3)
 

JUVENTUS: Buffon; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini (26'st Grygera), Molinaro; Marchionni (24'st Iaquinta), Sissoko, Zanetti (22'pt Marchisio), Nedved; Del Piero, Amauri. All. Ranieri.
CAGLIARI:Marchetti; Pisano, Bianco, Canini, Agostini; Biondini, Conti, Fini (40'st Parola), Cossu (24'st Lazzari); Jeda, Acquafresca (16'st Matri). All. Allegri.
ARBITRO: Banti
MARCATORI: 16'pt Biondini (C), 31'pt Sissoko, 38'pt Nedved (J), 9'st Jeda, 33'st Matri (C).
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(highlights) Napoli - Udinese 2-2. Pareggio emozionante al San Paolo. Lavezzi e Hamsik illudono i partenopei.

Una beffa per il Napoli, che voleva la vittoria per uscire dalla crisi e per Mannini, squalificato per un anno, insieme a Possanzini, dal Tas. I partenopei sprecano il doppio vantaggio, acquisito grazie alle reti di Lavezzi ed Hamsik e devono accontentarsi di un misero punticino, a causa della grandissima rimonta operata dalla compagine friulana. Ancora la premiata ditta Di Natale-Quagliarella (il primo su rigore, il secondo con una prodezza davvero fantastica) toglie le castagne dal fuoco a Marino e regala ai suoi un pareggio confortante, dopo il successo ottenuto, la scorsa settimana, contro la Juventus. Udinese guarita, Napoli ancora no.



(Lavezzi sblocca l'incontro, realizzando di sinistro su assist di Denis)


(il raddoppio del Napoli, che sembrava aver chiuso il match, firmato da Hamsik, di testa, al rientro dopo la squalifica)


(L'Udinese accorcia le distanze, e rientra in partita, grazie al rigore trasformato da "Totò" Di Natale)


(Grandissimo gol di Quagliarella, per il 2 a 2 finale, su assist di D'Agostino)
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Roma, colpo "giallorosso". Arriva Diamoutene dal Lecce. Ma a Reggio Calabria: out Francesco Totti.

                    Diamoutene, cambia squadra...ma non i colori

Una notizia positiva e una negativa in casa giallorossa. La difesa romanista, che presto sarà orfana di Panucci, in rotta con la società e in partenza per altri lidi (probabilmente inglesi), si rinforza con l'arrivo di SOULEYMANE DIAMOUTENE, il quale giunge alla corte di Spalletti, dal Lecce, con la formula del "prestito con diritto di riscatto". Non è dunque Motta, il difensore che va ad arricchire la retroguardia capitolina, e nemmeno Comotto. A sopresa è il maliano, classe '83 (arrivato in Italia nel 2001-2002, nella squadra toscana della Lucchese, poi nel 2003-2004 il trasferimento in Umbria dal Perugia di Gaucci e, infine quattro stagioni a Lecce), il nuovo acquisto in casa giallorossa. Ma se Spalletti sorride per il rinforzo difensivo, si sarà sicuramente rabbuiato per il nuovo stop che costringerà FRANCESCO TOTTI ad assistere alla gara dei compagni dalla tribuna del Granillo. Infatti, il capitano giallorosso non figura nella lista dei convocati ed è sicuramente una grave perdita per Spalletti e per la Roma. Ed ora, chi giocherà...Baptista o Menez?
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Anticipi di Serie A. Il Napoli e il san Paolo uniti per Mannini. A Torino, invece, ostacolo sardo per la Juventus.

22esima giornata in Serie A. Il sabato calcistico offre subito due match molto interessanti e gustosi. Alle 18, al San Paolo, arriva l'Udinese, rinfrancata dalla prestigiosa vittoria ottenuta, la scorsa settimana, contro la Juventus di Ranieri, grazie al tandem Quagliarella-Di Natale, autori di due reti molto belle (soprattutto quella di "Totò"). Il Napoli, in netta flessione (sconfitta con Roma e Fiorentina), spera nel suo campo amico e, per tornare a vincere, si affida a Lavezzi e al rientrante Hamsik, valore aggiunto nel centrocampo partenopeo. In serata, invece, insidia Cagliari (reduce da tre vittorie consecutive) e Robert Acquafresca per la Juventus che è attesa al riscatto, dopo l'inattesa sconfitta di Udine, e ha bisogno di una vittoria per rimanere attaccata all'Inter ed evitare il ritorno dei rossoneri di Carlo Ancelotti.

NAPOLI - UDINESE (Sabato ore 18)
Napoli (3-5-2): Navarro; Cannavaro, Rinaudo, Contini; Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik, Vitale; Denis, Lavezzi. A disposizione: Sepe, Santacroce, Aronica, Pazienza, Bogliacino, Zalayeta, Russotto. All. Reja
Indisponibili: Iezzo, Gianello, Montervino (squalificato), Mannini (squalificato un anno per la nota vicenda del ritardo ad un controllo antidoping).
Udinese (4-3-3): Handanovic; Ferronetti, Zapata, Felipe, Lukovic; Pepe, Inler, D'Agostino, Asamoah; Di Natale, Quagliarella. A disposizione: Belardi, Coda, Pasquale, Obodo, Isla, Floro Flores, Sanchez. All. Marino.
Indisponibili: Domizzi.
 

Riprendere il sentiero smarrito. Quello che porta alla vittoria e che, da tre settimane i ragazzi di Reja hanno abbandonato, subendo pesanti sconfitte contro Chievo, Roma e Fiorentina. E vincere per Mannini. Questo è l'obiettivo per il Napoli, che ritrova il forte centrocampista slovacco Hamsik (al rientro dalla squalifica) e l'affetto e il sostegno del San Paolo (rivolto alla squadra ma anche e soprattutto a Mannini, squalificato per un anno dal Tas per essersi presentato in ritardo ad un controllo antidoping quando giocava nel Brescia) ma deve fare i conti col problema del portiere. Non recuperano nè Iezzo Gianello quindi, a difendere la porta campana, ci sarà Navarro, con il 18enne ragazzo di Fuorigrotta, Sepe, in panchina. Fuori, quindi Mannini, per la lunga squalifica, a sinistra ci sarà l'inserimento di Vitale (a segno la scorsa settimana, "grazie" all'estremo difensore viola Sebastien Frey). Sicuro del posto il "Pocho" Lavezzi, chi affiancherà il fuoriclasse argentino? Noi puntiamo tutto su Denis anche se Zalayeta scalpita e non è detto che Reja non decida di far accomodare in panchina l'altro gaucho e puntare sulla verve dell'uruguagio. Nell'Udinese, galvanizzata dal successo ottenuto contro la Juventus (arrivato dopo tre mesi di agonia),  forfait di Domizzi e difesa, quindi, da ridisegnare, con Zapata al centro e Ferronetti a destra. Il folletto nero Asamoh giostrerà ancora come esterno sinistro di centrocampo, mentre a destra sarà Pepe a cercare di sfondare. In attacco, confermatissimi i cecchini del match con la Juve, Quagliarella e "Totò" Di Natale.

JUVENTUS - CAGLIARI (Sabato ore 20.30)
Juventus (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Marchisio, Nedved; Amauri, Del Piero. A disposizione: Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Zanetti, Tiago, Trezeguet, Iaquinta. All:. Ranieri.
Indisponibili: Andrade, Zebina, Knezevic, Camoranesi, Salihamidzic, Manninger, Giovinco
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Pisano, Bianco, Canini, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Jeda; Matri, Acquafresca. A disposizione: Lupatelli, Matheu, Astori, Parola, Larrivey, Fini, Cossu. All. Allegri.
Indisponibili: Lopez.

Di fronte, questa sera, i bianconeri, attesi al riscatto dopo la deludente sconfitta rimediata in Friuli, e la terribile compagine sarda di Allegri, reduce da tre vittorie consecutive e trascinata in questo periodo magico da Robert Acquafresca, bomber del Cagliari con 9 reti (due rigori). Ranieri ha detto: "La Juve non è stanca". Bene, dovrà sicuramente dimostrarlo stasera, nel secondo anticipo saturnino, perchè all'Olimpico di Torino arriva una formazione che corre per novanta minuti e gioca un bel calcio. Dinque, match difficile per il bianconeri che, comunque, ritrovano due pezzi da 90. Infatti, in difesa rientra il forte centrale Chiellini, che farà coppia al centro con Legrottaglie. In attacco, invece, rientra il capitano e leader dei bianconeri, Alex Del Piero. Si ricompone così l'affiatata coppia gol con Amauri e, di conseguenza, Iaquinta e Trezeguet si accomodano in panchina. Non convocato Giovinco, sofferente per una botta alla caviglia rimediata la scorsa settimana. Gli ospiti, invece, riaffidano le chiavi della porta al bravo Marchetti (arrivato in Sardegna dall'Albinoleffe, in prestito, si sta rivelando uno dei portieri più bravi) che ha dichiarato di essere entustiasta di poter giocare contro il suo "idolo" Gianluigi Buffon. Dunque, Allegri potrà contare sul portiere titolare ma perde Lopez, nemmeno convocato. Gioca Bianco, Astori si siede quindi in panchina. In attacco, come sempre, Jeda dietro alla coppia Matri-Acquafresca.
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Safina sconfitta, Serena Williams trionfa negli Australian Open

                         Serena Williams, di nuovo la numero 1 al mondo


Devastante, come un ciclone. Aveva voglia di tornare a dominare il circuito e ci è riuscita. La regina nera SERENA WILLIAMS (vittoriosa, in semifinale, contro la Dementieva) spazza via, col punteggio di 6-0, 6-3, la russa DINARA SAFINA (che aveva battuto, in semifinale, la temibile Zvonareva), nella finale femminile degli AUSTRALIAN OPEN e conquista il prestigioso torneo e il relativo ricco montepremi in palio. La tennista americana spegne quindi, sul nascere, le ambizioni dell'atleta russa sconfiggendola nettamente e concedendogli solamente tre games. E' dominio americano, poichè nel doppio Serena aveva già vinto nella finale, in coppia con la sorella minore Venus. Ora, arriva il bellissimo successo nel singolo, contro la forte tennista moscovita. Per Serena si tratta del quarto trionfo australiano dopo quelli del 2003, del 2005 e del 2007. Particolare non trascurabile, questo prezioso e importante successo consente alla 27enne di Saginaw, di mettere tutte le colleghe in riga e di tornare al vertice del ranking Wta.
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Il "revisionismo" di Paparesta su Moggi: "Non mi ha mai chiuso in uno spogliatoio"

                  Gianluca Paparesta, nella sua ex divisa da arbitro

Revisionismo o beatificazione di "Big" Luciano? A voi il compito di dare soluzione a questo dilemma shakesperiano. A fare dietrofront è l'ex arbitro GIANLUCA PAPARESTA, che corregge il tiro sulle dichiarazioni rilasciate all'epoca in cui venne rinchiuso nello spogliatoio (secondo le avvermazioni rilasciate all'epoca dallo stesso arbitro), dall'allora Direttore Generale bianconero, al termine di Reggina - Juventus diretta proprio dal 39enne fischietto di Bari.


"Moggi e Giraudo entrarono agitati e si lamentarono del mio operato- ha spiegato Paparesta a "Niente di Personale", trasmissione di La7- nessuno pero' mi ha chiuso dentro lo spogliatoio". L'ex arbitro ha poi aggiunto: "Si sono solo lamentati in maniera decisa -continua Paparesta- perche' non avevo concesso loro un rigore e avevo annullato il gol del pareggio proprio un attimo prima del finale, cosa che per altro dimostra che non soffrivo certo di sudditanza. Poi se ne sono andati via e io ho solo sbagliato a non inserire nel referto di gara l'episodio''. "Solo sbagliato a non inserire nel referto l'episodio"? Ma è gravissimo, cari signori, così come è grave il fatto che, improvvisamente, oggi a distanza di anni, il signor Paparesta se ne esca fuori con una versione decisamente diversa da quella fornita nei giorni più caldi dello scandalo di Calciopoli: "Questa non e' la mia versione ma la realtà- ha replicato l'ex direttore di gara- non ero solo, con me c'erano assistenti, quarto uomo e un osservatore. Se fosse accaduto qualcosa, qualcuno l'avrebbe segnalato''. Paparesta non ha poi voluto commentare il fatto che altri suoi colleghi coinvolti in Calciopoli, e tutt'ora sotto processo penale (la sua posizione e' stata archiviata), siano ancora in attività, mentre lui è rimasto "al palo": ''A volte mi chiedo perchè non arbitro più, ma a me non interessa la posizione di altri miei colleghi, a cui invece auguro di essere completamente prosciolti come me. Ho dimostrato la mia estraneità davanti agli organi inquirenti e, ora che sotto l'aspetto disciplinare sono pulito, solo Collina può dire se potrò tornare ad arbitrare o meno. Solo il designatore puo' dire se sono in grado di arbitrare dal punto di vista tecnico''. Insomma, ha voglia di tornare ad arbitrare, l'arbitro pugliese, ma intanto, oltre a parlare di quel famoso e caliente post-gara, affronta anche il tema legato alla telefonata fatta a Moggi l'8 novembre 2004, due giorni dopo la gara ddel Granillo: ''E' stato il mio unico errore. L'ho chiamato perche' era partita nei miei confronti una campagna mediatica incredibile di cui lui si vantava. In molti, anche della mia associazione (l'Aia), dicevano che dovevo smettere di arbitrare e cosi' l'ho sentito per chiarire. Se lui pensava che non ero in grado di arbitrare si doveva rivolgere alle sedi competenti anche perche' se la campagna fosse continuata io mi sarei dimesso''. In conclusione, Paparesta ha poi spiegato la telefonata fatta a LEONARDO MEANI, addetto agli arbitri, in quel periodo, per la società rossonera (e principale responsabile della penalizzazione di 8 punti che ha dovuto scontare il Milan): ''Io sono un cittadino italiano e un commercialista, prima che un arbitro. Dopo aver appreso la notizia, durante il mio lavoro di revisore dei conti, di una possibile procedura d'infrazione contro l'Italia da parte dell'Unione Europea per violazione delle norme sul protocollo di Kyoto in relazione alle energie alternative, ne ho parlato col Meani visto che il presidente del Milan è anche il premier italiano''. Tutto risolto insomma? Allora perchè non dire subito come erano andate realmente le cose e spuntare, invece, oggi con la verità? Restiamo abbastanza perplessi...
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Gigi Buffon e le sue rivelazioni.

                      Gianluigi Buffon e le sue rivelazioni

Ha da poco compiuto 31 primavere e, sempre da poco è tornato a difendere i pali della porta bianconera, dopo aver passato mesi d'inferno per l'infortunio patito. E' tempo di riflessioni e di pensieri esternati a "Filo diretto", trasmissione che fa parte del palinsensto di "Juventus Channel". Lui che è andato in B con la Juventus, all'epoca della retrocessione "forzata" per i fatti di Calciopoli, dimostrando grande attaccamento alla maglia e alla società della Mole, lascia che esca allo scoperto qualche importante retroscena, sul suo recente trascorso in bianconero. Stiamo parlando, naturalmente, del portierone juventino e della Nazionale, GIANLUIGI BUFFON.

"Se la Juve non fosse andata in B sarei andato via per un po' di situazioni che si erano create e che non mi piacevano" - ha detto Buffon al canale bianconero, "Juventus Channel". E ha poi aggiunto:"Rimanere è stato un bene per me, non ho nessun rimpianto e ho la certezza che la mia autostima come persona sia cresciuta. Ora non ci sono i presupposti per andare via, ma se ci fossero offerte da fantacalcio, qualcosa potrebbe cambiare anche da parte della Juventus". Insomma, se la Juventus non fosse andata in B, Buffon avrebbe preso la decisione di lasciare il club torinese "per situazioni che non gli piacevano", e anche se non ne parla in modo esplicito, possiamo intuire a chi o a cosa si riferisca, ma alla fine, visto come sono andate le cose, la scelta di rimanere ha dato i frutti sperati, soprattutto sul piano della crescita personale, come ha ammesso lo stesso portiere durante la trasmissione "Filo Diretto". Dichiarazioni importanti, quelle di Buffon che chiude parlando di oggi, del presente in bianconero e dopo aver lanciato dei consigli alla società, ribadisce di pensare esclusivamente a far bene per la sua maglia: "Va bene che sono ancora giovane però la Juve dovrebbe pensare anche al futuro. Ripeto, in questo momento non c'è nessun tipo di 'spauracchio', non c'è nessun offerta e non c'è nessun presupposto per cui possa andare via". Insomma, caro Cobolli Gigli, Buffon non sarà immortale, ma finchè para in questo modo, meglio tenerselo stretto.
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La Roma vicina a Motta, ma il dg friuliano Leonardi frena. Intanto il Torino sogna il "ribelle" Panucci.

                  Marco Motta, oggetto del desiderio della Roma

Mercato in fermento in casa giallorossa. Il mercato si chiude il 2 febbraio prossimo e se Panucci andrà via, ai giallorossi occorrerà, necessariamente, un pronto rimpiazzo in difesa, che possa colmare il vuoto lasciato dall'addio del 36enne difensore ligure. Oggi, telefonate "bollenti" tra la Roma e il procuratore di Marco Motta (calciatore nel mirino di tante squadre, compresa la Juventus), ed è sembrato davvero quasi ad un passo dalla conclusione il trasferimento del calciatore alla corte di Spalletti, ma stasera il Dg friulano Leonardi frena, raffreddando i sogni romanisti di ottenere il giovane difensore, ex Atalanta e ora all'Udinese, e capitano dell'Under 21. Intanto, il Torino ha un sogno: portare in granata proprio il "ribelle" Christian Panucci.

La Roma e MARCO MOTTA non sembrano così vicini. Questo è quello che si desume dalle parole del dg dell'Udinese, PIETRO LEONARDI, che ha frenato, nel tardo pomeriggio, sul trasferimento del difensore in giallorosso: "Se la Roma fosse interessata dovrebbe sentire l'Udinese - ha esordito - Questa voce che la Roma e l'Udinese non hanno buoni rapporti è una favola, ho buoni rapporti con la Roma, abbiamo tanta stima nei confronti della società e per l'allenatore che ha determinato qualcosa di importante anche per l'Udinese nei tempi addietro. Se la Roma ha chiamato? Se lo ha fatto ha trovato occupato...". Ma, la realtà sembra ben diversa da quella sottolineata dal dirigente friulano, nelle ultime ore. Infatti, si parla di accordo vicino tra le due società, con la formula del prestito oneroso. "Noi dovremmo prestare giocatori alle grandi squadre? Nella storia dovrebbe essere il contrario - ha aggiunto Leonardi - Fatta premessa che non ho parlato con nessuno. Ma noi dovremmo prestare giocatori? Mi sembra paradossale. Se Motta disturbasse nell'Udinese pure pure, ma Motta non disturba. Noi diamo giocatori in prestito se peniamo che debbano maturare, ma non è questo il caso". Insomma, una situazione abbastanza ingarbugliata, tanto che la Roma si è già tutelata, visto che l'alternativa all'Under 21, sembra già pronta, ovvero il difensore viola COMOTTO, il quale ha già dato la sua disponibilità al trasferimento nella Capitale. Tutta questa frenesia, nel cercare un difensore, nasce in casa giallorossa dal fatto, ormai risaputo, che è vicino l'addio di Christian Panucci, in rotta con Spalletti dopo la querelle avuta al termine della gara disputata dai giallorossi a Napoli e la mancata convocazione nella gara, successiva, giocata in casa contro il Palermo. E, sul difensore romanista, ha messo gli occhi il TORINO di Novellino che vede ne "er grinta" Panucci, l'obiettivo ideale per rinforzare il reparto arretrato granata. Ad ammetterlo è il Ds della società torinese, RINO FOSCHI: "E' un grande giocatore. Venisse al Torino sono certo che garantirebbe le giuste motivazioni ed il corretto carattere al reparto difensivo- ha detto il dirigente a Radio Kiss Kiss- Si', Cristian e' un nostro sogno. Purtroppo pero' credo che alla fine andra' a giocare all'estero". Sognare è lecito, poi dove andrà ancora non possiamo saperlo. L'unica certezza è che a Roma non resterà.
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A E B INIZIERANNO CON 15 MINUTI DI RITARDO. Clamorosa decisione dell'Aic.

Avevamo preannunciato, con largo anticipo, che sarebbe successo qualcosa, dopo la proposta sollevata da Campana (che voleva il blocco totale dell weekend calcistico) e la mezza smentita di Matarrese che, pur escludendo lo stop, faceva intendere che qualcosa sarebbe sicuramente successo, per solidarietà ai due calciatori, Mannini e Possanzini, squalificati esageratamente per un anno dal Tas. Ecco cosa ha deciso l'Aic.


Ora è ufficiale: A E B COMINCERANNO CON 15 MINUTI DI RITARDO. Ad annunciarlo è l'Associazione Italiana Calciatori, per bocca del suo presidente Sergio Campana: ""L'azione di protesta - ha dichiarato il "difensore" dei calciatori  - ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'enormità del caso e vuole essere anche un messaggio al Coni e alla Federcalcio per una riflessione operativa sulla sentenza del Tas di Losanna e sulla necessita' di iniziare un percorso di rivisitazione della normativa Wada". Così si vuole manifestare lo sdegno per la squalifica comminata ai due tesserati di Napoli e Brescia. Iniziativa, dunque, clamorosa ma, a nostro avviso, giusta e consapevole. Tutti uniti contro una sentenza che è apparsa decisamente esagerata. Voi cosa ne pensate?.
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Palazzi indaga su Catania - Roma del maggio 2008. Chiesta la squalifica del Massimino per l'aggressione ai giornalisti.


(Ecco la rete di Martinez che salvò il Catania dalla retrocessione)
Torna in auge la partita di Serie A datata 18 maggio 2008. Di fronte Catania e Roma, al Massimino. Quel match, che determinò la salvezza della squadra etnea (rete di Vucinic per il vantaggio giallorosso e pareggio siciliano ad opera di Martinez, in mischia, a cinque minuti dalla fine, per la salvezza catanese) è sotto indagine.


Il procuratore federale STEFANO PALAZZI infatti, avrebbe richiesto la squalifica del Massimino per un turno, proprio per ciò che accadde quella domenica. Ma cosa successe in quella giornata? In sostanza due le situazioni spiacevoli: il pullman della squadra giallorossa venne danneggiato, ma soprattutto alcuni giornalisti furono presi di mira, tra cui un’inviata del Sol Levante. La polizia fu costretta poi ad organizzare un servizio di scorta per consentire alla stampa di tornare all’aeroporto. L'indagine è avviata e la sentenza finale è attesa per la prossima settimana.
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Eurolega (Top 16). Impresa dell'Armani Jeans contro l'Olympiacos, Roma affonda sotto i colpi di Cabezas.

Due sconfitte su tre incontri. Questo è quello che registriamo, osservando i risultati ottenuti nel primo turno della Top 16 di Eurolega, dalle nostre italiane, impegnate nella massima competizione europea del basket. Ieri sera c'era stata la sconfitta, abbastanza inaspettata, della Montepaschi Siena (88 a 81 per il Cibona), in quel di Zagabria. Invece, oggi, anzi poco fa, Roma è stata sconfitta, al Palalottomatica, dall'Unicaja Malaga e un grande Cabezas col punteggio di 88 a 75 per gli spagnoli, mentre, a difendere il tricolore ci ha pensato l'Armani Jeans Milano, che si rende autrice di una vera e propria impresa (76 a 74 il finale) contro i campioni greci dell'Olympiacos Pireo, grazie alle triple di uno scatenato Mike Hall.

Non è riuscita l'impresa ai capitolini, come invece è accaduto al palazzetto di Milano, dove l'Armani Jeans è stata capace di un piccolo miracolo, ossia battere i fortissimi greci dell'Olympiacos Pireo, una delle principali candidate alla vittoria finale.  I capitolini, impegnati contro gli spagnoli dell'Unicaja Malaga, hanno invece rimediato una brutta sconfitta, con gli spagnoli che portano a casa i primi due punti meritati di questa nuova fase a gironi (le prime due di ogni gruppo saranno promosse ai quarti di finale), grazie all'88 a 75 finale. Buona la partenza, almeno per i primi minuti, dei romani, ma poi HAISLIP e compagni accelerano e mettono in crisi la difesa della Virtus. I problemi maggiori per la compagine di Nando Gentile sono arrivati dall'attacco, dove i romani hanno sbagliato troppo e favorito le ripartenze degli iberici, guidati alla grande da CABEZAS. Al riposo, si va infatti con Malaga avanti di 14 lunghezze su BECIROVIC e compagni. Nel terzo quarto, la Lottomatica prova a reagire, ci mette cuore e tanta grinta ma non sembra mai in grado di poter dare un senso diverso ad una gara già decisa e, infatti, nonostante riesca a portarsi addirittura a -5, l'Unicaja riprende a correre, dopo una piccola pausa, e chiude ogni discorso. Colpo esterno per gli spagnoli, amarezza per i romani, ma siamo all'inizio e i ragazzi di GENTILE avranno la possibilità di riscattarsi.

I RISULTATI DEL PRIMO TURNO:
Tau Ceramica Vitoria-Prokom Trefl Sopot 99-77
AJ Milano-Olympiacos Pireo 76-74
Maccabi Elite Tel Aviv-Alba Berlino 96-65
Real Madrid-Winterthur FC Barcellona 85-83
Panathinaikos Atene-Partizan Belgrado 81-63
Lottomatica Roma-Unicaja Malaga 75-88
Cibona Zagabria-Montepaschi Siena 88-81
Fenerbahce Ulker Istanbul-CSKA Mosca 48-66
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Matarrese smentisce di essere d'accordo con Campana. Ma qualcosa accadrà.

               Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio

Si accavallono le voci sulla vicenda relativa ai calciatori, Mannini e Possanzini, squalificati per un anno dal Tas. Campana, come annunciato dal presidente del Brescia, Corioni, aveva proposto, nelle ultime ore, uno stop totale del weekend calcistico (Serie A e B) per solidarietà ai due tesserati, e aveva riferito anche di aver avuto il consenso dal capo della Figc, durante una chiacchierata telefonica. Ma, pronta, è arrivata, negli ultimi minuti, la smentita di ANTONIO MATARRESE.


"Ipotesi di ritardo, nessuna sospensione" e aggiunge: "Non esiste nella maniera più assoluta alcuna possibilità di fermare i campionati per la vicenda Mannini-Possanzini. Ho sentito Campana e c'è semmai un'idea di un ritardo della partite, se questa fosse utile: valuteremo con calma". Questa la smentita di Antonio Matarrese. Insomma, dopo essersi sentiti al telefono, Campana e Matarrese, uno ha affermato una cosa e l'altro l'ha smentita subito dopo? Mah...accade anche questo in Italia. Resta comunque il fatto che, in un caso o nell'altro, comunque qualcosa accadrà. Protesta, ritardo, blocco, ancora non si conoscono i termini della protesta promossa dall'Aic, ma è evidente che Matarrese dovrà fare i conti con la rabbia e lo sdegno di società e giocatori, a partire dal Napoli, parte in causa, che già ha dato il consenso allo sciopero calcistico e di Corioni, presidente bresciano: "Il presidente Corioni era arrabbiatissimo, è comprensibile - ha poi spiegato all'Ansa sempre Matarrese -, ma ho sentito il presidente dell'Aic Sergio Campana un'ora fa: lui mi chiedeva cosa ne pensavo di un inizio ritardato delle partite: ho detto riflettiamoci bene. La notte porta consiglio. Non ci faremo mettere i piedi in testa - ha aggiunto il presidente della Lega -. La sentenza del Tas è scandalosa, abbiamo dato incarico ai nostri avvocati di studiarla". "Dobbiamo valutare bene quali siano le mosse più utili - ha concluso - Ci risentiremo domani con Campana, Abete e il presidente del Coni Petrucci. Ma di fermare il campionato, non se ne parla". Aspettiamo domani, quindi, per avere ulteriori notizie sulla vicenda che ha tutta l'aria di essere il nuovo terremoto pronto a scuotere il mondo del calcio.
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Sergio Campana chiede lo stop dei campionati. Solidarietà a Mannini e Possanzini.

                         Sergio Campana, Presidente dell'Aic

La sentenza emanata dal Tas, e la relativa squalifica di un anno inflitta ai due calciatori Mannini e Possanzini, hanno sollevato un polverone, dal quale si solleva, più alta di tutte la voce di SERGIO CAMPANA. Il Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori ha proposto uno stop ai campionati di Serie A e B, nel prossimo weekend, proprio per una forma di solidarietà ai due giocatori, squalificati per essersi presentati in ritardo a un controllo antidoping (relativo ad una gara, disputata col Chievo, nel dicembre 2007). "La proposta ha già trovato il consenso del presidente della Lega, Matarrese. Adesso bisognerà sentire tutte le società e non so se la cosa andrà a buon fine", questo l'annuncio dato dal presidente del Brescia (squadra nella quale milita Possanzini e dove militava Mannini all'epoca dei fatti), CORIONI.
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Sul caso Balotelli arriva la voce di papà Moratti: "Non si muove e farà la Champions".

L'ultimo atto della vicenda riguardante MARIO BALOTELLI era stato il rifiuto della convocazione, episodio chiuso dalla società con la giustificazione dei "motivi disciplinari". Chiuso l'episodio, certamente non si è chiusa una vicenda decisamente spinosa, che continua a tormentare l'Inter e il ragazzo che è deciso, tuttora, a cercare spazio altrove, vista l'impossibilità di creare un rapporto sereno col tecnico portoghese Mourinho. A tornare, in queste ore, sulla questione, è il patron nerazzurro Moratti che ha dichiarato: "Rimane tutto nell'ambito societario. E' un giocatore che aveva l'idea di potera andare da un'altra parte poi l'ha cambiata e poi l'ha ricambiata ancora. Puntiamo su di lui, è forte, bravo e ha carattere. La cessione la escludo. Mourinho è una persona di buon senso e sa quel che deve fare". E ha poi aggiunto, sull'eventuale esclusione dalla lista Champions: "Non credo proprio". Insomma, il presidente-papà cerca di spegnere l'incendio sollevato dalla querelle tra il giovane calciatore e il suo allenatore e conferma la fiducia al giovane calciatore, ribadendo che è un elemento importante per il presente e il futuro del club interista. No alla cessione, il mister saprà come gestire la situazione. Questo, in sostanza, il pensiero di Massimo Moratti, che fa appello al buonsenso del tecnico ed esclude anche la possibilità che il giocatore possa non essere presente nella lista Champions. Staremo a vedere, ma alla luce dei fatti finora accaduti sembra che ormai sia calato un vero e proprio gelo tra i due (Balotelli e Mourinho), un gelo che sarà difficile da sciogliere, conoscendo il carattere e la personalità di entrambi i personaggi. Ma noi stiamo con Mourinho e la sua esperienza, e il suo metodo, sarà senza dubbio utile per far crescere e maturare un ragazzo che, a 18 anni dovrebbe cercare di mettersi a disposizione e "lavorare" invece di alzare la voce.
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Mannini e Possanzini squalificati per un anno. Dura sentenza del Tas.

         Daniele Mannini, dura sentenza per lui: un anno di squalifica.

Un anno di squalifica. Dura, la sentenza emanata dal TAS (Tribunale Amministrativo dello Sport). Ma ricostruiamo la vicenda. Il Tribunale Nazionale Antidoping (organo del Coni) aveva condannato sia DANIELE MANNINI (ex giocatore del Brescia, oggi in forza al Napoli) che DAVIDE POSSANZINI (attualmente nella squadra lombarda) a 15 giorni di squalifica (dopo la sospensione decisa dalla Federcalcio) per essersi presentati in ritardo al test antidoping predisposti al termine della gara col Chievo (gara dell'1/12/2007, ndr). Tale decisione era stata, tuttavia, impugnata con fermezza dalla WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) che aveva presentato ricorso su tale vicenda, ritenendo non giusta la "punizione" inflitta ai due calciatori, tesserati in quel periodo, per il Brescia. Bene, oggi arriva l'esemplare sentenza del Tas che, esaminato il ricorso, sconfessa la squalifica decisa dal Tribunale Nazionale Antidoping del Coni e condanna i due giocatori a un anno di squalifica. Una decisione forte, importante, che costringerà sia Mannini che Possanzini a restare lontani dai campi di gioco fino al 14 gennaio 2010, avendo già scontato la breve sospensione di 15 giorni.
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(highlights) Fiorentina - Napoli 2-1. Frey pasticcia, Montolivo risolve. Napoli nei guai.


(Fiorentina-Napoli 2-1, highlights della gara).


FIORENTINA: S. Frey; Comotto, Gamberini, Zauri, Gobbi (18' st Pasqual); Donadel (18' st Semioli), Felipe Melo, Montolivo; Santana; Jovetic (1' st Bonazzoli), Gilardino. All. Prandelli.
NAPOLI: Gianello (31' pt Sepe); Cannavaro, Rinaudo, Aronica; MaggiO, Pazienza (22' st Montervino), Blasi, Bogliacino (35' st Russotto), Vitale; Lavezzi, Zalayeta. All. Reja.
ARBITRI: Rizzoli di Bologna.
MARCATORI: 2' st Santana (F), 4' st Vitale (N), 34' st Montolivo (F).
ESPULSI: al 47' st Montervino (N) per doppia ammonizione. 


Il Napoli continua a deludere lontano dal San Paolo e cade anche al Franchi, contro una discreta Fiorentina che si rimette in carreggiata con questi tre preziosi punti conquistati ai danni dei partenopei. Dopo un primo tempo poco emozionante (unica occasione il colpo di testa di Gilardino, al 4', parato alla grande da Gianello il quale si farà male poi, nel corso della gara e sarà sostituito da Sepe, classe 1991)), la partita si ravviva nella ripresa. L'equilibrio si rompe dopo cento secondi della ripresa quando Santana insacca su invito, da calcio piazzato, di Gobbi. Vantaggio illusorio per i toscani perché il pasticcio di Frey,  che si trascina in porta un cross innocuo del vivace Vitale rimette a posto la situazione per i partenopei. La Fiorentina accusa il colpo e stavolta è bravissimo Frey su Zalayeta che colpisce sotto misura. Poi un andamento monotono, poche occasioni, serve insomma il colpo di genio, la giocata individuale. E allora Montolivo decide di far tutto da solo, s'incunea in area di rigore e batte Sepe per il due a uno che decide il match. La Fiorentina vince e cancella le polemiche, il Napoli deve assolutamente trovare una ricetta per questo terribile mal di trasferta.
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(higlights) Chievo - Lecce 1-1. Mantovani segna in extremis e il Chievo riacciuffa il Lecce.

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(Chievo-Lecce 1-1, highlights della gara)

CHIEVO: Sorrentino; Moro (38' st Pinzi), Morero, Mandelli, Mantovani; Luciano (7' st Scardina), Rigoni, MarcolinI; Bentivoglio; M. Esposito (15' st Makinwa), Pellissier. All. Di Carlo.
LECCE: Benussi; Polenghi (37' st Diamoutene), Fabiano, A. Esposito, Giuliatto; Vives (13' st Caserta), Zanchetta, Ariatti; Giacomazzi, Castillo, Tiribocchi (40' st Schiavi). All. Beretta.
ARBITRO: Bergonzi di Genova.
MARCATORI: 11' st Vives (L), 43' st Mantovani (C).
ESPULSI: al 4' st Mandelli (C) e al 35' st Fabiano (L), entrambi per doppia ammonizione. 


Una rete, siglata in extremis dal difensore Mantovani, con una deviazione vincente ina rea di rigore, permette al Chievo di riacciuffare il Lecce, illuso dal vantaggio trovato grazie ad un bellissimo destro di Vives, ad inizio ripresa. Un punto a testa che non modifica la situazione nella bassa classifica ma accontenta soprattutto un Chievo, bravo a crederci fino alla fine, in dieci da inizio ripresa per l'espulsione di Mandelli (doppio giallo). Delusione per i ragazzi di Beretta , i quali ormai avevano assaporato la vittoria e invece devono tornare a casa, come la scorsa domenica, con un pari che lascia l'amaro in bocca. Uno a uno e salvezza tutta da giocare.
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(highlights) Atalanta - Bologna 0-1. Volpi fa sorridere Mihajlovic.


(Atalanta-Bologna 0-1, highlights della gara).


ATALANTA: F. Coppola; Garics, Talamonti (10' st Capelli), T. Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto (39' st Cerci), Guarente, Cigarini, Valdes (28' st Vieri); C. Doni; Floccari. All. Del Neri.
BOLOGNA: Antonioli; C. Zenoni, Moras, Terzi, Lanna; Valiani (43' st Amoroso), Volpi (47' st Casarini), Mingazzini, Rodriguez; Di Vaio, Osvaldo. All. Mihajlovic.
ARBITRO: Giannoccaro di Lecce.
MARCATORI: 35' st Volpi (B) 


Colpaccio del Bologna di Mihajlovic che viola il campo bergamasco e conquista una vittoria davvero pesante a spese dei ragazzi di un infuriato Del Neri. Tre punti importanti, che permettono ai felsinei di allungare a +5 il margine di vantaggio sul terzultimo posto e che sono giunti al termine di una gara combattuta. A decidere la gara è la punizione-cross tagliata ma abbastanza innocua di Volpi, al 35' della ripresa, che tuttavia sorprende sia la difesa atalantina che il portiere Coppola. La palla finisce in fondo al sacco. Sembra aver fatto male, agli orobici, la vittoria ottenuta contro l'Inter. Seconda sconfitta consecutiva per Doni e compagni, che hanno deluso abbastanza, e le uniche note da segnalare sono la traversa colpita da Floccari e l'occasione divorata proprio dal capitano Doni, a pochi passi da Antonioli.
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(highlights) Torino - Reggina 0-0. La paura di perdere vince, finisce in parità tra i granata e i calabresi.

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(Torino-Reggina 0-0, highlights della gara)


Torino (4-3-2-1): Sereni; Rivalta, Dellafiore, Pisano (30' Di Loreto), Ogbonna; Abate, Saumel (56' Dzemaili), Zanetti; Rosina, Amoruso; Bianchi (65' Stellone). A disp. Calderoni, Rubin, Corini, Colombo. All. Novellino.
Reggina (3-5-2): Campagnolo; Lanzaro, Valdez, Santos; Krajcik, Barreto (88' Tognozzi), Cozza, Barillà (95' Sestu), Costa; Brienza (40' Ceravolo), Corradi. A disp. Puggioni, Viola, Hallfredsson, Rakic. All. Orlandi.
Arbitro: Farina di Novi Ligure.


Pareggio, noioso, e abbastanza inutile per entrambe le squadre, poichè non smuove più di tanto una classifica che resta decisamente deficitaria. Così non ci si salva. Torino e Reggina chiudono la gara sullo zero a zero, al termine di una gara bruttina, con poche emozioni e soprattutto pochissimo spettacolo, tanto che il pubblico manifesta ampiamente i propri malumori fischiando sonoramente le squadre in campo. I granata dovevano vincere, ma l'unico squillo importante è stato il palo colpito da Dzemaili, alla mezzora della ripresa, con una bella conclusione a giro. Troppo poco per meritare i tre punti. Per i calabresi, invece, alcune occasioni, come il colpo di testa di Valdes, al 12' della ripresa, sul quale Sereni si supera con un grandissimo itnervento.
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(highlights) Cagliari - Siena 1-0. Sempre Acquafresca. Il bomber sardo piega i toscani.

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(Cagliari - Siena 1-0, highlights del match)

CAGLIARI: Lupatelli; F. Pisano, Lopez (12' st Bianco), Canini, Agostini; Fini (39' st Lazzari), Conti, Biondini; Cossu; Acquafresca (7' st Matri), Jeda. All. Allegri.
SIENA: Curci; Zuniga, Ficagna, Brandao, A. Rossi; Jarolim, Vergassola (23' st Calaiò), Galloppa; Kharja (39' st Coppola); Maccarone (16' st Frick), Ghezzal. All. Giampaolo 

ARBITRO: Ciampi di Roma.
MARCATORI: 37' pt Acquafresca (C).
 

Vola, sempre più, il Cagliari di Allegri, alla terza vittoria consecutiva. Vittima di turno è il Siena di Giampaolo che deve piegarsi alla solita prodezza di Acquafresca (nona rete stagionale per il bomber dell'Under 21). La rete della vittoria arriva a pochi minuti dalla fine della prima frazione di gioco. Al 37' Spunto di Jeda sulla sinistra, cross al centro dell'area dove Fini fa sponda di testa per il bomber Acquafresca, bravo nella girata, vincente, di destro. I toscani, nonostante una bella gara, non riescono a trovare il pari e l'occasione più ghiotta capita di nuovo sui piedi di Frick che, subentrato a uno spento Maccarone, e servito da un lancio dalle retrovie, si fa ribattere la conclusione da Lupatelli, ieri in campo al posto del bravo Marchetti.
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(highlights) Udinese-Juventus 2-1. La girata di Quagliarella e l'arcobaleno di Di Natale mandano ko i bianconeri.

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(Udinese - Juventus 2-1, highlights della partita)


UDINESE (4-4-2): Handanovic; Coda, Zapata, Domizzi, Pasquale; Isla, Inler, D’Agostino, Asamoah; Quagliarella (85′ Floro Flores), Di Natale (81′ Pepe). A disposizione: Belardi, Ferronetti,, Felipe, Obodo, Floro Flores, Pepe, Sanchez. All. Marino.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Mellberg, Molinaro; Marchionni (46′ Iaquinta), Sissoko (83′ Poulsen), Marchisio, Nedved; Amauri (81′ Trezeguet), Giovinco. A disposizione: Chimenti, Chiellini, De Ceglie, Poulsen, Ekdal, Iaquinta, Trezeguet. All:. Ranieri.
MARCATORI: 20′ Quagliarella, 75′ Di Natale (U), 78′ rig. Iaquinta (J).

Una Juventus irriconoscibile e alla peggiore prestazione stagionale cade al Friuli, contro l'Udinese, che ritrova il sorriso dopo tre mesi di sofferenza e di sconfitte. Incolore la prestazione dell'undici di Ranieri che cade sotto i colpi dell'accoppiata Quagliarella-Di Natale. Il primo riceve palla in area, si gira bene e con un tocco lento ma preciso anticipa Buffon in uscita e realizza l'uno a zero, mentre il secondo, in azione di contropiede, chiude i giochi con l'arcobaleno magico. Nulla da fare per il portierone bianconero, la palla finisce all'incrocio dei pali. Nel finale Iaquinta (ex di turno) accorcia le distanze su calcio di rigore, ma il tempo scade e l'Udinese festeggia una preziosa e prestigiosa vittoria. Tre punti importanti per l'Udinese che torna a riprendere fiato, mentre è un brutto stop per la Juventus la quale, senza il suo leader Alex Del Piero, rimedia un figuraccia in terra friulana e torna a meno sei dall'Inter vittoriosa a Catania.
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(highlights) Roma - Palermo 2-1. Un gol e un assist per il ritrovato Francesco Totti.


(Roma - Palermo 2-1, highlights del match)


ROMA: Doni; Cicinho, Mexes, Juan, Riise; Perrotta (10' st Pizarro), De Rossi, Brighi; Aquilani (28' st Taddei); Totti (39' st Cassetti, Vucinic. All. Spalletti
PALERMO: Amelia; Cassani, Carrozzieri, Bovo, Savini (40' st Succi); Migliaccio (43' pt Guana), Liverani, Nocerino (16' st Mchedlidze); Simplicio, Bresciano; Cavani. All. Ballardini
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze
MARCATORI: 24' pt Totti (R), 31' pt Cavani (P), 47' pt Brighi (R)

FRANCESCO TOTTI torna a guidare la Roma e lo fa da protagonista. Due gli spunti importanti, e decisivi, del numero dieci romanista, in discreta forma al rientro dopo l'infortunio: la rete (da sottolineare la deviazione, in barriera, di Carrozzieri, che spiazza Amelia, sulla conclusione dalla distanza del numero dieci giallorosso) che sblocca l'incontro e l'assist delizioso, nel recupero del primo tempo, per il colpo di testa di BRIGHI che invece lo decide.
Splendida, davvero, l'elevazione del centrocampista che batte in elevazione Nocerino e trafigge ancora una volta Amelia sul palo più lontano, sfruttando alla perfezione il cross tagliato del suo capitano. E' la rete che determina la vittoria della Roma, sprecona con Vucinic e De Rossi, contro un Palermo battagliero e anche sfortunato (traversa di Michelidze, colpita nella ripresa). Non basta, per i siciliani, una buona partita e il gol del solito CAVANI, rete del momentaneo uno a uno giunto a conclusione di una rapida azione di contropiede (settima rete per l'uruguagio che ha eguagliato, così, Amauri, nella prima stagione trascorsa al Palermo). Insomma, ancora una volta protagonista Matteo Brighi, autentica rivelazione di questa Roma in crescita costante (è la squadra ad aver fatto più punti nell'anno solare) ed ora ad una sola lunghezza dalla Champions e dal Genoa, quarto a 37 punti.
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(highlights) Catania - Inter 0-2. Prova di forza di Ibra e compagni. Inter in fuga.


(Catania - Inter 0-2, highlights della partita)


CATANIA: Bizzarri; Silvestre, Silvestri, Stovini, Capuano (27' st Llama); Martinez (42' st D'Amico), Baiocco, Gia. Tedesco; Morimoto, Paolucci (31' st Spinesi), Mascara. All. Zenga
INTER: J. Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Santon (43' st Rivas); J. Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic (46' st Figo); Cruz (19' st Maxwell), Ibrahimovic. A disp. Toldo. All. Mourinho (squalificato, in panchina Baresi)
ARBITRO: Rocchi di Firenze
MARCATORI: 5' pt Stankovic, 26' st Ibrahimovic
ESPULSO: al 32' pt Muntari (I) per gioco violento.

Non è stata impresa Catania, ma grande prova di forza della corazzata interista che espugna il Massimino grazie alle reti di Stankovic, al 5' del primo tempo e di Ibrahimovic, al 26' della ripresa, soprattutto giocando per un'ora in inferiorità numerica (espulso per gioco violento Muntari, alla mezzora). mourinho dirige i suoi dal super blindato box allestito in tribuna (in collegamento con Beppe Baresi, seduto in panchina) e manda in campo il Jardinero Cruz che lo ripaga con una bellissima prestazione. Grande protagonista proprio Cruz, nelle vesti di rifinitore, e decisivo come al solito Ibracadabra, la cui magia stende definitivamente il Catania del grande ex Walter Zenga, al quale non riesce il miracolo.
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(highlights) Sampdoria - Lazio 3-1. Saltano i nervi ai bianconcelesti, sconfitti ancora, questa volta dalla Samp di Mazzarri. A Genova brilla la stella di Cassano.


(Sampdoria - Lazio 3-1, highlights del match)


SAMPDORIA: Castellazzi; Stankevicius, Lucchini, Gastaldello; Padalino (16' pt Dessena), Delvecchio, Palombo, Ziegler, Pieri; Bellucci (45' st Mustacchio), Cassano (32' st Marilungo ). All: Mazzarri
LAZIO: Muslera; Lichtsteiner , Siviglia, Cribari, Radu; Dabo, C. Ledesma, Meghni (28' st Matuzalem ); Mauri (18' st Foggia ); Pandev, Rocchi (1' st Zarate). A disp. Carrizo, De Silvestri, Rozehnal, Brocchi. All. D. Rossi
ARBITRO: N. Ayroldi di Molfetta
MARCATORI: 13' pt Delvecchio (S), 30' pt Rocchi (L), 7' st Cassano (S), 10' st Stankevicius (S)
NOTE: Al 19' st Bellucci (S) si è fatto parare un calcio di rigore.

Momentaccio per la Lazio, in crisi di gioco, risultati e "di nervi", vista la tensione dimostrata negli ultimi minuti della gara persa, per tre a uno, contro la Sampdoria, nella trasferta genovese. Trasferta amara per i bianconcelesti che vanno sotto al 13', a causa del tocco ravvicinato di Delvecchio, ma poi recuperano, alla mezzora con Rocchi, bravo nello stop in corsa e nella girata che fredda Castellazzi. Poi s'illumina Cassano, di una luce così brillante che ala Lazio resta accecata. Al 7' numero del talento di Bari Vecchia, che punta l'avversario e poi conclude con un gran interno destro, nulla da fare per Muslera. Di Stankevicius il tris finale, poi negli ultimi istanti di gara scaramucce tra Dessena e Foggia, e rissa in campo, ma ben presto la situazione torna nella normalità. L'incubo, invece, per la Lazio, prosegue. Si è rotto il giocattolo?
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(highlights) Milan - Genoa 1-1. Il "Principe" genoano, Diego Milito, gela un San Siro illuminato dai numero di Pato e dalla classe di David Beckham.


(Milan - Genoa 1-1, highlights della partita)


MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Favalli, Jankulovski; Beckham (71′ Flamini), Pirlo (75′ Ronaldinho), Ambrosini; Kakà, Seedorf (79′ Senderos); Pato. A disposizione: Dida, Antonini, Senderos, Flamini, Ronaldinho, Shevchenko, Inzaghi. All. Ancelotti.
GENOA (3-4-1-2): Rubinho; Biava, Modesto (39′ Jankovic), Bocchetti; Mesto, Milanetto, Juric, Criscito, Thiago Motta (45′ V. Borre); Milito, Sculli (66′ Palladino). A disposizione: Scarpi, Papastathopoulos, Jankovic, Vanden Borre, Olivera, Palladino. All. Gasperini.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova.

MARCATORI: 33'pt Beckham (M), 87' Milito (G).

Non bastano i lanci illuminanti di Beckham e il vantaggio, firmato su punizione proprio dall'inglese (alla seconda rete consecutiva con la maglia rossonera). Non bastano, neanche, i numeri di uno scatenato "papero" Pato per domare un Genoa sempre più bellissima realtà della Serie A. Ancora lui, il "Principe" Milito, fuoriclasse argentino, trova il tocco vincente, quasi allo scadere, sul cross dalla destra, e regala un punto, ormai insperato, al Genoa di Gasperini che mantiene il quarto posto in classifica, con un punticino di vantaggio sulla Roma di Spalletti, sempre più in risalita, e vittoriosa contro un ottimo Palermo.
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Fare sesso (in campo) fa bene alla salute e...al portafogli? Chiedetelo a Dino Drpic e alla bella cantante Nives Celsius.

Nives Celsius guarda maliziosa, sdraiata sul campo della "passione"; e poi mette in mostra il suo repertorio.

Era riuscito a coronare un sogno, comune a tanti calciatori ma non solo: riuscire a fare sesso in campo con la propria donna (in questo caso la bomba sexy, modella e moglie del calciatore,  NIVES CELSIUS, che potete ammirare nelle foto). La bravata di DINO DRPIC gli ha portato....un lavoro. Strano e d incredibile a dirsi ma dopo essere stato cacciato, in un attimo, dalla sua società di appartenenza, la Dinamo Zagabria, sconvolta dopo essere venuta conoscenza dell'accaduto (in un attimo Nives aveva sbandierato ai media i piccanti particolari relativi all'impresa sessuale consumata poco prima di Croazia-Inghilterra) il calciatore è riuscito a trovare subito una nuova squadra. E' il Karlsruhe, dove resterà in prestito sino alla fine della stagione, la compagine tedesca ad aver assunto il calciatore "incriminato". Comunque, con quel cognome, la moglie di Dino non poteva non essere una "patata bollente"...
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Bambole voodoo per battere gli Stati Uniti. Dopo 10 anni di sconfitte i messicani fanno ricorso alla magia nera.

                 Ecco l'arma segreta del Messico per battere gli Usa
                                  (fonte: http://www.straitstimes.com/)

Si avvicina la prima partita della fase finale di qualificazione per la Coppa del Mondo 2010, a Columbus nell'Ohio, l'11 febbraio prossimo, e valevole per il gruppo delle squadre appartenenti alla zona CONCACAF (organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio del Nordamerica, Centroamerica e dei Caraibi). A sfidarsi saranno Messico e Usa, rivali storiche e vicini di casa, e proprio da Città del Messico, mentre i fan sono in trepidante attesa per il sentito match, arriva l'ennesima divertente stranezza legata al mondo del pallone.


Tutto è nato, e si sta propagando a macchia d'olio, da un annuncio pubblicato dal quotidiano sportivo messicano "Record" proprio nella giornata di ieri:

"Aiutate a interrompere la striscia di sconfitte, così il Messico andrà avanti"

Nulla di strano, direte voi. Se non altro che, e qui viene il divertente, sotto l'annuncio vengono aggiunte delle insolite istruzioni per come aiutare, in modo effettivo e partecipativo, il Messico a vincere contro il "nemico" americano. I lettori e i fans messicani sono invitati dal quotidiano a ritagliare la pagina stessa e a rivolgersi ad un negozio di elettronica del luogo, precisamente "Radio Shack", per farsi consegnare una bambola voodoo che presenta una chiara somiglianza con i giocatori della nazionale americana. La speranza è proprio quella che un pò di magia nera possa aiutare il Messico a  rompere un decennio di sconfitte, rimediate negli incontri disputati contro il vicino del nord. Addirittura viene mostrato, a uso e consumo di tutti i lettori, come "punzecchiare" e "tagliuzzare" la bambola che perde l'imbottitura e strilla come se fosse umana. Insomma, un ricorso totale alla magia nera per i messicani che, da dieci anni a questa parte, non sanno più cosa fare per sconfiggere la nazionale statunitense. "Abbiamo cercato di metterci nei panni di un gruppo di giovani raccolti intorno al televisore a tifare per il Messico e provare a inventare qualcosa che possa portare beneficio alla nazionale". Questa la spiegazione, data dal quotidiano, circa la strana e divertente idea avuta.  Inoltre, Daniel Paz, marketing manager per il giornale, ha dichiarato alla Associated Press che la promozione è nata dal tentativo di rendere più divertente la rivalità di gioco per gli appassionati del futbol. "Si tratta di un giocattolo" ha ribadito lo stesso Paz che ha poi aggiunto: "Non c'era assolutamente l'intenzione di fare qualcosa di grave e sbagliato".   E ben 10000 bambole sono state prodotte per poter coinvolgere più gente possibile e fomentare un ambiente già carico di suo in vista dell'incontro calcistico. Ma non è finita qui, infatti, si pensa già al futuro e sono stati previsti anche piani per espandere la promozione ed includere effigi CONCACAF che rappresentino le altre nazionali finaliste: Costa Rica, Honduras, El Salvador e Trinidad e Tobago. Incredibile, ma vero.
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Il Catania cerca l'impresa contro un'Inter messa sotto pressione dai bianconeri di scena a Udine e dal Milan che ospita il Grifone. Si rivede in panchina Trezeguet, mentre la Roma, contro il Palermo, ritrova Francesco Totti. Sfide salvezza a Verona e a Torino.

Si ritorna a parlare di calcio e di Serie A. Stasera, ore 20 e 30, le venti formazioni del massimo campionato italiano scenderanno di nuovo in campo, a tre giorni dall'ultimo impegno ufficiale, per disputare il turno infrasettimanale, valido per la 21esima giornata. Molte le gare interessanti, sia in ottica salvezza che in quella champions, mentre la lotta scudetto prosegue e il match più difficile è sicuramente quello del Massimino, dove il Catania si prepara a dare battaglia all'Inter di Mourinho. I bianconeri, posizionati a ridosso dei nerazzurri (tre sole lunghezze di distacco), saranno di scena in Friuli contro un'Udinese malconcia e a secco di vittorie dal 29 ottobre scorso. Il Milan di Kakà, invece, ospita il Genoa di Gasperini e del suo "Principe" Milito, ed in palio ci sono punti importanti per ambedue le formazioni. La rinata compagine giallorossa riabbraccia Totti e l'Olimpico e continua la rincorsa all'Europa che conta. Avversario di turno il Palermo di Ballardini, attualmente in un periodo di grande forma e reduce da tre successi consecutivi. Il super Cagliari di Allegri, dopo aver strapazzato la Lazio per 4 a 1, all'Olimpico, vuole ripetersi contro il combattivo Siena di Mario Frick, autore del gol vittoria, domenica scorsa, contro l'Atalanta. Punti pesanti in palio nelle sfide da brivido Chievo-Lecce e Torino-Reggina, mentre la Lazio cerca il riscatto a Genova contro la Samp del rientrante Cassano e l'Atalanta in casa contro il Bologna di Mihajlovic.

Atalanta (4-4-1-1): F. Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, Guarente, Cigarini, Valdes; Doni; Floccari. A disposizione: Consigli, Capelli, Peluso, De Ascentis, Padoin, Cerci, Vieri. All. Delneri
Indisponibili: -
Bologna (4-3-2-1): Antonioli; Zenoni, Terzi, Moras, Lanna; Mingazzini, Volpi, Amoroso; Valiani; Di Vaio, Osvaldo. A disposizione: Colombo, Belleri, Britos, Rodriguez, Casarini, Adailton, Marazzina. All. Mihajlovic.
Indisponibili: Paonessa, Mutarelli, Cesar, Marchini, Mudingayi (squalificato, 1)

Scocca l'ora dell'argentino Osvaldo in casa rossoblù. L'ex viola, acquistato recentemente dalla società felsinea, partirà titolare al fianco di Di Vaio, con alle spalle Valiani. Questa la mossa di Mihajlovic per mettere in difficoltà la compagine bergamasca. In casa Atalanta, invece, Del Neri darà, probabilmente, un turno di riposo a Padoin, che sarà sostituito da Cigarini. Per il resto, formazione annunciata, con Floccari in attacco, sostenuto dall'esperto Doni, e un "attapirato" Vieri costretto nuovamente ad accomodarsi in panchina.

Cagliari (4-3-1-2): Lupatelli; Pisano, Lopez, Bianco, Agostini; Biondini, Conti, Lazzari; Cossu; Acquafresca, Jeda. A disposizione: Aresti, Astori, Matheu, Parola, Larrivey, Fini, Matri. All. Allegri
Indisponibili: Marchetti (squalificato, 1)
Siena (4-3-1-2): Curci; Zuniga, Ficagna, Brandao, Del Grosso; Jarolim, Vergassola, Galloppa; Kharja; Ghezzal, Maccarone. A disposizione: Eleftheroupoulos, Moti, Rossi, Barusso, Coppola, Ghezzal, Calaiò, Frick. All. Giampaolo
Indisponibili: Rossettini, Manitta, Codrea (squalificato, 1)

Grande forma e prestazioni super per il Cagliari di Allegri che vuole dare contiuità a questo momento magico, sia nelle prestazioni che nei risultati. Il tecnico sardo recupera Agostini ma perde Marchetti, portiere titolare e autore di ottime gare finora, sostituito tra i pali dall'ex giallorosso Lupatelli. Reduce dalla bella vittoria ottenuta contro la compagine bergamasca, Giampaolo è alle prese con la grana Frick, che lamenta dei problemi al retto femorale ed è quindi in dubbio per la gara di questa sera. Se non ce la fa è pronto Maccarone.

Catania (4-3-3): Bizzarri; Silvestre, Silvestri, Stovini, Capuano; Baiocco, Ledesma, Tedesco; Morimoto, Mascara, Paolucci. A disposizione: Acerbis, Sabato, Sardo, Biagianti, Llama, Martinez, Spinesi. All. Zenga.
Indisponibili: Izco (squalificato, 1), Terlizzi (squalificato, 1), Carboni (squalificato, 1)
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Santon; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Cruz, Ibrahimovic. A disposizione: Toldo, Rivas, Maxwell, Quaresma, Figo, Mancini, Crespo. All. Mourinho (squalificato, in panchina Baresi). Indisponibili: Materazzi, Vieira, Bolzoni, Samuel, Chivu, Adriano (squalificato, 3)

Walter Zenga sfida la sua ex squadra, quando era calciatore, e lo fa insieme a "tutta la città" di Catania, unita per compiere l'impresa: battere l'Inter di Mourinho. Per quanto riguarda la formazione, il tecnico della formazione siciliana darà spazio a Silvestri, in difesa, mentre ci sarà la conferma per il nuovo acquisto Capuano. A Martinez e Spinesi il compito di far male ai nerazzurri. E proprio in casa Inter, Mourinho, che non sarà in panchina per squalifica, deve fare a meno di pezzi importanti, per quanto riguarda la difesa, ovvero Chivu e Samuel, mentre Burdisso e Maxwell non sono al 100% per colpa dell'influenza. Dunque, spazio al giovane Santon, bravo all'esordio in Coppa Italia contro la Roma e a Cordoba centrale. In attacco, squalificato per tre giornate Adriano, per il pugno allo stomaco di Gastaldello, si rivede Cruz ma soprattutto Zlatan Ibrahimovic, al rientro dalla squalifica.

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Morero, Mandelli, Mantovani; Luciano, Bentivoglio, Italiano; Marcolini; Pellissier, Makinwa. A disposizione: Squizzi, Scardina, Rigoni, Pinzi, Moro, Bogdani, Esposito. All.: Di Carlo
Indisponibili: Malagò, Langella, Yepes (squalificato, 1)
Lecce (4-3-3): Benussi; Polenghi, Esposito, Fabiano, Giuliatto; Vives, Zanchetta, Ariatti; Giacomazzi, Castillo, Tiribocchi. A disposizione: Rosati, Stendardo, Angelo, Schiavi, Ardito, Papadoloulos, Cacìa. All. Beretta.
Indisponibili: Basta, Munari, Caserta

Napoli e Reggina le vittime, recenti, di questo rinato Chievo. Mimmo Di Carlo può essere soddisfatto per le ultime prestazioni della sua squadra (sette punti nelle ultime tre partite) che, questa sera, ospita il Lecce in una sfida molto importante, in ottica salvezza. Tre punti per scavalcare in classifica i salentini e continuare la risalita, questa la missione per i veronesi che dovranno fare a meno di Yepes in difesa (rimpiazzato da Morero) ma conteranno sulla grinta di Pellissier e sulla voglia di riscatto, personale, dell'ex biancoceleste Makinwa in attacco, appoggiati in fase offensiva da Esposito. Privo di Munari a centrocampo, a segno con una doppietta nel 3 a 3 con i granata, Beretta si affiderà al recuperato Zanchetta. Confermato il tridente offensivo, composto da Giacomazzi, Castillo e il "Tir" Tiribocchi.

Fiorentina (4-3-1-2): Frey; Comotto, Dainelli, Gamberini, Gobbi; Donadel, Felipe Melo, Montolivo; Santana; Jovetic; Gilardino. A disposizione: Storari, Zauri, Tagliani, Gulan, Pasqual, Semioli, Bonazzoli. All. Prandelli
Indisponibili: Jorgensen, Mutu, Kuzmanovic, Kroldrup, Vargas.
Napoli (3-5-2): Gianello; Rinaudo, Cannavaro, Aronica; Maggio, Blasi, Bogliacino, Pazienza, Vitale; Zalayeta, Lavezzi. A disposizione: Sepe, Santacroce, Grava, Mannini, Montervino, Russotto, Denis. All. Reja
Indisponibili: Iezzo, Navarro, Hamsik (squalificato, 1), Gargano (squalificato, 1), Contini (squalificati, 1)

Dimenticare e ripartire, questo l'imperativo in casa Napoli, reduce dalla batosta rimediata contro la Roma, al San Paolo (0-3, Mexes, Juan, Vucinic) e di scena al Franchi contro i viola di Cesare Prandelli, abbastanza infuriati per come è arrivata l'ultima sconfitta, contro la Juventus domenica scorsa. Una rete regolare di Gilardino, annullata per fuorigioco, e un rigore negato, sempre ai viola, lee macchie sulla gara dell'Olimpico di Torino. Fuori per scelta tecnica Santacroce e sempre per squalifica il forte centrocampista Hamsik, Reja lancia Rinaudo dal primo minuto e conferma Lavezzi e Zalayeta in attacco. Il tecnico dei toscani, invece, deve fare a meno di Kuzmanovic, costretto ai box per almeno dieci giorni, e gli influenzati Kroldrup e Vargas.

Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Senderos, Jankulovski; Beckham, Pirlo, Seedorf; Kakà, Ronaldinho; Pato. A disposizione: Dida, Antonini, Favalli, Flamini, Ambrosini, Shevchenko, Inzaghi. All. Ancelotti
Indisponibili: Borriello, Nesta, Gattuso, Kaladze, Bonera
Genoa (3-4-3): Rubinho; Biava, Papastathopoulos, Criscito; Rossi, Thiago Motta, Milanetto, Juric; Sculli, Milito, Jankovic. A disposizione: Lamanna, Bocchetti, Modesto, Mesto, Vanden Borre, Olivera, El Shaarawy. All. Gasperini.
Indisponibili: Paro, Palladino, Gasbarroni, Scarpi, Potenza, Ferrari (squalificato, 1)

Sfida difficile per il Milan, contro il Principe Milito e un Genoa sorprendentemente quarto in classifica e pronto a giocarsi le proprie possibilità contro la corazzata rossonera, guidata dal fuoriclasse brasiliano KakàDinho dovrebbe prendersi di nuovo il suo posto da titolare nello scacchiere rossonero, dopo le ultime assenze, a causa di una condizione approssimativa. Se Ancelotti concede nuovamente spazio al brasiliano, Ambrosini in panchina e Seedorf a centrocampo. Gasperini ha rimandato al giorno della partita la lista dei convocati, perchè vuole aspettare fino all'ultimo per sciogliere il dubbio intorno a Thiago Motta. Il tecnico rossoblu spera in un recupero del brasiliano che, nel caso in cui l'esito del provino sia positivo, al suo fianco avrà il rientrante Juric. In attacco conferma per il tridente composto da Sculli, Milito e Jankovic.


Roma (4-3-2-1): Doni; Cicinho, Mexes, Juan, Riise; Taddei, De Rossi, Brighi; Perrotta, Totti; Baptista. A disposizione: Artur, Loria, Cassetti, Pizarro, Aquilani, Menez, Vucinic. All. Spalletti.
Indisponibili: Tonetto, Montella
Palermo (4-3-1-2): Amelia; Cassani, Bovo, Carrozzieri, Savini; Nocerino, Liverani, Bresciano; Simplicio; Succi, Cavani. A disposizione: Ujkani, Kjaer, Cossentino, Guana, Migliaccio, Mchedlidze, Tedesco. All. Ballardini.
Indisponibili: Budan, Miccoli, Balzaretti (squalificato, 2)

Torna Francesco Totti. In un ambiente, quello di Trigoria, scosso dalla polemica tra Panucci e Spalletti, conclusa con la mancata convocazione del giocatore e, probabilmente, l'addio del difensore, è questa la notizia più bella, in vista del match insidioso di questa sera contro il Palermo. Vucinic, acciaccato, è destinato a sedere in panchina e a far spazio alla "bestia" Baptista. Una Roma carica e vincente nelle ultime esibizioni, dovrà fare i conti con una squadra, quella siciliana, altrettanto in forma ma priva, stasera all'Olimpico, del piccolo e funambolico Miccoli, non convocato per infortunio, e dello squlificato Balzaretti, sostituito dal tecnico Ballardini con Savini.


Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Lucchini, Gastaldello; Padalino, Delvecchio, Palombo, Dessena, Pieri; Cassano, Bellucci. A disposizione: Mirante, Regini, Donati, Obiang, Ziegler, Marilungo, Mustacchio. All. Mazzarri.
Indisponibili: Campagnaro, Fornaroli, Accardi, Raggi, Franceschini, Sammarco (squalificato, 1), Pazzini (squalificato, 1)
Lazio (4-3-3): Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Radu; Brocchi, Ledesma, Dabo; Pandev, Rocchi, Foggia. A disposizione: Carrizo, Rozenhal, De Silvestri, Mauri, Meghni, Zarate, S.Inzaghi. All. Delio Rossi.
Indisponibili: Firmani (squalificato, 2)

Una Lazio frastornata dai colpi del Cagliari (doppietta di Jeda, Acquafresca e Matri), cerca il riscatto nella città della Lanterna, contro la Samp di Mazzarri. Sul banco degli imputati, per la brutta sconfitta rimediata contro i sardi, il deludente portiere Carrizo che, questa sera, sarà sostituito dal giovane Muslera, e la cui avventura a Roma sembra già conclusa. Possibile un turno di riposo a Zarate, rimpiazzato con tutta probabilità da Foggia. il tecnico blucerchiato perde Franceschini, ma recupera Gastaldello, il cui stomaco si è ripreso dal pugno di Adriano, e soprattutto la fantasia e le giocate di Antonio Cassano.


Torino (4-4-2): Sereni; Colombo, Di Loreto, Dellafiore, Pisano; Abate, Corini, Zanetti, Rubin; Rosina, Bianchi. A disposizione: Calderoni, Ogbonna, Diana, Dzemaili, Saumel, Amoruso, Stellone. All. Novellino
Indisponibili: Abbruscato, Pratali, Natali (squalificato, 1), Barone (squalificato, 1)
Reggina (4-4-2): Campagnolo; Lanzaro, Santos, Valdez, Costa; Sestu, Barreto, Tognozzi, Halfredsson; Cozza, Corradi. A disposizione: Marino, Krajcik, Barillà, Viola, Di Gennaro, Brienza, Rakic. All. Orlandi
Indisponibili: Giosa, Cascione, Vigiani, Cirillo (squalificato, 1), Carmona (squalificato, 2)

Grande la posta in palio in questo match salvezza. Di fronte la grinta del Toro, capace di recuperare due volte il Lecce, domenica scorsa, e la voglia di riscatto della Reggina che riabbraccia il tecnico Orlandi, al ritorno sulla panchina dei calabresi al posto di Pillon, esonerato in seguito alla sconfitta rimediata contro il Chievo. Novellino torna ad avere a disposizione Pisano, Rubin e Zanetti. Confermato Corini in cabina di regia, sarannosempre Rosina e Bianchi a tentare di trovare quei gol che possano consentire ai granata di ottenere una vittoria che sarebbe estremamente importante. Orlandi, per il suo ritorno sulla panchina amaranto, si affiderà a Cozza e Corradi.

Udinese (4-4-2): Handanovic; Ferronetti, Zapata, Domizzi, Pasquale; Isla, Inler, D'Agostino, Asamoah; Floro Flores, Di Natale. A disposizione: Belardi, Coda, Felipe, Obodo, Quagliarella, Pepe, Sanchez. All. Marino
Indisponibili: Lukovic (squalificato, 1)
Juventus (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Mellberg, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Marchisio, Nedved; Amauri, Iaquinta. A disposizione: Chimenti, Chiellini, De Ceglie, Poulsen, Ekdal, Giovinco, Trezeguet. All:. Ranieri
Indisponibili: Andrade, Zebina, Knezevic, Camoranesi, Salihamidzic, Manninger, Tiago, Del Piero, C. Zanetti

Torna Trezeguet, a Udine, dopo un lungo periodo di assenza dai campi di gioco (quattro mesi, ndr), causa infortunio, ma Ranieri  è costretto a fare i conti con l'assenza del capitano Alex Del Piero e del mediano C. Zanetti, non convocati precauzionalmente per riassorbire alcune contusioni. Probabile l'impiego di Iaquinta, al fianco di Amauri, anche se la carta Giovinco non è da eslcudere a priori. Nell'Udinese, che sta a pezzi e sembra davvero essere entrata in un tunnel senza uscita, Marino, a rischio esonero, è orientato verso un 4-4-2 più coperto, con Floro Flores e Di Natale in avanti, e Quagliarella in panchina, insieme a Pepe e Sanchez.
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Walter Zenga aspetta il suo passato e pensa al presente: "Catania, fai l'impresa"

                          Walter Zenga, allenatore del Catania


L'Inter e Walter Zenga, un amore che non finirà mai (e durato, a livello sportivo, dal 1982 al 1994, con 328 partite ufficiali disputate dal portiere, cresciuto anche come calciatore proprio nel vivaio nerazzurro), Nel suo cuore ci saranno sempre i colori del biscione, ma gli anni passano, le situazioni cambiano e l'ex portiere, una volta bandiera interista, durante la sua grande carriera da giocatore, ora ha intrapreso quella di tecnico e sta muovendo i primi passi da allenatore, con buoni risultati, nella società siciliana del Catania. Ora è il "Massimino" il suo stadio e, domani sera, nel turno infrasettimanale della Serie A, il campo etneo ospiterà proprio l'Inter, guidata oggi dal focoso Josè Mourinho (che, ricordiamo, sarà in tribuna per squalifica). Zenga è carico, pronto come non mai per l'importante sfida di campionato contro i nerazzurri e si augura che la partita, scaldata già a parole dall'Ad dei siciliani, Lo Monaco, possa regalare grandi soddisfazioni alla società e ai tifosi: "I favori del pronostico sono tutti per loro. Se riusciremo a fare l'impresa, sarà una grande festa per tutta la città". E' l'augurio di tutto l'ambiente catanese che vuole riscattare la sconfitta dell'andata, rimasta "sul gozzo" ai siciliani, soprattutto per le decisioni arbitrali (tra queste larete in fuorigioco dell'argentino Cambiasso). E proprio su tale aspetto si sofferma il tecnico siciliano: "Fu una partita strana, equilibrata per almeno 80 minuti, risolta da due autoreti singolari, la seconda delle quali quanto meno dubbia perchè la palla probabilmente non era entrata. E' passato comunque molto tempo, dobbiamo pensare al presente". Giusto. E il presente è l'Inter e una sfida che si annuncia avvincente e ricca di tensione ed emozioni. L'unica speranza, credo di tutti, sportivi e non, è che la gara sia decisa solamente da giocate dei protagonisti e non dal protagonismo ed errori di arbitro ed assistenti.
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Mourinho convoca "Super Mario", lui risponde con un secco "No". Il caso Balotelli continua a tormentare l'Inter

                  Mario Balotelli autore del grande No

Il club nerazzurro ha giustificato l'ennesima assenza di MARIO BALOTELLI dalla lista dei convocati, diramata nel pomeriggio da Josè Mourinho, adducendo "motivi disciplinari", ma in realtà un altro gustoso retroscena arricchisce la vicenda, ormai diventata una vera e propria soap opera, riguardante il giovane attaccante di colore. Infatti, sembra che Mourinho fosse intenzionato a reintegrarlo in squadra per la trasferta di Catania, dopo l'esclusione 'per scelta tecnica' decisa in occasione del match disputato al Meazza, la domenica appena trascorsa, contro la Sampdoria. Sarebbe stato lo stesso Balotelli, clamorosamente, a rifiutare la convocazione per l'insidioso match infrasettimanale in terra etnea. Siamo, dunque, di fronte all'ulteriore atto di uno strappo, ormai insanabile, tra il calciatore e il suo mister. Secondo le fonti a nostra disposizione, il "ribelle" avrebbe, una volta appresa la notizia della convocazione, espresso con fermezza il proprio "niet" e si sarebbe allontanato dalla Pinetina, per tornarsene a casa. Successivamente, la società ha chiuso questo episodio con la giustificazione, riportata in precedenza, dei motivi disciplinari. Troppe giustificazioni, troppe chiacchiere, ormai è chiara la volontà dell'attaccante di andare a giocare altrove e soprattutto lontano da un tecnico con il quale non riesce ad instaurare un qualsiasi tipo di rapporto. E, per il bene dell'Inter, e del calciatore è ora che si giunga ad una soluzione. Ma, da Appiano Gentile, rimbalzano sempre le solite voci. Infatti, dopo aver chiuso l'ennesima bizza del giovane attaccante con i motivi sopraindicati, la società interista ha, ancora una volta, escluso la sua cessione: "L'unica cosa che posso dire a nome della società è che Mario è un giocatore dell'Inter e rimarrà all'Inter, non è sul mercato", ha detto BEPPE BARESI nella conferenza stampa che precede, come al solito, la gara di campionato. Ma, allora, è giusto forzare un calciatore a rimanere, scontento, e utilizzato praticamente col contagocce o è meglio cederlo in prestito, farlo maturare, e riaverlo migliore per la prossima stagione?
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"Il rispetto lo conosce solo dandogli la maglia da titolare". Spalletti replica così a Christian Panucci, non convocato per la sfida con il Palermo. Vicino l'addio?

Dopo la bella vittoria in casa del Napoli, domani sera è già nuovamente tempo di scendere in campo. Nel turno infrasettimanale della Serie A, arriva all'Olimpico il Palermo di Ballardini, squadra in forma e reduce da tre vittorie consecutive, compresa quella ottenuta per 3 a 2 contro l'Udinese. Un avversario ostico, insidioso (anche se mancherà il talentuoso Miccoli) e Spalletti cerca di mantenere alta la tensione per evitare brutte sorprese. L'immediato obiettivo, costituito dal raggiungimento del quarto posto, ultima piazza Champions, è dietro l'angolo, distante solo due punti, quelli che dividono i giallorossi dal sorprendete Genoa di Gasperini. La notizia positiva è il rientro, dal primo minuto, del capitano FRANCESCO TOTTI che giocherà dall'inizio, ma nelle ultime ore tiene banco il caso PANUCCI. Infatti, l'esperto difensore genovese non è stato convocato per la sfida contro il Palermo. A dichiararlo è lo stesso Luciano Spalletti che, alla domanda se il difensore resta o andrà via risponde: "Questo non lo so, devo prendere atto della volontà del calciatore di non volere essere a disposizione. Io sono uno aperto a qualsiasi tipo di dialogo, ma solo con tutti quelli che lo vogliono". La questione nasce dall'esclusione, domenica al San Paolo, del difensore dall'undici titolare. Il giocatore non ha accettato di andare in panchina e, inevitabilmente, il tecnico giallorosso lo ha spedito in tribuna. Poi, a fine partita, le accuse di Panucci, di "non essere considerato" al suo allenatore. Oggi, rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa, c'è stata la replica alle accuse di Panucci: "Christian il rispetto lo riconosce solo dandogli la maglia da titolare sempre, sennò lui non riconosce il rispetto. Mi sembra di essere stato sempre molto aperto a qualsiasi tipo di dialogo. Per me personalità vuol dire accettare una decisione dell'allenatore e lavorare in modo corretto in modo da farlo ricredere per l'esclusione decisa. Il rispetto lui lo ha tolto a me, non accettando la mia decisione, e soprattutto alla squadra, in un momento così importante, non accettando una panchina dove erano seduti Totti, Aquilani e Perrotta". Dichiarazioni gravi ma pienamente condivisibili. Da un giocatore della sua esperienza non ci saremmo mai aspettati un comportamento di questo tipo, soprattutto alla luce della grande professionalità ed attaccamento alla maglia che ha mostrato da sempre e del fatto che, già da tempo, si parlava di un futuro da dirigente per il 36enne difensore giallorosso, una volta appesi gli scarpini al chiodo. Ora, invece, lo strappo si è aperto, e la mancata convocazione di domani sera è la conferma del fatto che sarà davvero difficile ricucirlo, tanto che già si profila un addio del calciatore. E' stata una mancanza di rispetto grave, quella di Panucci, sia nei confronti del tecnico, sia verso i compagni di squadra, non meno importanti nello schacchiere romanista, che erano seduti in panchina. Rispetto è accettare le scelte del tecnico, rispetto non è quello mostrato dal difensore. Spalletti, siamo con te.
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