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5 febbraio 2009

Ciclismo in lutto. il 22enne Frederiek Nolf viene trovato morto a Doha. Ignote le cause del decesso.

                    (Frederiek Nolf. Fonte corrieredellasera.it)

Un'altra tragedia nel mondo del ciclismo. FREDERIEK NOLF, un giovane biker belga di 22 anni (li avrebbe festeggiati il 10 febbraio prossimo), è stato ritrovato senza vita nella sua stanza d'albergo a Doha, al 14esimo piano del Ritz-Carlton. Un compagno di squadr, accortosi del decesso, ha allertato il direttore sportivo e un medico. Eddy Merckx, uno dei direttori del Tour del Qatar, ha annunciato che, in segno di lutto, la quinta tappa del Tour du Qatar sarà percorsa "in corteo" da tutti quanti i partecipanti.


Al momento, ancora non si sanno le cause del decesso del giovave ciclista belga. E, soprattutto, è stato un fulmine a ciel sereno, come affermato da EDDY MERCKX, uno dei principali responsabili del tour del Qatar: ""Ho parlato col suo direttore sportivo (Jean-Pierre Heynderrickx, ndr) il quale mi ha detto che nulla lasciava presagire la tragedia. Mercoledì Frederiek era in buon salute". Ma la morte dell'atleta, inaspettata, ha scosso tutti i partecipanti alla manifestazione. In ricordo del ragazzo, gli altri bikers che fanno parte del Tour percorreranno circa 40 chilometri ad andatura lenta, una sorta di processione proprio per ricordare il collega scomparso. La Topsport-Vlaanderen, ovvero la squadra del povero Nolf, ha invece deciso di abbandonare il Giro del Qatar. Un'altro giovane atleta che muore nel sonno senza un perchè. Già era accaduto nel 2003 al francese Salancon (durante il Tor d'Allemagne). Condoglianze alla famiglia. Ora, però, attendiamo di sapere l'esito degli accertamenti. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Meglio non pronunciarsi prima, anche se viene il legittimo pensiero che lo sport, oramai sia un valore estinto in nome del dio denaro e delle prestazioni a tutti i costi......

5 febbraio 2009 alle ore 12:35
Riccardo Troiani ha detto...

Grazie della visita e del commento, innanzitutto. beh, si, aspettiamo a pronunciarci, ma comunque sono morti davvero incomprensibili. Non credo e spero che non sia così...da cronista che lavora nello sport...e crede ancora in un tipo di sport sano e puro...

5 febbraio 2009 alle ore 12:43

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