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17 marzo 2009

(video) 70 anni di battute, aforismi e sfondoni. Auguri al grande Trapattoni.


(La famosa conferenza stampa del Trap, quando allenava il Bayern nel 1998)

17 marzo 1939. A Cusano Milanino, nell'hinterland milanese, nasceva Giovanni Trapattoni. Oggi tributiamo i nostri più cari auguri a questo "ragazzo" di 70 anni che racchiude nella sua carriera professionale tanti successi (22 titoli nella sua bacheca personale) ma anche battute, aforismi e sfondoni, tanto da diventare un mito per chi ama il calcio e chi ne fa parte. Il Trap ha attraversato il calcio in lungo e in largo con le sue "scarpe grosse e cervello fino", annullando da calciatore, giocatori del calibro di Pelè, e vincendo tutto non solo sui campi, ma anche comodamente dalla panchina. Un italiano vincente, nato mediano, ma anche difensore o terzino all'occorrenza (con il grande "paron" Nereo Rocco, vinse due Coppe dei Campioni, mentre con la Juventus vinse tutte le competizioni Uefa per club). 14 stagioni trascorse al Milan (dal 1959 al 1971 e poi dal '74 al '76), una decade a Torino con i bianconeri e, il lustro successivo, nel club interista. Un personaggio che ha privilegiato, nella sua carriera da mister il "brutti, sporchi e vincenti", piuttosto che il gusto dell'estetica, spesso priva dei risultati. Pratico e vincente, Trapattoni ha girato in lungo e largo l'Europa e, con le proprie interviste, ci ha regalato momenti mitici, con le sue battute, i suoi aforismi ("non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", tanto per citarne uno), con le sue frasi strampalate, con i suoi pensieri. Un mito per tutti gli sportivi e non, per il mondo dei pallonari. Ieri ha festeggiato nella sede della Telecom irlandese, con la famiglia e una bella torta. Infatti, l'avventura attuale del tecnico milanese ha il profumo della verde terra irlandese, di quell'Irlanda che il 1° aprile prossimo affronterà l'Italia, a Bari, in una gara valida per le qualificazioni ai mondiali del 2010. sarà, dunque, una sfida che darà grandissime emozioni al Trap: "L'Italia? Mi emozionerà l'inno, poi pane al pane. Non ho sassolini da togliermi: sarei un ingrato". Auguri Giovanni, inimitabile...

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