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27 gennaio 2009

"Il rispetto lo conosce solo dandogli la maglia da titolare". Spalletti replica così a Christian Panucci, non convocato per la sfida con il Palermo. Vicino l'addio?

Dopo la bella vittoria in casa del Napoli, domani sera è già nuovamente tempo di scendere in campo. Nel turno infrasettimanale della Serie A, arriva all'Olimpico il Palermo di Ballardini, squadra in forma e reduce da tre vittorie consecutive, compresa quella ottenuta per 3 a 2 contro l'Udinese. Un avversario ostico, insidioso (anche se mancherà il talentuoso Miccoli) e Spalletti cerca di mantenere alta la tensione per evitare brutte sorprese. L'immediato obiettivo, costituito dal raggiungimento del quarto posto, ultima piazza Champions, è dietro l'angolo, distante solo due punti, quelli che dividono i giallorossi dal sorprendete Genoa di Gasperini. La notizia positiva è il rientro, dal primo minuto, del capitano FRANCESCO TOTTI che giocherà dall'inizio, ma nelle ultime ore tiene banco il caso PANUCCI. Infatti, l'esperto difensore genovese non è stato convocato per la sfida contro il Palermo. A dichiararlo è lo stesso Luciano Spalletti che, alla domanda se il difensore resta o andrà via risponde: "Questo non lo so, devo prendere atto della volontà del calciatore di non volere essere a disposizione. Io sono uno aperto a qualsiasi tipo di dialogo, ma solo con tutti quelli che lo vogliono". La questione nasce dall'esclusione, domenica al San Paolo, del difensore dall'undici titolare. Il giocatore non ha accettato di andare in panchina e, inevitabilmente, il tecnico giallorosso lo ha spedito in tribuna. Poi, a fine partita, le accuse di Panucci, di "non essere considerato" al suo allenatore. Oggi, rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa, c'è stata la replica alle accuse di Panucci: "Christian il rispetto lo riconosce solo dandogli la maglia da titolare sempre, sennò lui non riconosce il rispetto. Mi sembra di essere stato sempre molto aperto a qualsiasi tipo di dialogo. Per me personalità vuol dire accettare una decisione dell'allenatore e lavorare in modo corretto in modo da farlo ricredere per l'esclusione decisa. Il rispetto lui lo ha tolto a me, non accettando la mia decisione, e soprattutto alla squadra, in un momento così importante, non accettando una panchina dove erano seduti Totti, Aquilani e Perrotta". Dichiarazioni gravi ma pienamente condivisibili. Da un giocatore della sua esperienza non ci saremmo mai aspettati un comportamento di questo tipo, soprattutto alla luce della grande professionalità ed attaccamento alla maglia che ha mostrato da sempre e del fatto che, già da tempo, si parlava di un futuro da dirigente per il 36enne difensore giallorosso, una volta appesi gli scarpini al chiodo. Ora, invece, lo strappo si è aperto, e la mancata convocazione di domani sera è la conferma del fatto che sarà davvero difficile ricucirlo, tanto che già si profila un addio del calciatore. E' stata una mancanza di rispetto grave, quella di Panucci, sia nei confronti del tecnico, sia verso i compagni di squadra, non meno importanti nello schacchiere romanista, che erano seduti in panchina. Rispetto è accettare le scelte del tecnico, rispetto non è quello mostrato dal difensore. Spalletti, siamo con te.

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